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Come immedesimarsi nel paese in cui si viaggia

C’è una differenza sostanziale tra il turista e il viaggiatore. Il primo è colui che, magari, prende un hotel extra lusso 5 stelle e piazza le varie bandierine in diversi luoghi. Nel senso che vede i vari monumenti, scatta i vari selfie e poi torna a casa, dicendo che ha visto le solite cose che si trovano in qualsiasi guida.

Il viaggiatore, invece, è colui che si immerge totalmente nel posto in cui si trova. Ma, nel concreto, quali sono le differenze tra le due tipologie di persone?

Eccole!

Perdersi

Il turista è sempre con Google Maps alla mano. Non si perde mai e, anzi, non vuole ‘bruciare’ neppure un secondo in più alla ricerca del monumento gettonato per poter fare le foto da mettere su Instagram.
Il viaggiatore, invece, ama perdersi tra le varie stradine, alla ricerca dell’angolo non conosciuto, della viuzza caratteristica ma poco battuta, del localino dimenticato da tutti ma che offre ancora cibo di qualità con prodotti genuini.
Per non parlare, poi, dei vari sentieri tutti naturalistici che devono essere esplorati tutti zaino in spalla. E godersi, quando va bene, l’alba o il tramonto.

Scoprire le tradizioni del luogo

Questa è un’altra cosa che non tutti fanno ma che, poi, è il bello del viaggio. Ci sono persone che vogliono solo incontrare persone della propria nazionalità anche all’estero. Un po’ per non avere difficoltà con la lingua e un po’ per non avere quello shock culturale che si potrebbe avere con cittadini che vengono da un background diverso.
Invece, è proprio questo il bello. Parlare con i locali, possibilmente anche anziani, per poter, poi, scoprire le tradizioni del posto. Che possono essere le più disparate. Dai vari giochi secolari che si fanno nei circoli, come il giocare a peppa, a qualche festa di città in cui si innalzano simboli religiosi.
Anche perché sono scenari che ‘rischi’ di vederli una sola volta nella vita. Quindi, perché perderli?

Mangiare tipico

Qui tocchiamo un tasto dolente per gli italiani. Perché, se da un lato è vero che come si mangia nel BelPaese – per varietà, gusto, sapori, aromi – non si mangia da nessun’altra parte del mondo, dall’altro è importante comprendere le diversità con gli altri posti.
Nel senso che è fondamentale mangiare le varie specialità che quel luogo offre. Senza farsi prendere da pregiudizi e senza paragoni. Il cibo, del resto, è ciò che unisce tutto il mondo e a tavola vengono abbattute tutte le differenze.
Certo, ci sono alcune regole per non incappare in delle fregature. Al bando, salvo casi particolari, i luoghi turistici o molto appariscenti.
Spesso si rivelano delle vere e proprie ‘trappole’ in cui spendi tanto ma che, poi, in fin dei conti, di tradizionale ha ben poco. Solo che, magari, tu non te ne accorgi non avendo mai provato quel piatto.
E, paradossalmente, nei posti più caratteristici spenderai di meno rispetto a quelli più rinominati. Mangiando, il più delle volte e quasi sempre, perfino meglio. Ecco, perché non approfittarne?

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