Uno dei modi più belli per vivere la Sardegna è farlo su due ruote: con i suoi saliscendi continui, i suoi paesaggi montuosi che si protraggono fino a sfociare in meravigliose spiagge bianche e il clima mite che caratterizza questa terra per tutto l’anno, non ci sorprende che il cicloturismo sia un fenomeno sempre più diffuso sull’isola.

Grazie alla possibilità di imbarcarsi sui traghetti Sardegna con la propria bici, non sarà neanche necessario noleggiarla in loco, e si potrà partire per un viaggio su due ruote da numerosi porti d’Italia, tra i quali Savona, Genova, Palermo e Napoli. Basta scegliere il punto di partenza che è più comodo e prenotare subito la propria avventura, ma prima è importante fare alcune importanti considerazioni e scoprire informazioni utili.

Quando partire in bici per la Sardegna

Un po’ è stato già accennato: il clima della Sardegna è ottimo in tutte le stagioni, con le dovute differenze. È possibile trovare estati soleggiate e calde, ma mai troppo afose grazie alle correnti d’aria: la Sardegna è spesso soprannominata l’isola del vento, quindi è bene aspettarsi un bel po’ di aria in movimento. Se d’estate non fa troppo caldo, anche l’inverno è mite, con temperature medie registrate a gennaio di circa 10 gradi: anche in questa stagione, quindi, il cicloturismo è possibile e consigliato, ma occorre fare attenzione alle piogge. L’isola non è particolarmente piovosa, ma è bene sapere che la stagione in cui si verificano più precipitazioni è quella che va da ottobre ad aprile; anche se non sono mai troppo abbondanti. Per evitare il rischio di piogge e anche di trovarsi a pedalare sotto il sole a 35 gradi, l’ideale sarebbe partire in bicicletta intorno a fine maggio, giugno e inizio luglio. Anche settembre può essere un buon momento a livello climatico.

Dove andare: itinerario in bicicletta

La Sardegna è tutta bella, ma è anche un’isola molto grande con i suoi 24.090 km quadrati di superficie: se non si ha molto tempo a disposizione, conviene scegliere una zona delimitata dell’isola e organizzare un itinerario.

Uno ritenuto davvero imperdibile copre circa 250 chilometri e permette di esplorare la zona orientale dell’isola, ovvero la bella Costa Smeralda. Con questo percorso, però, si scopre in un modo diverso, meno canonico e più selvaggio: qui c’è l’opportunità di immergersi nella meraviglia dell’entroterra gallurese e percorrere tutte le tappe più famose dell’isola da un’altra prospettiva. Si parte da Olbia con un percorso che si presenta subito impegnativo a causa dei dislivelli, ma di certo suggestivo e panoramico grazie al contesto naturale che presenta tutt’intorno.

Questo continuo saliscendi porta verso la prima tappa: Golfo degli Aranci, tra spiagge incantevoli e calette nascoste. Da qui si può facilmente raggiungere il cuore della Costa Smeralda: circa 25 km separano da località rinomate come Porto Cervo e Porto Rotondo.

Se ancora non si è stanchi della bellezza della Sardegna, da qui si può pensare anche di proseguire verso il nord dell’isola, imbarcandosi da Palau per esplorare La Maddalena e l’isola di Caprera.

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