Il Salento: un teatro a scena aperta !

Un tour alla scoperta delle Grandi Feste di tradizione e vendemmia del Negroamaro

 

 

Manco da alcuni anni dal Salento,  pensavo di ritrovare il Salento “dei due mari” incastonato tra le coste di Gallipoli e le stupende cinque marine di Melendugno con San Foca e Torre Dell’Orso e… invece ho ritrovato un “teatro a scena aperta”  le cui quinte sono le colonne della chiesa madre di Maria SS. Assunta di Melendugno che, fatte da abili maestri scalpellini, sembrano invece uscite dal tombolo di ricamatrici di merletti.

Su questo palcoscenico si presenta, come primo attore, San Niceta patrono di Melendugno, sul suo cavallo bruno e la spada sguainata, pronto a difendere la città dal terremoto e da tutti i mali… compreso i politici. San Giuseppe da Copertino ci benedice dall’alto in estasi, proteggendo tutti i suoi amati concittadini  e gli studenti, di cui e protettore, che lo invocano.  Ecco apparire sulla scena i quattro germani Conti Zecca i quali, memori delle loro antiche origini partenopee, hanno creato un impero nel settore enologico con la Cantina Conti Zecca che produce vini pluri premiati come  Luna e Nero. Il segreto del loro successo lo ritroviamo nel motto di famiglia da oltre cinquecento anni:” Le cose le facciamo bene o non le facciamo”. L’azienda sta sviluppando con successo le vendite nel mercato giapponese.  Ovviamente su di un palcoscenico non possono mancare i ballerini, ecco i danzatori della pizzica salentina con i loro costumi sgargianti che meglio rappresentano lo spirito di questa terra: forte e gentile,  dove gli abitanti sono particolarmente ospitali e fanno sentire il turista come a casa propria. Ma certo ogni palcoscenico ha le sue luci della  ribalta,  le luminarie nel Salento non hanno uguali, specialmente quelle di Marianolight che hanno illuminato nei giorni scorso Copertino;  sono esportate in tutto il mondo facendo conoscere la loro terra, per carpire i segreti della luce, catturarne ogni minimo sussulto, per ricrearne l’intima magia, una sfida di accendere il buio anonimo della notte con uno sfavillio di luci, per far diventare l’illuminazione un’arte,  trasformare  le grandi feste di tradizione, ricorrenze e feste patronali in eventi collettivi.

San Giuseppe da Copertino

Un  fiore all’occhiello della Puglia e del Salento come lo è la sua cucina tradizionale.  Sapori autentici, ormai dimenticati, con  prodotti che  non sono a Km zero, ma bensì a metro zero che provengono dal pescoso mare e dalla campagna. I cuochi dei tanti ristoranti, molti presidi di Slow Food, insaporiscono i loro piatti con lo stupendo olio della zona che più vergine non si può, coniugando la tradizione con l’innovazione.

Porto Cesareo

Settembre nel Salento, Grandi Feste di tradizione e vendemmia del Negroamaro” è stato il tema del tour  organizzato dalla giornalista Carmen Mancarella, direttrice della rivista di turismo e cultura del Mediterraneo Spiagge, la cui parte operativa è stata  curata dall’agenzia Losurdo Viaggi di Rutigliano,  e finanziato dall’Assessorato alle Industrie turistiche e culturali della Regione Puglia, diretto da Loredana Capone, attraverso Pugliapromozione – il cui direttore generale è Matteo Minchillo – nell’ambito del Programma operativo Regionale FESR-FSE 2014-20120 “Attrattori culturali, naturali e turismo” Asse VI – Tutela dell’ambiente e promozione delle risorse naturali e culturali -Azione 6.8 Interventi per il riposizionamento competitivo delle destinazioni turistiche.

La nostra terra ha una lunga storia  –  ha commentato l’Assessore Loredana Capone – situata nel cuore del Mediterraneo, circondata dal mare, ha sempre accolto chi l’ha percorsa o deciso di farne la propria casa. Il calore di questa terra è un aspetto essenziale del “marchio” pugliese, insieme alla sua autenticità, alla capacità di coniugare tradizione e modernità, bellezza intatta del mare, campagna e paesaggio, patrimonio archeologico, monumentale e artistico, cinema, musica, teatro e il suo straordinario patrimonio enogastronomico. La Puglia è un posto speciale in cui sperimentare la vera magia”.

Dunque un invito  a “fuggire dalla  città”  e venire, anche solo per qualche giorno, in questa fortunata terra baciata dal sole, in cui in ogni stagione dell’anno vi sono tesori da scoprire.

Harry di Prisco

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