L’Abruzzo, terra dei parchi, è chiamata anche Regione Verde d’Europa. In questa regione infatti si trovano ben tre Parchi Nazionali (d’Abruzzo, Lazio e Molise, del Gran Sasso e Monti della Laga e della Majella), un Parco Regionale (del Sirente-Velino) e 38 tra oasi e riserve regionali e statali. In totale le aree protette in Abruzzo rappresentano circa il 30% dell’intero territorio regionale.

Ma anche tante altre aree, pur non rientrando ufficialmente nei confini dei parchi, sono limitrofe ad essi e ne condividono la bellezza del paesaggio e la sostenibilità ambientale. È questo certamente il caso delle Terre di Casauria, territorio che si colloca proprio al confine tra il Parco del Gran Sasso e quello della Majella, e che dal 2008 fa parte della Comunità montana della Montagna Pescarese.

Purtroppo, come noto, la sensibilità ecologica si è affermata solo recentemente mentre negli anni del dopoguerra sembrava che solo lo sviluppo industriale potesse fare la fortuna delle comunità locali; così per molti anni gli stabilimenti della Montecatini, poi divenuta Montedison, hanno lasciato residui in alcuni punti del sottosuolo. Oggi sono già avviate le procedure per bonificare quei terreni, e comunque nel frattempo l’agricoltura e la pastorizia godono di un ritmo di vita assolutamente normale, dando vita a gustose eccellenze gastronomiche.

L’attenzione all’ambiente è ormai diventata la cifra distintiva della zona, tanto da farle guadagnare un importante primato italiano. Grazie infatti alla collocazione proprio allo sbocco delle cosiddette Gole di Popoli, strette tra le propaggini meridionali del Gran Sasso e il monte Morrone, il comune di Tocco da Casauria beneficia di una ventilazione costante e fu quindi scelto nel (tecnologicamente) lontano 1992 per l’installazione delle prime pale eoliche montate in Italia. In verità quei primi due aerogeneratori, da 200 kW ciascuno, suscitarono parecchio malumore tra i Toccolani, a causa del forte rumore. Poi però l’utilizzo di nuove macchine ha eliminato del tutto il fastidio, e il nuovo parco eolico eroga ora oltre 3 MW.Terre di Casauria, nel cuore dell’Abruzzo verde

La popolazione locale vede ora con molto più favore l’installazione, non solo perché non più rumorosa, ma soprattutto perché con l’energia prodotta nel suo territorio il Comune di Tocco da Casauria produce più di quanto consuma. Il Comune riceve così circa 150 mila euro l’anno da parte dell’impresa che gestisce l’impianto e con questi soldi realizza la raccolta differenziata senza chiedere nulla ai cittadini e ha anche reso gratuita l’illuminazione pubblica.

Sorprendentemente, il territorio di Tocco detiene anche un’altra primogenitura in campo energetico: proprio a Tocco, infatti, è stato perforato il primo pozzo petrolifero in Italia nel lontano 1863. Non siamo ovviamente ai livelli produttivi del Medio Oriente, e il pozzo non ha più interesse commerciale, ma la presenza del petrolio è ancora evidente e soprattutto dopo periodi di forti piogge, che impregnano il terreno, se ne avverte distintamente l’odore.

Le amministrazioni locali stanno operando attivamente per un rilancio turistico della zona, con una serie di iniziative che intendono esaltare lo sviluppo sostenibile e la conoscenza delle bellezze paesaggistiche, artistiche e gastronomiche del territorio. I comuni di Tocco da Casauria, Bolognano e Torre dei Passeri hanno affidato a due Cooperative del posto, Il Bosso (www.ilbosso.com) ed Ecomood (www.ecomood.it), il compito di organizzare attività sportive e culturali in grado di attrarre tutti gli amanti del turismo esperienziale.

Il Bosso, azienda che opera in Abruzzo nel settore dell’ambiente e del turismo dal 1999, attua progetti che hanno l’obiettivo di diffondere la sensibilità ecologica; divulgare la cultura scientifica; promuovere la conoscenza dell’ambiente e del territorio; sviluppare e ricercare programmi per il turismo sostenibile e responsabile. Propone trekking lungo i sentieri ben segnalati dei parchi circostanti e nei canyon della selvaggia valle del fiume Orta, pedalate in e-bike, le comode biciclette con pedalata assistita, lungo percorsi sicuri e adatti a tutti, oppure percorsi più impegnativi su mountain bike, escursioni in canoa o kayak sui limpidi fiumi della zona.

