Roma, simbolo di fede e modello da seguire 

Dicono che l’età sia solo un numero. A Roma, molte delle basiliche della Città Eterna hanno accumulato numeri davvero impressionanti e non mostrano ancora segni di rallentamento.
Dopo che il cristianesimo fu legalizzato nell’Impero Romano da Costantino nell’anno 313 d.C., gli aderenti alla nuova fede erano liberi di costruire apertamente spazi sacri dove poter celebrare le loro messe e seppellire i loro morti in pace.
Alcune di queste chiese ora hanno alle spalle quasi 1.700 anni di venerabile storia e visitarle oggi è un affascinante viaggio indietro nel tempo attraverso i secoli, spesso d’ispirazione anche se sei prete: in questi esempi romani puoi scorgere dei modelli da seguire, quindi curiosando non solo l’aspetto architettonico ma anche gli accessori, gli oggetti impiegati e scoprire gli arredi sacri per la tua Chiesa.

Queste sacre case non hanno perso nulla con le loro dosi periodiche di intervento architettonico, e molte di loro forniscono ancora un notevole senso della lontana età del primo cristianesimo.

La Basilica di San Pietro, storia e interventi architettonici

“Dalla sua inaugurazione intorno al 318 d.C., la Basilica di San Pietro ha subito più cambiamenti di personalità”. 

La storia di San Pietro risale al tempo dell’imperatore Nerone e all’incendio che rase al suolo Roma nel 64 d.C. Alla ricerca di un capro espiatorio per un inferno devastante che potrebbe aver creato lui stesso, Nerone ebbe l’idea di incolpare la setta cristiana ancora ampiamente diffidente.
L’operoso papa Giulio II decise di far costruire una nuova e massiccia chiesa sullo stesso sito e affidò l’enorme responsabilità della progettazione dell’edificio a Donato Bramante, uno dei più grandi architetti del Rinascimento.
Giulio e Bramante morirono tuttavia entro un anno l’uno dall’altro, e il controverso piano dell’architetto per un edificio centralizzato fu messo in standby. Nel 1547 Papa Paolo III si rivolse all’unico uomo capace di portare a compimento un simile progetto: Michelangelo.
È a Michelangelo che dobbiamo il caratteristico interno ondulato della basilica e la massiccia cupolache corona il suo centro. Con oltre 190 metri di lunghezza e 136 metri di altezza, la basilica rimane la più grande chiesa cristiana del mondo. È anche piena zeppa di capolavori artistici, la chiesa più spettacolare di tutta Italia.

Santa Sabina, perché è importante visitarla 

Splendidamente situata in cima al colle Aventino, la basilica paleocristiana di Santa Sabina gode di una delle posizioni più panoramiche di tutta Roma. Santa Sabina è ampiamente considerata come il meglio conservato esempio di architettura paleocristiana che ancora sopravvive oggi a Roma.

L’interno è ampio, sobrio e luminoso, un perfetto esempio della pianta della “basilica”: in origine le basiliche erano grandi edifici secolari dell’antica Roma adattati per riunioni pubbliche con una navata centrale e semplici navate laterali. Le arcate svettanti di colonne di marmo che dividono lo spazio sono mozzafiato. Le ampie distese di pavimento in marmo sono tempestate di lastre funerarie, molte delle quali quasi consumate dai piedi e dai mantelli svolazzanti di secoli di pellegrini, da non perdere uno risalente al 1300 che commemora un funzionario domenicano in mosaico, l’unico esempio sopravvissuto A Roma.

Santa Sabina si trova in uno dei quartieri più affascinanti di Roma. Accanto alla basilica si trova il magico Giardino degli Aranci, con le sue viste spettacolari che si estendono fino al Tevere molto al di sotto e fino alla cupola di San Pietro che brilla in lontananza. Affiancando la chiesa dall’altra parte, nel frattempo, c’è il Buco della serratura dei Cavalieri di Malta , un incredibile trucco prospettico ideato da Piranesi per inquadrare la lontana cupola di Michelangelo attraverso un minuscolo buco della serratura.

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