Il Carnevale di Ivrea da oggi fino al 6 marzo potrà essere ammirato in modo diverso, cioè attraverso le immagini, molte delle quali inedite, che animano le vetrine di circa 200 esercizi commerciali di Ivrea, tenendo viva la tradizione e l’amore condiviso da tutta la città per lo storico Carnevale, rimandato al 2023.

L’iniziativa è della Fondazione dello Storico Carnevale di Ivrea che ripropone #uncarnevalediricordi, un format di successo già proposto nel 2021.
Tra le novità di quest’anno, le foto sono state raccolte e selezionate dalle Componenti dello Storico Carnevale di Ivrea, cioè tutte le realtà come albi, associazioni, comitati, circoli e ordini che animano e contribuiscono a rendere unica questa iniziativa.
Per conoscere tutte le realtà: QUÍ Componenti).
Le fotografie selezionate, stampate su pannelli 60 x 40 cm, sono esposte nelle vetrine dei 200 esercizi commerciali eporediesi che hanno scelto di aderir all’iniziativa attraverso ASCOM e Confesercenti.
Nel 2021 l’iniziativa era stata sviluppata esclusivamente attraverso le piattaforme digitali e social, in particolare Instagram, con più di un milione di visualizzazione e 91mila like per 180 post pubblicati sul profilo ufficiale del Carnevale.
Quest’anno e per due settimane, Ivrea diventa un museo aperto e diffuso grazie ai suoi commercianti, proprio una delle categorie che più sta soffrendo in questi anni senza Carnevale.
Molte le curiosità o gli aneddoti che emergono dalla mostra: dalle sfilate dei carri allegorici alle prime battaglie delle arance in Piazza di Città, affrontate senza stemmi e in tuta da lavoro, dalle prime divise degli aranceri con grafiche e simboli ormai scomparsi, come la corona degli Arduini o gli scacchi piccoli, fino alle Pantere in Piazza Ferrando o ai fagioli cucinati in giacca e cravatta negli anni ’50.
La mostra vuole essere un augurio anche per il Carnevale del futuro, affinché possa ripartire proprio dalle sue radici e da quei ricordi che ancora oggi lo rendono una festa unica nel suo genere.
Partner dell’iniziativa è anche in questa occasione La Sentinella del Canavese.
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