Il Trenino Rosso della Valtellina regala un’esperienza unica tra storia, natura e ingegneria, con un itinerario panoramico che attraversa paesaggi alpini e borghi ricchi di fascino

Quando si parla del Treno del Bernina, inevitabilmente si evocano le alte vette alpine e l’aria cristallina che separa Italia e Svizzera.
Tuttavia, non tutti sanno che l’iconico Trenino Rosso parte proprio dal cuore della Valtellina, nella suggestiva cittadina di Tirano, dove storia, cultura e natura si fondono in perfetta armonia.
Infatti, questa località incastonata tra le Alpi Orobie e il massiccio del Bernina è il punto di partenza di uno dei viaggi ferroviari più affascinanti al mondo, riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Tirano, crocevia delle Alpi

Di origine romana, Tirano ha sempre avuto un ruolo strategico di collegamento tra la Valtellina e la Valposchiavo, con un territorio che unisce arte rinascimentale e paesaggi montani.
Situata a soli due chilometri e mezzo dal confine svizzero, la città rappresenta un autentico crocevia alpino dove si incontrano la Ferrovia della Valtellina e la Ferrovia Retica.
Inoltre, Tirano è attraversata dalla Strada Statale 38 dello Stelvio, che conduce a Bormio, e dalle vie che portano verso l’Engadina e il Passo dell’Aprica, snodi storici del commercio transalpino.
Questo intreccio di percorsi ha fatto di Tirano, nel tempo, una porta d’accesso naturale alle Alpi e un centro vitale per i viaggiatori in cerca di autenticità e panorami mozzafiato.

La magia del viaggio in Valtellina

Il percorso ferroviario da Tirano a St. Moritz copre poco più di 60 chilometri in due ore e mezza, attraversando dislivelli impressionanti e curve panoramiche di straordinaria bellezza.
La linea del Bernina, infatti, raggiunge l’Ospizio Bernina a 2.253 metri di quota, superando in modo spettacolare un dislivello di 1.824 metri, grazie a ponti, viadotti e gallerie che rappresentano veri capolavori di ingegneria.
Questo tracciato, con pendenze fino al 70 per mille, è una meraviglia tecnica che si integra perfettamente nel paesaggio, offrendo un’esperienza di viaggio lenta ma densa di emozione.
Ogni curva regala scorci nuovi e inaspettati, dove la montagna svela la sua bellezza più autentica e incontaminata.

Sulle rotaie del Trenino Rosso

Salendo sul Trenino Rosso del Bernina, il viaggiatore si immerge in un racconto visivo che unisce spiritualità, natura e tradizione.
Appena partiti, il primo sguardo è catturato dal Santuario della Madonna di Tirano, con il suo campanile rinascimentale che domina la valle e accoglie chi parte verso le vette.
Sorto nel luogo dell’apparizione mariana del 1504, il Santuario è il principale esempio di architettura rinascimentale della Valtellina e custodisce l’organo seicentesco sospeso su otto colonne scolpite.
Al suo interno, l’altare maggiore in Nero di Varenna brilla di luce propria, mentre la chiesa rappresenta il cuore spirituale della valle e meta di pellegrinaggi lungo il Cammino Mariano delle Alpi.

I vigneti terrazzati della Valtellina

Oltre Tirano, il treno attraversa i vigneti della Chiavennasca, il Nebbiolo valtellinese da cui nascono eccellenze come lo Sforzato e il Valtellina Superiore DOCG.
Le vigne, disposte su spettacolari terrazzamenti sostenuti da muretti a secco – riconosciuti Patrimonio Immateriale UNESCO – si colorano d’autunno di sfumature dorate e ramate, creando un mosaico naturale di rara bellezza.
Lungo il versante orientale appare invece la chiesetta di Santa Perpetua, risalente al XII secolo, che per secoli ha accolto viandanti e pellegrini diretti verso il Passo del Bernina.
Infatti, questo piccolo edificio domina la valle e racconta il legame profondo tra la fede, il viaggio e la montagna, elementi che definiscono da sempre l’anima della Valtellina.

Storia, natura e mistero prima del confine

Il treno prosegue poi verso Piattamala, ultima tappa italiana prima della frontiera, dove la storia si intreccia con antichi misteri.
Tra i crotti di pietra sono stati rinvenuti due pugnali dell’età del Bronzo, testimonianza di una presenza umana millenaria in questa zona di confine.
Inoltre, qui sorge un imponente edificio degli anni Venti, un tempo centrale idroelettrica, che aggiunge al paesaggio un fascino industriale d’altri tempi.
Da questo punto, il viaggio entra nel suo tratto più celebre: il Viadotto Elicoidale di Brusio, straordinaria opera d’ingegneria che conduce i passeggeri verso il cuore delle Alpi e fino a St. Moritz.

Un viaggio tra cultura e meraviglia in Valtellina

Il Trenino Rosso del Bernina non è dunque solo un mezzo di trasporto ma una narrazione continua della Valtellina, dei suoi paesaggi e delle sue tradizioni.
Ogni stagione offre un volto diverso: l’inverno con le distese innevate, la primavera con il risveglio dei pascoli, l’autunno con la poesia dei vigneti dorati.
Perciò, viaggiare su queste rotaie significa immergersi in un’esperienza lenta, autentica e ricca di suggestione, dove la natura detta il ritmo e il tempo si dilata.
La Valtellina accoglie il visitatore con la sua ospitalità genuina, i sapori del territorio e una cultura alpina che continua a vivere nel cuore di chi la scopre.

Informazioni utili

Per informazioni sul Trenino Rosso del Bernina:
www.valtellina.it - Trenino Rosso del Bernina

Per maggiori dettagli sul territorio della Valtellina:
www.valtellina.it

Ugo Dell’Arciprete

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