Se gli uomini de Il Bosso sono il front-end, quelli che incontrano e accompagnano i turisti, le donne di Ecomood (cooperativa tutta al femminile) costituiscono il back-end, occupandosi di comunicazione istituzionale, sociale, ambientale e d’impresa, realizzando singole attività o intere campagne pubblicitarie, sociali e di sensibilizzazione su temi di interesse collettivo, progetti di marketing territoriale, iniziative di promozione legate al turismo responsabile e alla valorizzazione culturale e di produzioni tipiche, convegni, mostre, esposizioni, road show, cene di gala, celebrazioni, matrimoni e altre cerimonie.

In questo contesto hanno ad esempio organizzato, d’intesa con il dinamico sindaco di Tocco, una esposizione di installazioni artistiche originali create nel cuore della natura, all’interno del Boschetto in località Marano, da tre noti artisti: Alessandro Antonucci, Lia Cavo e Vanni Macchiagodena.Terre di Casauria, nel cuore dell’Abruzzo verde

L’esposizione, inaugurata domenica 23 giugno, intende arricchire e valorizzare un’area di particolare valenza paesaggistica del territorio casauriense, offrendone un racconto visivo con installazioni di arte contemporanea in parte realizzate con materiale di origine naturale reperito sul posto. Un’iniziativa pensata per evidenziare lo stretto legame tra arte e natura e affermare il valore di un’opera perfettamente integrata con l’ambiente circostante che, con il tempo, viene riassorbita dalla natura.

Ma il paesaggio e la natura non sono certo l’unico motivo che giustifica una sosta nelle Terre di Casauria: l’antica tradizione abruzzese di cibi sani e naturali trova qui tutta la sua forza, con una produzione diffusa di vini, oli, formaggi, insaccati e ogni altro ben di Dio.

Lungo il corso principale di Tocco sorge ad esempio il palazzo storico della famiglia Guardiani Farchione (http://guardianifarchione.eu), nelle cui cantine si svolgeva una volta tutto il processo di produzione di grandi vini Montepulciano, Pecorino e Cerasuolo. Oggi, per esigenze di spazio, parte del lavoro si è trasferita in nuovi impianti più vicini ai vigneti stessi, ma gli antichi sotterranei conservano ancora spazi per l’invecchiamento e tutto il fascino della cultura enologica.Terre di Casauria, nel cuore dell’Abruzzo verde

Sempre nel centro storico si trova un’altra cantina ancora più rustica dove Fausto Zazzara (https://www.facebook.com/pages/category/Wine-Spirits/Majgual-di-Fausto-Zazzara-875342012547973) dalle uve locali produce un nettare che solo per motivi di copyright bisogna chiamare spumante, perché è lavorato esattamente con lo stesso metodo champenois del celebrato champagne francese.

Per quanto riguarda infine l’aspetto artistico le Terre di Casauria non sono seconde a nessuno, basti citare il più insigne monumento del medioevo abruzzese che è l’Abbazia di San Clemente a Casauria, un gioiello che dopo secoli di incuria fu compreso nella sua importanza e restaurato grazie anche all’interessamento del grande poeta pescarese Gabriele D’Annunzio. Le finissime sculture che ornano la facciata sono un vero “albo a fumetti” ante litteram, che illustra le principali fasi storiche dell’abbazia, dalla decisione della sua costruzione presa dall’imperatore Ludovico II, alla scelta del Papa dell’epoca di destinare alla nuova chiesa le reliquie di San Clemente, dandole così il nome definitivo, alle varie lotte sostenute nel tempo dall’abbazia, divenuta un potente centro di potere anche temporale, con i nobili circostanti che ne contestavano l’espansione.Terre di Casauria, nel cuore dell’Abruzzo verde

Insomma le Terre di Casauria hanno tanto da offrire, sia sul piano ambientale che gastronomico che artistico. Per apprezzare tutto a pieno è consigliabile non limitarsi ad una gita in giornata ma trascorrere qui alcuni giorni senza fretta. A questo scopo sono disponibili in zona varie strutture ricettive, in particolare con la formula del bed&breakfast.
Anche se non ne mancano nel territorio circostante, per chi vuole far base proprio dentro Tocco si consigliano il B&B Villa Lidia – La Maestra del Borgo  o La Casa Di Tocco.

Ugo Dell’Arciprete

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