Trekking, rafting, biking, alpinismo, free climbing, parapendio: ormai sono divenuti sport popolari e praticati. Non è raro trovarli nei pacchetti turistici “di avventura”, una tipologia di viaggio che sta riscuotendo sempre maggior successo. Sono sport che hanno un comune denominatore: il divertimento, l’eccitazione, l’effetto adrenalinico. Non va dimenticato, però, che in certi casi queste pratiche sportive “estreme” possono essere potenzialmente pericolose se non affrontate con la giusta preparazione.
Il turismo d’avventura è cresciuto del 17% tra il 2009 e il 2010. Un trend destinato a continuare: uno studio condotto nel 2011 dalla Adventure Travel Trade Association, prevede che coprirà il 50% di tutti i viaggi entro il 2050.
Una popolarità che sta andando di pari passo con l’esigenza di sicurezza. Per questo motivo l’ISO, organismo internazionale di normazione, è attualmente impegnato nello sviluppo di due norme tecniche che hanno proprio l’obiettivo di tenere sotto controllo gli eventuali rischi senza nulla togliere al divertimento.
Le due norme – che vedono il coinvolgimento di esperti provenienti da tutto il mondo – riguardano, rispettivamente, i sistemi di gestione della sicurezza (ISO 21101) e le informazioni ai partecipanti (ISO 21103). Oltre a questo, l’ISO ha allo studio anche un rapporto tecnico sulla competenza del personale. Tali documenti dovrebbero essere pubblicati entro il 2013.
La prima norma, la ISO 21101, stabilisce i requisiti dei sistemi di gestione della sicurezza per i tour operator che offrono viaggi d’avventura, consigliando loro di rivedere l’offerta di questo tipo di attività, riconoscere le potenzialità e i requisiti dei partecipanti, per meglio definire e gestire tutte le modalità di una “vacanza d’avventura sicura”. La norma può essere utilizzata per definire una politica della sicurezza, i piani e gli obiettivi così come per stabilire procedure per la gestione del rischio, le competenze del personale, i controlli operativi e i piani di emergenza.
La seconda norma, la ISO 21103, specifica i tipi di informazioni che devono essere fornite ai partecipanti e ad altre parti interessate all’industria del turismo d’avventura, con particolare riguardo agli aspetti contrattuali.
Se utilizzate congiuntamente queste due norme riusciranno a incrementare in modo notevole il livello di sicurezza, la competitività e l’affidabilità del turismo d’avventura a livello mondiale, specialmente verso destinazioni che presentano ancora notevoli margini di miglioramento sui servizi offerti.