Henri Mouhot fu uno dei primi esploratori occidentali ad avventurarsi nelle inaccessibili giungle del sud-est asiatico. A lui dobbiamo la riscoperta delle rovine di Angkor Wat che grazie ai suoi diari e disegni divennero, nell’immaginario europeo, sinonimo di esotico e misterioso. Un complesso archeologico che sembrava uscito dalla penna di uno scrittore di avventure e che da allora avrebbe alimentato la curiosità di innumerevoli viaggiatori e turisti. 

Oggi come un tempo il sud-est asiatico è un territorio ricco di mete e luoghi da visitare, culla di civiltà millenarie, di antichi templi sommersi dalla giungla, di isole paradisiache e incantevoli città adagiate lungo le rive dei fiumi. All’estremo ovest della penisola indocinese il Myanmar custodisce intatto i propri tesori nella forma di gigantesche pagode impreziosite da foglie d’oro e pietre preziose. Luoghi di culto e pellegrinaggio come la Roccia d’oro di Kyaiktiyo, in bilico da magliaia di anni su di uno sperone di arenaria, sorretta, secondo la leggenda, da un ciuffo di capelli del Buddha. È uno dei luoghi più sacri del buddhismo birmano, arroccato sul crinale di una montagna, lungo la strada che dall’antica capitale Pago procede a sud in direzione dell’arcipelago delle isole Mergui. Più a nord il lago Inle e i suoi villaggi galleggianti sono testimonianza arcaica di stili di vita immutati da secoli. I pescatori Intha compiono le loro imprese acrobatiche a bordo di lance sottili come foglie, pescando nelle acque del lago all’alba e al tramonto. Un paesaggio lacustre tra i più affascinanti del sud-est asiatico, uno spaccato di vita tradizionale che richiama alla mente il panorama acquatico del delta del Mekong.

Nell’estremo sud del Vietnam le province di Ben Tre e Bac Lieu sono circondate da una rete di canali e fiumi formati dal grande Mekong, in una delle zone umide più grandi del mondo. Un paradiso per agli appassionati di birdwatching, un’occasione unica per conoscere stili di vita tradizionali, tra mercati galleggianti e vecchi edifici coloniali. I campi di riso si distendono a perdita d’occhio, interrotti da canali di irrigazione e da una vegetazione impenetrabile; facile perdersi senza una guida locale che conosca questo labirintico territorio. Ben diverso dalle atmosfere urbane dell’ultima capitale imperiale del Vietnam, un gioiello architettonico affacciato sulle acque del mar Cinese meridionale. Fiore all’occhiello della dinastia Nguyen, la romantica Huè e il Fiume dei Profumi sono un concentrato di arte e architettura capaci di raccontarci con i sontuosi mausolei degli ultimi imperatori, uno dei periodi più affascinanti della storia vietnamita. Qui tutto appare come sospeso nel tempo, dalla Città Proibita di Huè, costruita prendendo a modello il palazzo reale di Beijing, ai mausolei imperiali con tanto di giardini, palazzi e laghi artificiali. La grandiosità delle architetture soddisfa la curiosità culturale dei viaggiatori tanto quanto la scelta gastronomica regala esperienze culinarie tra le più esaltanti di tutto il Vietnam. 

Alle spalle di Huè corre la Catena dei monti Annamita, gli Appennini del sud-est asiatico, confine naturale tra Vietnam e Laos, scrigno verde di paesaggi naturali spettacolari tra grotte e cascate, fiumi impetuosi e distese di campi di caffè. Siamo sull’Altopiano di Bolaven, una delle regioni più rigogliose di tutto il Laos. Le doppie cascate di Tad Fane precipitano nella giungla sottostante dopo un salto di oltre cento metri, mentre quelle di Tad Yung, le più fotogeniche, sono circondate da una vegetazione lussureggiante con tanto di panchine e punti panoramici dove fare uno spuntino e scattare l’immancabile foto ricordo. Questo è il Laos che ogni anno richiama  migliaia di appassionati di trekking e di turismo verde, al pari di città come Luang Prabang, nel nord del Paese, meta di culto per coloro che cercano le atmosfere esotiche di luoghi da fiaba  nel sud-est asiatico. L’antica capitale imperiale, lungo il corso del Mekong, è circondata da suggestive colline carsiche e antiche grotte come quelle di Pak Ou che custodisce al proprio interno migliaia di immagini del Buddha. Luogo di pellegrinaggio e meta di viaggio per chiunque sia in vacanza da queste parti. L’escursione in battello per arrivare alle grotte è un’esperienza emozionante, attraverso un paesaggio naturale immutato da secoli. 

Luoghi remoti quanto possono esserlo le province più occidentali della Cambogia, distanti dagli itinerari più affollati che seguono i percorsi delle rovine di Angkor, le regioni del Mondulkiri e Ratanakiri regalano viaggi avventura tra laghi sacri alle popolazioni locali, villaggi tribali e spedizioni nella giungla lungo sentieri di trekking. Un viaggio in Cambogia diverso dal solito, alla scoperta di luoghi ancora poco battuti dal turismo di massa. 

Ma è quando ci allontaniamo dalla terraferma che il sud-est asiatico ha in serbo le sue sorprese più spettacolari. Le isole della Thailandia entrano ogni anno a far parte della classifica delle isole più belle del mondo, con centinaia di gioielli naturalistici tra cui scegliere. Dalle più turistiche Phuket o Koh Phi Phi, alle meno conosciute Ko Kut e Koh Thalu nel golfo del Siam o alla paradisiaca Koh Jum, nel mare delle Andamane dove i visitatori sono pochi e il relax è garantito. Un viaggio per mare alla ricerca di luoghi incontaminati dove vivere il sogno di un naufragio volontario tra latte di cocco, frutti tropicali e pescato del giorno. 

Tutto questo è il sud-est asiatico, un territorio ricco di storia e tradizioni, un luogo sicuro dove organizzare la vostra prossima vacanza, tra arte e natura, siti archeologici unici al mondo e isole sperdute. In attesa di ricominciare a viaggiare, vale la pena continuare a sognare. 

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