Il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane ha presentato il piano industriale FS che per il futuro decennio guiderà il suo sviluppo, ripartendo dal dopo Covid e dai fondi PNRR e schivando le insidie recessive della crisi in Ucraina.

I vertici del Gruppo, la Presidente di FS Italiane Nicoletta Giadrossi e l’Amministratore Delegato Luigi Ferraris, hanno incontrato la stampa il 16 maggio negli storici locali dell’ala mazzoniana di Roma Termini, illustrando le novità organizzative ed operative che caratterizzeranno i prossimi anni, in quello che hanno battezzato “un tempo nuovo”, aggiornando le linee del piano 2019-2023.

Le parole chiave si riassumono nell’acronimo ESG: E come Environment, per sottolineare la piena adesione del Gruppo agli obiettivi di sostenibilità; S come Social, per ribadire l’attenzione sia alla clientela che al proprio personale; G come Governance, perchè un’impresa funziona bene e produce risultati solo se è ben governata.

E proprio ai fini della governance, con l’esigenza di integrare pienamente la tradizionale expertise ferroviaria con le competenze stradali acquisite più recentemente con l’integrazione di ANAS, è stata ridefinita la struttura organizzativa identificando quattro poli di business, ognuno con chiari obiettivi strategici: “Infrastrutture”, “Passeggeri”, “Logistica” e “Urbano”.

Le principali missioni di questi quattro poli sono state così sintetizzate:

Infrastrutture:

  • garantire l’esecuzione degli investimenti; massimizzare le sinergie industriali; definire e specializzare i ruoli delle diverse infrastrutture.

Passeggeri:

  • sviluppare una strategia sempre più focalizzata sulle diverse esigenze dei clienti; soluzioni di integrazione modale; promozione del trasporto collettivo rispetto a quello individuale; favorire politiche e soluzioni di shift modale gomma-ferro.

Logistica:

  • consolidare il ruolo di operatore di sistema capace di incentivare il trasporto convenzionale e intermodale sul ferro, con una gestione end-to-end di rilevanza europea anche attraverso partnership ad hoc.

Urbano:

  • valorizzare il potenziale di rigenerazione urbana del patrimonio immobiliare del Gruppo; instaurare partnership per una sempre più efficiente gestione degli asset; garantire un presidio unitario e avere un ruolo di primo piano nei “Piani urbani di mobilità sostenibile”.

Resta naturalmente al centro di tutto la struttura di holding che svolgerà la funzione di indirizzo, coordinamento, controllo strategico e finanziario sulle capogruppo di settore, che a loro volta svolgeranno una funzione di indirizzo, coordinamento e controllo operativo sulle singole società appartenenti al polo.

Hanno contribuito a delineare il nuovo riassetto societario anche lo scenario internazionale e le tensioni geopolitiche che stanno determinando una crescente inflazione, gli effetti della pandemia e quelli del cambiamento climatico sulle infrastrutture, il tutto unito alla consapevolezza del ruolo che il trasporto, la logistica e le infrastrutture possono svolgere per uno sviluppo sostenibile del Paese.

Fattori abilitanti del Piano Industriale 2022-2031, che ne dovranno sostenere l’attuazione, sono innovazione, digitalizzazione, connettività e valorizzazione delle persone del Gruppo.

Attenzione particolare alla transizione ecologica, con attività di efficientamento e riduzione dei consumi, unite a nuove iniziative per valorizzare i propri asset installando impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, per garantire la copertura almeno del 40% del fabbisogno del Gruppo.

In ambito internazionale il Gruppo FS vuole garantire un presidio unico di controllo sull’attività, puntando a generare ulteriore valore nei Paesi dove è già presente: Francia, Spagna, Germania, Grecia, Olanda e Regno Unito.

A livello extra-europeo, inoltre, Ferrovie dello Stato punta a esportare know-how integrato anche attraverso partnership.

I ricavi del Gruppo FS nel 2031 sono previsti in crescita a circa 22,5 miliardi di euro e l’EBITDA a 3,9 miliardi, con una crescita media annua (CAGR), nell’arco di piano, rispettivamente pari al 6,9% e all’8,2%.

Luigi Ferraris, Amministratore Delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, ha dichiarato: “Il Piano Industriale 2022-2031 intende imprimere un’accelerazione agli investimenti e, con una visione di lungo periodo, dare maggiore certezza all’esecuzione delle opere nei tempi previsti.

Lavoriamo per rendere le nostre infrastrutture sempre più moderne, interconnesse e resilienti e i servizi di mobilità calibrati sulle diverse esigenze dei nostri clienti.

Intendiamo promuovere un trasporto collettivo multimodale, e più sostenibile anche in ambito urbano, raddoppiare la quota di trasporto merci su ferrovia, contribuire alla transizione ecologica non solo rendendo più attrattivo l’uso del treno, il mezzo più ecologico per eccellenza, ma anche autoproducendo da fonti rinnovabili almeno il 40% del nostro consistente fabbisogno energetico.

Il Piano prevede l’assunzione nel suo arco temporale di 40mila persone e vede proprio nelle persone il suo principale fattore abilitante, insieme all’innovazione, alla trasformazione digitale e alla connettività.

Inizia per noi tutti un Tempo Nuovo e sono certo che proprio le nostre persone, oggi come ieri, sapranno trasformare questo piano in realtà, mostrandosi all’altezza delle sfide che ci attendono”.

Ugo Dell’Arciprete

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