Oggi più che mai la prevenzione del dissesto geologico che affligge il nostro paese ha un carattere di estrema urgenza e va perseguita con impegno e assiduità. Tutti i media del gruppo delle Ferrovie Italiane sono impegnati alla diffusione della campagna informativa del Governo #Italiasicura, per la sensibilizzazione al rispetto e alla cura del territorio.

L’argomento riguarda molto da vicino Rete Ferroviaria Italiana che gestisce tutto il sistema viario e infrastrutturale ed è per questo che è fortemente impegnata nella prevenzione del dissesto idrogeologico nelle zone e aree che interferiscono con i binari, grazie al costante monitoraggio dei punti sensibili. È inoltre organizzata per intervenire tempestivamente ed efficacemente nel caso di eventi calamitosi.

A causa dell’incremento, registrato negli ultimi anni, dell’entità e della frequenza dei fenomeni di dissesto idrogeologico, RFI ha definito un Piano di interventi di gestione/mitigazione, stabilendo le priorità attraverso analisi di rischio che tengono conto sia della valenza del fenomeno e della sua velocità di evoluzione sia dell’entità del danno, stimato in relazione alle attività ferroviarie.

 Nel 2014 è stato avviato il primo stralcio del Piano, che prevede interventi immediatamente cantierabili entro quest’anno per un importo complessivo di circa 130 milioni di euro e nel 2015 per un importo di circa 120 milioni.

 Parallelamente, in tutte le sedi territoriali sono in essere procedure per la vigilanza straordinaria dei punti dell’infrastruttura ferroviaria interessati da eventi meteorologici particolarmente intensi e da criticità idrogeologiche o idrauliche segnalate dalla Protezione Civile. Inoltre Rete Ferroviaria Italiana utilizza un sistema di allerta meteo e di previsioni meteorologiche dedicato, per controllare costantemente gli effetti degli eventi atmosferici sull’intera rete.

 La prevenzione del dissesto e la protezione delle linee ferroviarie utilizzano anche la ricerca e la sperimentazione di nuove tecnologie in collaborazione con il Centro di Ricerca per la Previsione, Prevenzione e Controllo dei Rischi Geologici (CERI) de La Sapienza di Roma, considerata la complessità tecnica della gestione del fenomeno e la vastità delle aree coinvolte, spesso non di proprietà RFI.

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