Trail estremo nello spettacolare scenario di Boa Vista

Un territorio arido e affascinante, dove il deserto arriva fino al mare tratteggiando le spiagge di dune bianchissime: è Boa Vista, in ordine di vastità la terza delle dieci isole che compongono l’arcipelago di Capo Verde.

Da 15 anni qui si organizza una delle corse podistiche più massacranti del pianeta, la Boa Vista Untratrail, 150 km di pura fatica rigorosamente off road, per nulla pianeggianti e intrisi delle difficoltà che un deserto può presentare. E per chi non avesse nelle gambe e nei polmoni la capacità di reggere una sforzo simile, gare collaterali su due distanze comunque non alla portata di tutti: 75 km per la Boa Vista Salt marathon  e 42 km per la Boa Vista ecomarathon, dove il chilometraggio ridotto non deve trarre in inganno, perché la fatica vera la dettano le insidie del deserto. Tant’è che il vincitore della gara, si fa per dire, più breve, l’italiano Massimo Badiali, lo scorso anno  ha impiegato più di 4 ore e 10’ a coprire il tracciato. Una passeggiata, però, al confronto con lo sforzo profuso da José Daniel Cabral,  atleta capoverdiano capace di trionfare nella distanza istituzionale dei 150 km in poco meno di 20 ore.

Quest’anno l’appuntamento con la Boa Vista Ultratrail è fissato per il 5 dicembre. Oltre 70 i temerari iscritti alla manifestazione che, va ricordato, vanta una componente italiana nell’impianto organizzativo. Fianco al Boa Vista Marathon Club c’è difatti il Fresian Team, guidato dal lombardo Marco Zaffaroni.  E tra i 70 impavidi che si allineeranno al via da Sal Rei, il capoluogo di Boa Vista, partenza e arrivo della manifestazione, vi sono ben 5 atleti lombardi, tutti di Milano e dintorni. Andrea Palma e Orazio Spoto, Giuseppe Radaelli di Cernusco sul Naviglio, Piero Altamura di Bollate e Roberto Moretto di Peschiera Borromeo. Alcuni di loro con ogni probabilità opteranno per il percorso ridotto di 75 km, scelta che i concorrenti possono effettuare anche nell’immediato della partenza. I tracciati delle gare più brevi si sovrappongono in larga parte al percorso della 150 km, quindi nulla tolgono al fascino selvaggio di questa gara, corsa in autosufficienza disegnata sul periplo di Boa Vista, con lunghi tratti costieri quindi ma anche una larga parte nel cuore dei due deserti, deserto de Viana, sabbioso e il deserto de Santo Tirso, brullo, che occupano in larga parte la superficie dell’isola. Saranno 7 le nazioni rappresentate: oltre all’Italia, sono iscritti atleti capoverdiani e provenienti da Portogallo, Germania, Austria, Ungheria, Polonia e Lettonia. 16 le province italiane che vedranno atleti in gara.

Superfluo annotare che la Boa Vista Ultratrail offre il destro per una vacanza a Capo Verde. Il turismo sportivo, segnatamente legato alle maratone ma anche alle ultramaratone, è oramai da anni una realtà e questa gara  non fa eccezione. Il clima a dicembre è mite nell’arcipelago di Capo Verde e i venti invernali che richiamano gli amanti del surf non hanno ancora iniziato a soffiare. Dicembre è quindi un periodo ideale per visitare Boa Vista, isola arida quanto affascinante, in larga parte desertica, ma caratterizzata da spiagge bianchissime, rese uniche  e sovente indecifrabili dall’alternanza delle dune disegnate dai venti. A Boa Vista si possono osservare le tartarughe Caretta caretta, che qui vengono a nidificare nei mesi estivi e le megattere, un particolare cetaceo che si riproduce in talune acque subtropicali e che lambisce le coste di Capo Verde qui nei mesi primaverili.

Info: www.boavistaultratrail.comwww.friesianteam.com 

Danilo Sacco

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