E’ stato presentato alla stampa di settore, in vista dell’inaugurazione che avrà luogo mercoledì 26 ottobre a Roma, il primo Istituto Culturale Coreano in Italia. A pochi passi da Porta Pia, nella palazzina liberty di via Nomentana n. 10/12, completamente ristrutturata dallo studio di architettura Agazzi, saranno circa 2.200 i metri quadri a disposizione per accogliere, esporre e vivere la cultura di questo paese dell’Estremo Oriente, in un continuo dialogo fra passato e presente, rinsaldando i proficui rapporti e scambi culturali fra Corea e Italia.

A partire dall’entrata in vigore dell’Accordo Culturale del marzo 1965 – ricorda l’Ambasciatore della Repubblica di Corea Yong-joon Lee –, sono stati realizzati una serie di eventi e accordi che in questi decenni hanno rafforzato e intensificato i rapporti di cooperazione culturale fra i due stati, coinvolgendo settori come il teatro, il cinema, la musica, l’arte, lo sport, i beni culturali e la ricerca universitaria. L’Istituto, il trentunesimo nel mondo e l’undicesimo in Europa, proseguirà questi scambi, approfondendo con una serie di iniziative la cultura tradizionale e contemporanea della Corea”.

L’Istituto Culturale Coreano – prosegue Soo Myoung Lee direttore del neoistituto – è un luogo per presentare al pubblico italiano la cultura coreana, ma allo stesso tempo è anche un luogo tramite il quale desideriamo creare armonia con la cultura italiana. Spero che all’interno di questo Istituto gli artisti dei nostri due Paesi possano conoscersi, entrare in sintonia e divenire pionieri di una nuova cultura”.

Ad accogliere gli ospiti nella giornata inaugurale – confermata la presenza del sottosegretario del nostro Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo Ilaria Borletti Buitoni – ci saranno l’Ambasciatore della Repubblica di Corea Yong-joon Lee, il direttore del neoistituto Soo Myoung Lee e il Presidente del KCIS ( Korean Culture and Information Service) Gapsu Kim.

L’Istituto è composto da due edifici, l’edificio centrale e la dependance, più uno spazio all’aperto, un giardino che sarà messo a disposizione anche per esposizioni d’opere d’arte, a partire da quelle di Park Eun-Sun, fra i maggiori artisti coreani contemporanei, oggi residente in Italia, che dopo la mostra diffusa di sue opere per la città di Firenze, arriva a Roma, con i suoi lavori più rappresentativi (suggestive colonne e sfere realizzate in marmo e granito), in occasione dell’apertura dell’Istituto. Le sculture rimarranno nel giardino fino a fine marzo 2017.

L’edificio centrale di cinque piani, di cui sono stati conservati, d’accordo con la Sovrintendenza capitolina, gli originali della scala in legno stile liberty e una parte del soffitto, ospita invece la gran parte degli spazi che compongono l’istituto: attraverso diverse sale poste al piano terra, si ripercorre come fosse una piccola mostra permanente la storia della Corea, dall’esposizione di oggetti realizzati da artigiani coreani (molto particolari le pareti all’ingresso dell’istituto che ricordano i motivi tradizionali delle porte coreane), alla ricostruzione dell’interno di una casa tradizionale, fino alle più moderne e interattive opere di MediaArt coreane. Spazio sarà dato anche alle esposizioni temporanee che saranno accolte al primo piano: fino al 18 novembre, sarà visitabile la mostra Fare è Pensare è Fare, uno sguardo sul nuovo artigianato coreano. Presentata con successo alla 21ª edizione della Triennale Internazionale di Milano di quest’anno, la mostra si focalizza sul legame fra il materiale e la tecnica, la tradizione e il futuro, con una particolare attenzione all’innovazione dei metodi di produzione dell’artigianato coreano, al legame con altri settori, rafforzando le radici nel passato con uno sguardo rivolto sempre alle potenzialità del futuro. Completano l’edificio la Biblioteca, che parte da un patrimonio librario, destinato a crescere, di circa 2000 titoli fra pubblicazioni in coreano, italiano e inglese, le aule per la scuola di lingua coreana (Sejonghakdang), e un’ampia sala con una capienza di circa 130 posti destinata a proiezioni, convegni e concerti.

A fianco dell’edificio principale, la Dependance accoglie uno studio d’arte che sarà messo a disposizione di artisti italiani e coreani per la creazione di nuovi progetti, e un’ampia sala per le lezioni di cucina coreana che saranno tenute da diversi chef, il primo dei quali sarà Jae-ok Lee, professore del Creative Culinary Institute of Korea, chiamato in occasione della giornata d’apertura, e che sarà disponibile giovedì 27 ottobre per due lezioni di cucina orientale (alle ore 13 e alle ore 18; è necessario prenotarsi inviando una mail all’indirizzo ine.park@culturacorea.it).

Dopo l’inaugurazione del 26 riservata alle autorità e agli ospiti dell’Istituto e dell’Ambasciata, già da giovedì 27 e venerdì 28 ottobre l’Istituto aprirà subito le porte al pubblico: oltre alle già citate lezioni di cucina coreana, e alle mostre d’arte da visitare, per entrambi i giorni dalle ore 20 si potrà ascoltare la voce della cantante Kang Hyo Ju, accompagnata da alcuni strumentisti coreani, interprete del Sain Nori, particolare canto proveniente dalla tradizione musicale di ispirazione sciamanica (in coreano Mudang). Insieme al suono di alcuni strumenti orientali quali gayageum, geomungo, haegum, ajeng, flauto coreano e daegum, partendo da un motivo tematico, voce e strumenti daranno vita a libere improvvisazioni, alternandosi o suonando insieme, col fine di creare, secondo l’antica tradizione coreana, un’atmosfera dove musicisti e spettatori interagiscano comunicando sentimenti di felicità, amore e allegria. Di tutt’altro genere, a seguire, la perfomance hip-hop che proporranno i Gramblrez Grew, giovanissimo e fra i più affermati gruppi di break dance coreani.

Fra i prossimi appuntamenti da segnalare, la Korean Week in programma dal 21 al 26 novembre, che porterà in Italia, molti per la prima volta, artisti, musicisti, chef e atleti coreani per approfondire ogni giorno un tema diverso: la cucina (in collaborazione con Gambero Rosso), la cultura della bellezza, la musica jazz, l’arte marziale del taekwondo, e per concludere una giornata dedicata all’hanji, la famosa carta coreana realizzata dalla corteccia di gelso. Proseguono infine fino al 6 novembre, nell’ambito delle celebrazioni per l’apertura dell’istituto, i concerti al Teatro Italia Nuovi Voci Coreane per il Bel Canto con la Roma Sinfonietta.

Dal 2017 al via i programmi di visita dell’Istituto, corsi di lingua coreana, corsi di calligrafia, corsi di cucina, e lezioni di taekwondo, sempre gratuiti e aperti al pubblico. Fino alla fine del 2016 si avvieranno dei corsi saltuari sotto iscrizione.

Tutte le informazioni su www.culturacorea.it

Ugo Dell’Arciprete

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