Turisti non “per caso” quelli che si incontrano a Bologna, ma viaggiatori consapevoli, che vanno alla ricerca di mete non scontate, che abbiano, però, molto da offrire, sia dal punto di vista culturale che enogastronomico e che facciano dell’accoglienza, un vero e proprio vanto, grazie alla cordialità degli abitanti.

In quale altra città, infatti, si possono trovare in ogni strada osterie tipiche, come, ad esempio, la Cantina Bentivoglio,ospitata nelle cantine di Palazzo Bentivoglio, che offre, oltre al buon cibo bolognese tradizionale e ad una vasta scelta di vini, ottimi concerti di musica jazz dal vivo, per trascorrere una  serata piacevole in compagnia? Magari accompagnata da un buon Pignoletto, il frizzante vino bianco dei colli bolognesi vinificato dalla famiglia Zanetti fin dal 1964 nelle proprie cantine della tenuta de La Mancina!

Preferite, invece, un ristorante classico, dove il tortellino viene fatto a mano da un’esperta “sfoglina”, secondo la ricetta codificata in Bologna nel 1974, addirittura alla presenza di un notaio? La scelta allora cadrà sul ristorante Franco Rossi, il cui patron è ristoratore da più di 50 anni, dove troverete specialità locali, a cominciare dalla mortadella e dai salumi, ed anche un menu dal sapore letterario, completamente dedicato a John Grisham, che durante il suo soggiorno a Bologna si recò spesso a pranzo nel ristorante di via Goito, a due passi da Piazza Maggiore.

“Svoltarono in un’altra stradina. Via Goito. E Luigi indicò un punto più avanti. “Eccoci” disse, poi fermandosi davanti all’entrata del ristorante Franco Rossi. “Non ci sono mai stato, ma dicono che si mangi molto bene”.

Queste le parole del  notissimo romanziere americano John Grisham nel suo diciottesimo romanzo, “The Broker”, un “legal thriller” in gran parte ambientato sotto le due torri, in una affascinante e misteriosa Bologna. Per ben tre volte lo scrittore ha fatto tappa nel ristorante Rossi, dove Franco Rossi accoglie i clienti in sala e Lino Rossi, il fratello, si destreggia abilmente in cucina preparando piatti prelibati, che uniscono tradizione e creatività. 

Visitare Bologna vuol dire anche passeggiare sotto i portici, lunghi ben 40 km e candidati a patrimonio dell’umanità dell’Unesco, per ammirare le vetrine e per rievocare storia e tradizioni della città felsinea. images-1

… e se ci venisse fame? Basta recarsi all’elegante Hotel I Portici, un quattro stelle che fa parte della catena Small Luxury Hotels of the World, situato in pieno centro, in via dell’Indipendenza, in un antico palazzo storico recentemente restaurato, per poter gustare una vera novità, il tortellino take away. Di cosa si tratta? Di un bicchiere di cartone contenente un ottimo brodo di carne nel quale “navigano” degli squisiti tortellini, preparati a vista da un’esperta sfoglina; nelle fredde giornate invernali un break gustoso, che ristora e che si può apprezzare passeggiando al riparo degli storici portici, che rendono Bologna unica!

Dopo aver soddisfatto i bisogni primari, perché non dedicarsi al soddisfacimento dei bisogni culturali? Andiamo allora a visitare il Museo della Storia di Bologna, inaugurato il 27 gennaio 2012, ubicato all’interno di Palazzo Pepoli, in via Castiglione 8, dove ci si addentra nella millenaria storia della città, dal periodo etrusco ai giorni nostri. Da non perdere il filmato in 3D che ne ripercorre le vicende salienti in modo divertente!

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Fino al 12 gennaio 2014 è possibile visitare “Creature. Il sogno della terracotta”, una straordinaria mostra di Arturo Martini ( Treviso 1889- Milano 1947) dedicata allo scultore che ha fatto della terracotta quello che Fidia fece del marmo, realizzando sculture di grande impatto visivo ed emozionale, pezzi unici che esprimono grande umanità ed evocano antiche tradizioni. La mostra, alloggiata a Palazzo Fava, comprende pezzi provenienti da musei di tutta Europa, come il Middelheim Museum di Anversa, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma o anche da collezioni private. 

images-2Da non perdere – sempre a Palazzo Fava, dall’8 febbraio al 26 maggio 2014 – l’occasione unica di vedere uno dei quadri più famosi ed amati di sempre, La Ragazza con l’orecchino di perla di Jan Vermeer, che,  dopo il tour che ha toccato nell’ultimo anno e mezzo,Tokyo, Kobe, San Francisco, Atlanta e New York, arriverà a Bologna, unica tappa europea. Ciò è stato possibile grazie al fatto che la sua sede abituale, il museo Maurtishuis a L’Aja, è momentaneamente chiuso per restauri.  Al grande capolavoro verranno affiancati altri quaranta quadri  del museo olandese, del periodo della cosiddetta Golden Age, da Vermeer a Rembrandt.

Un week end a Bologna permette di avere solo un assaggio di quanto la città può offrire: si vede che chi aveva definito Bologna “grassa”  e “dotta” ci aveva davvero visto giusto!

Claudia Di Meglio

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