Nin una delle più piccole gemme della Dalmazia

La Croazia affascina per la sua natura incontaminata, i monumenti e le spiagge

 

Le isole della Croazia sono in totale 1.246, di queste solo una cinquantina sono abitate,  sono definite isole quelle con una superficie maggiore di  un chilometro, le altre sono isolotti. Acque cristalline, spiagge di sabbia dorata, natura incontaminata.

Ma anche storia, musei, attività sportive e feste in spiaggia. La Croazia, vicinissima all’Italia, consente una vacanza  incantevole.

La Dalmazia settentrionale offre spiagge lunghissime e città d’arte come Zara, ma anche luoghi nascosti come la penisola di Nin, in prossimità di Zara e del suo aeroporto, inoltre i traghetti consentono di raggiungere facilmente  tale luogo incantato, il cui centro storico è di appena cinquecento metri di diametro.

In Croazia ci sono tante gemme, Nin è una delle più piccole, nello scorso anno c’è stata  una ripresa dei turisti italiani che alloggiano in appartamenti privati o nel resort – campeggio a pochi chilometri dal centro collegato da un trenino; Nin è inserita nelle migliori destinazioni romantiche europee” così la direttrice dell’Ufficio Turistico di Nin Marija Dejanović.

Nin una delle più piccole gemme della Dalmazia

la direttrice dell’Ufficio Turistico di Nin Marija Dejanović

Nin è la più antica città croata reale e la culla della cultura croata. Monumenti di cultura perfettamente conservati, antiche  chiesette dell’ 9 e 12 secolo, uniche in Croazia e  nel Mediterraneo.

La cittadina di Nin è situata nella bassa laguna, circa 14 km dalla città di Zara (Zadar in croato). La sua posizione è interessante perché si trova su un piccolo isolotto e perché conserva delle ricchezze storiche.
Nei tempi dei Liburni Nin era per il suo porto un importante  cittadina,  nel epoca romana ebbe il nome di  Aenona. La citta di Nin è la più antica citta reale croata distrutta quasi del tutto negli anni 1571 e 1646. Oggi ha 2.744 abitanti. Il visitatore può entrare nel centro storico della citta attraverso uno dei due ponti in legno, quelli seicenteschi  sono stati distrutti da un’alluvione e presto verranno ricostruiti.
La citta è ricca di monumenti storico culturali e di reperti archeologici. Nella collezione archeologica del museo si possono vedere la copia del battistero del principe Viseslav e due navi antiche croate Condura Croatica (11. sec), le cui fasi di restauro sono sotto gli occhi dei visitatori. Si possono visitare i residui del tempio romano, la chiesa parrocchiale  di S. Anselmo (6.-18. sec.), la Cappella gotica di S. Marcella, la chiesa di S. Ambrogio (13. sec.) e la più piccola cattedrale al mondo – la chiesa della  S. Croce (9. sec.), la statua di bronzo del vescovo Grgur Ninski, il tesoro parrocchiale:  oro e argento della citta di Nin, e, in collina, la famosa chiesa di S. Nicolò (11./12. sec.).

Nin una delle più piccole gemme della Dalmazia

l’accesso a Nin

Il fango di Nin viene usato dal  periodo romano ad oggi per scopi salutari. La  terapia viene effettuata in un ambiente naturale, direttamente sulla spiaggia, con bagni  nel mare caldissimo. Il mare riscaldato dai raggi solari  permette di prolungare la terapia, un vero toccasana  per le diverse malattie reumatiche.

Oltre le bellissime  spiagge sabbiose e il fango vi sono molte  possibilità di divertimento e svago in una delle più moderne discoteche croate, la Saturnus che si trova nel Zaton Holiday Resort, collegato con un trenino al centro di Nin, in cui si può alloggiare. Famose sono le saline, la cui produzione avviene secondo la tradizione millenaria della produzione del sale nella laguna di Nin, il sale  viene classificato fra i sali di maggior qualità in Europa e nel mondo. Oltre alla sua qualità, il sale vanta effetti positivi sulla salute dell’uomo, specialmente il “fior di sale”, il più pregiato.

Il primo re croato Tomislav, dopo la sua solenne incoronazione, venne con la sua famiglia a passare le vacanze nella città reale di Nin. Diremmo oggi che era un turista abituale , ed era incantato dalla pace divina che governava nella sua  dimora sull’isola. Dopo la cerimonia dell’incoronazione decise di prolungare le vacanze in compagnia della sua famiglia reale. Tutti erano già venuti a Nin, ma era sempre per un periodo molto breve perché Tomislav viaggiava  per la Croazia. La regina andava di solito a fare i fanghi sulla  spiaggia di sabbia  e la sua pelle brillava di luce. Venne il re e disse a sua moglie:  “ Questo luogo sarà solo  tuo quando verremo a Nin, qui voglio passare con te  almeno un intero pomeriggio, questo è un paradiso  terrestre e questa è la tua spiaggia”. Da quel giorno i   cortigiani  chiamarono la spiaggia “Spiaggia della regina”.

La fonte battesimale del principe Višeslav, secondo alcuni storici  il primo principe croato, governò verso l’800. Il battistero rappresenta un monumento importante  ed è testimonianza del periodo di conversione al cristianesimo dei croati. Lungo l’orlo della fonte esagonale si trova l’iscrizione: «Questa fonte accetta i deboli, ma gli illumina. Qui si lavano dai loro misfatti ricevuti dai loro primi genitori, e diventano cristiani, e salvati confessano la Santa Trinità» .

La chiesa della Santa Croce,  la chiamano «la più piccola cattedrale del mondo» e con la sua posizione dominava i suoi dintorni. La costruzione prende la forma di una croce greca con molte irregolarità  nella disposizione della pianta, questo in modo che la sua costruzione e posizione si trovino dove il sole entra nella chiesa sempre allo stesso modo secondo il solstizio e l’equinozio invernale ed estivo, un vero  orologio solare e calendario.

Nin una delle più piccole gemme della Dalmazia

 

Il vescovo di Nin Grgur Ninski (Gregorio), fu nel X secolo il cancelliere della corte reale croata.

Successivamente venne in disgrazia del Papa e dovette lasciare la città. La statua di bronzo del famoso vescovo è collocata  nel cuore della vecchia città di Nin “appagando i desideri dei viaggiatori che le toccano il pollice” .

Una specialità gastronomica è il salame sokol di Nona, un tipo di insaccato che si ottiene dalla carne  del collo dei maiali allevati nella regione. La sua lavorazione è simile a quella del prosciutto, prima nell’acqua marina dai tre ai sette giorni, poi viene bollito nel vino rosso e successivamente viene condito con le varie spezie: il pepe, il chiodo di garofano, la noce moscata. Il passo successivo è l’affumicatura per alcuni giorni e poi l’asciugatura alla bora, ed è proprio l’aria di mare che conferiscono al sokol di Nona un gusto speciale ed unico.

 

Harry di Prisco

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