Una full immersion di pochi giorni nella città di Hong Kong che cambia volto a ritmo vertiginoso. C’è sempre qualcosa che non ti aspetti. E che ti sorprende….
Ebbene si, finalmente sono tornata. Mancavo da un po’, e come sempre, quando in un luogo ci si sente a casa, dopo qualche tempo scatta la voglia di ritornare. Come una sorta di richiamo.
Ho fatto proprio una toccata e fuga (considerando le 12 ore di volo per andare e tornare), ma non mi pesano. Specialmente se il viaggio vale la pena. E ne ho avuto (come se ce ne fosse bisogno!) la conferma. O meglio, la ri-conferma.

Già il clima, in questo periodo pre natalizio, è decisamente una favola. Secco, soleggiato, sui 20 gradi. Cosa volere di più? Una brezza leggera, che ti accompagna durante le escursioni tra il verde o lungo il mare (ad esempio la lunga promenade che da Ocean Park porta fino a Repulse Bay). Le spiagge non sono affollate come in estate, il sole picchia ma è piacevole da sentire sulla pelle. E tutt’intorno, il silenzio della natura. Già, nessuno crederebbe che ad Hong Kong si possa trovare tutto questo. Eppure c’è. A pochi chilometri dal centro, lo scenario si trasforma totalmente. Basta un bus, e cambi prospettiva.
L’Altra Hong Kong
Ma poi c’è anche l’altra Hong Kong, che io non posso fare a meno di “vivere”. Quella caotica e frenetica, dove le strade pullulano di gente; quella degli street markets di frutta verdura, il mercato dei fiori con le splendide orchidee, le bakeries con le egg tarts tiepide in vetrina o i pineapple buns giganti soffici e dolci.
E poi, tutto quanto fa cultura. I templi, con l’incenso profumato che ti avvolge appena varchi la soglia. Le bancarelle di Ladie’s Market (a Mong Kok, aperto dalle 11 alle 23) o di Temple Street (il mercato serale molto frequentato dai turisti, aperto dalle 18 alle 23) con centinaia di souvenirs che non ti immagini. E la consueta prassi per trattare sul prezzo (d’obbligo abbassare almeno del 50%!). Ogni volta, poi, i trends cambiano. Anche sui souvenirs.
Cosa va di moda adesso? I labubu. Che domanda! Sfilate di pupazzetti si susseguono una dopo l’altra. I prezzi sono omologati, o quasi. Uno per 69 HKD (circa 8 euro) , due per 100 (12 euro circa). Certo, questi sono perfette imitazioni. Ma c’è chi dice, invece, che sono identici agli originali dopo averli confrontati. Non c’è da stupirsi, qui sanno copiare tutto benissimo.
Altro esempio? In una strada popolare di Mong Kok, una zona molto tipica di Hong Kong, Fa Yuen Street, ci sono dei negozi in cui si possono trovare perfette imitazioni delle sneakers. Certo, se poi si guarda bene, il materiale lascia a desiderare, ma a colpo d’occhio sembrano identiche.
Decisamente convenienti invece, gli accessori d’elettronica. Nei negozi local di Wan Chai, Mong Kok, e sulle bancarelle di Sham Shui Po e Chaung Sha Wan (verso le periferia nord di Kowloon, ci sia arriva comodamente con la MTR direzione Tsuen Wan) si trova tutto. Dalla A alla Z.
Volete sapere cosa compro io di solito? Immancabile la soia. Perchè non ce n’è una sola. C’è quella light, per il dim sum, per il pesce, le verdure e la carne. Faccio scorta. Per la qualità e per il prezzo. E poi il tè. Acquisto rigorodsamente tè in foglie. Green jasmine, al crisantemo e puh er tea. Nella zona di Sheung Wan, dove il rito è sempre quello. Ovvero, si assaggia e poi si acquista.
Una volta compravo anche capi in seta. Adesso è più difficile trovarla di buona qualità. Stesso discorso per la giada. Al jade Market si possono fare davvero buoni affari (sempre trattando sul prezzo), ma bisogna essere esperti, altrimenti ti ritrovi ad acquistare dei fondi di bottiglia, Chi sa acquistare, insomma, si porta a casa con poco della giada bellissima.
