Le Isole Vergini Britanniche sono 60, scoperte da Cristoforo Colombo. Alcune tuttora non abitate. Affascinanti per il contesto naturale che le caratterizza, mare dai colori improbabili, barriera corallina e spiagge dalla sabbia finissima, appaiono differenti tra loro per morfologia e grandezza. Diversità che sono state volutamente accentuate per offrire agli ospiti, di caso in caso, esattamente quello che desiderano e li rende felici.

Minimo comun denominatore è comunque la loro esclusività, favorita dal fatto che non esistono voli diretti e che una vacanza così speciale non è per tutti e si debba comunque voler conquistare. La relativa difficoltà di un viaggio più lungo si trasforma, così, in opportunità di godere di un’esperienza per pochi eletti, lontani mille miglia dal turismo di massa. Vuol dire esplorare fondali marini in cui misteriosi relitti abitati da flora e fauna si sono trasformati in sculture viventi o immergersi in uno dei diciotto parchi naturali cresciuti attorno ai resti dell’antica foresta pluviale e spiarvi uccelli migratori o rare specie ornitologiche, godendo della sensazione di essere entrati a far parte di un mondo di lussureggiante vitalità, primordiale. In baie accarezzate dal dolce soffio dei venti alisei appassionati di surf possono sentirsi inebriati dal piacere, per le condizioni perfette, quasi irreali. Moltissimi sono gli eventi che hanno luogo in questo splendido contesto, per tutti i gusti.

Dal 30 marzo al 5 aprile, giusto per fare un esempio, è in calendario la quinta regata di Primavera con il Festival della Vela, all’insegna di Warm Water- Hot Racing-Cool Parties. Se non si possiede una barca se ne può affittare una e trasformare famiglia e amici nella propria ciurma. Con la guida di skipper professionisti tutti insieme si avrà l’opportunità di vivere in prima persona l’esperienza di una gara, o “Regatta” come dicono, solcando il mare caraibico con ottimali condizioni di vento e di acqua. Il riposo del velista, la sera sarà felicemente costituito da Parties non stop, con balli, splendido cibo e musica dal vivo dai ritmi scatenati del reggae e del calypso, naturalmente sulla spiaggia.

Imperdibili sono gli aperitivi che profumano del rum dei Caraibi soprattutto se sorseggiati in compagnia sotto la luna piena.

Tortola o “isola delle tortore”, Vergin Gorda battezzata da Colombo “vergine grassa” per la sua forma arrotondata, Anegada, piatto atollo corallino poco visibile dal mare e chiamata per questo dagli Spagnoli “sommersa”, e poi Peter Island, Norman Island, Salt Island, Cooper island sono alcune delle isole da scoprire. Un’altra Isola, Guana Island, un tempo abitata da una colonia di Quaccheri che vi avevano impiantato una prospera coltura di canna da zucchero, è ora proprietà del Guana Island Club, un intimo resort che ospita al massimo 30 persone e che si può affittare in toto per sentirsi padroni incontrastati e indisturbati dell’isola. Davvero esclusiva.

 Per informazioni: Ente del Turismo Isole Vergini Britanniche    sito:bvitourism.it

testo di Maria Luisa Bonivento

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