Non mancano mai le mie escurisoni gastronomiche…. Il dim sum è d’obbligo. Provo sempre posti che non conosco, ma ristoranti local, non per turisti. Per intenderci, guardo bene dove c’è tanta gente e che fa la fila e allora li so che si mangia bene. Zone preferite? Mong Kok, Sheung Wan e Causeway Bay. I siu mai (ravoli cantonesi al vapore), i pork buns morbidi e leggeri oltre che lo sticky rice in loaf bambu è delizioso…..
Hotel Cordis nel cuore di Mong Kok
E dato che il mio lavoro e la mia curiosità mi porta sempre a…. sperimentare, questa volta ho deciso di testare un hotel nuovo (ne senso che non c’ero mai stata), nella popolare zona di Mong Kok. Cordis Hotel è un five stars nel cuore di questa zona. Di impronta internazionale, offre ai turisti camere spaziose e luminosissime
Al 41esimo piano si trova Chuan Spa, una trale più belle di Hong Kong. Chuan spa adotta un approccio olistico al benessere, abbracciando le secolari filosofie curative della Medicina Tradizionale Cinese (MTC).
I trattamenti ispirati alla MTC infatti abbracciano i principi del Wu Xing (i Cinque Elementi: Legno, Fuoco, Terra, Metallo e Acqua). All’inizio del tuo Chuan, viene creato un trattamento personalizzato in base all’umore, allo stile di vita e alle esigenze individuali. Unendo comfort moderni, antichi concetti terapeutici e un’ospitalità impeccabile, Chuan Spa propone una varietà di trattamenti di per il viso e scrub al sale e alle erbe, impacchi di fango, alle terapie per mani e piedi e ai massaggi corpo.
Io ho scelto qui di soggiornare con la formula club, per essere tranquilla. Sono arrivata di mattina presto e mi è stata assegnata la camera senza dover aspettare. Nel frattempo, ho gustato un ottimo cappuccino. Dopo il check out, inoltre, ho potuto godermi l’evening cocktail e il panorama notturno della città fino all’ora della partenza (il club chiude alle 23)
Al club c’è la possibilità di fare un’ottima colazione con un offerta varia di cibo dolce e salato (che predomina da queste parti, sia cinese che western). In particolare, sono ottime le omelette made to order con ripieno di cio che si vuole.
Durante il giorno è ampia l’offerta di snacks and beverages e la sera un evening cocktail che praticamente è una cena offre un primo piatto caldo (una soup che cambia ogni sera), oltre a insalata, formaggi, salumi, frutta e dolcetti,
Per chi volesse approfittared di un vero pranzo cantonese di lusso c’è al 5 piano il il ristorante stellato Ming Court dove viene servita esclusivamente cucina cantonese preparata dallo chef esecutivo Li Yuet Faat e dal suo talentuoso team. Ogni piatto è sapientemente abbinato a vini eccezionali provenienti da tutto il mondo, per un’esperienza culinaria decisamente raffinata.
West Kowloon Cultural District: the new future
Tra le cose nuove che ho visto, c’è la zona di West Kowloon Cultural District, che piano piano sta prendendo forma. L’ultima volta ( un anno fa) era ancora un cantiere, ma adesso è decisamente trasformata. La promenade è quasi completata e decisamente suggestiva, con alberi, panchine, food trucks.

@ Hong Kong Tourism Board
Da poco è attivo il servizio ferry che in pochi minuti porta in Central. L’ultimo monumento culturale di Hong Kong, l’Hong Kong Palace Museum, è stato ufficialmente inaugurato dopo cinque anni di lavori. Situato su un’area di 13.000 metri quadrati all’estremità occidentale del distretto culturale di West Kowloon, l’Hong Kong Palace Museum comprende nove gallerie e presenta oltre 900 tesori inestimabili provenienti dal Palace Museum di Pechino. Merita una visita anche M+, il museo asiatico di cultura visiva contemporanea
Per saperne di più: https://www.discoverhongkong.com/hk-eng/index.html
Stefania Lupi







