La concorrenza tra trasporto ferroviario e aereo, e nello specifico tra treni ad alta velocità e voli regionali e a corto raggio, è sempre più serrata. Esempi c’è ne sono un po’ ovunque nel mondo e sono ormai molti i casi in cui le compagnie aeree hanno visto sottrarre il traffico sui propri voli in seguito all’apertura di nuove linee ferroviarie ad alta velocità. In Europa tale tendenza è molto accentuata e le conseguenze si sono cominciate a vedere tanto in Francia quanto in Germania, ma anche in Spagna e in Italia, con il caso più eclatante sulla tratta Roma-Milano. Mentre su collegamenti del tipo Milano Catania   l’aereo è sempre predominante, ci sono invece sempre più tratte in cui il treno prende il sopravvento.

Il dibattito su questo argomento è aperto da anni, ma da lungo tempo i politici e gli strateghi dell’Unione Europea e dei suoi paesi membri hanno sposato lo sviluppo dei trasporto ferroviario come una soluzione per alleviare la congestione dei cieli e per combattere l’impatto ambientale.

Su questo argomento è voluta intervenite la ERA (European Rgions Airline Association), l’associazione che riunisce le compagnie aeree e gli operatori dei trasporto aereo regionale dell’area europea, con un apposito studio, denominato “Air and Rail”, che è stato presentato lo scorso settembre a Roma, in occasione dell’assemblea generale dell’associazione.

E’ evidente che troppo spesso questo dibattito viene affrontato in assenza di valutazioni obiettive e dati comparativi dei modi di trasporto. Che il trasporto ferroviario sia visto dai legislatori europei come un’alternativa preferibile al trasporto aereo è più il risultato di una dottrina che di un’analisi razionale e trasparente. Per questo la ERA ha voluto realizzare questo studio che, per la prima volta, entra nel merito delle caratteristiche dei due modi di trasporto, analizzandoli dal punto di vista economico, ambientale e di prospettiva di sviluppo, basandosi su estesi studi e ricerche svolti da soggetti indipendenti.

Le conclusioni sono chiare: entrambi i modi di trasporlo offrono buone soluzioni per il trasporto intra europeo, ma il fatto che la ferrovia sia il mezzo preferito dai politici e dai pianificatori non è più giustificato. Per chiarire subito i contenuti e le tonalità dello studio bisogna precisare che non si tratta di una difesa d’ufficio dei trasporto aereo, né di una demonizzazione di quello ferroviario, ma di una presentazione dei pregi e dei difetti dei due modi e le conclusioni non vedono la prevalenza di uno sull’altro, ma la constatazione che entrambi sono necessari per fornire la mobilità richiesta dai cittadini europei.

Quello che si contesta è il fatto che, davanti a due sistemi validi e che si possono integrare, la politica abbia deciso di favorirne uno con agevolazioni, pesanti investimenti pubblici e leggi meno stringenti e penalizzarne l’altro con tassazioni sempre più alte, limitazioni ambientali più severe e leggi sempre più vessatorie. La richiesta della ERA, ma anche di tutto il settore dei trasporto aereo, è quindi semplicemente quella di poter combattere una sana concorrenza ad armi pari, senza l’attuale distorsione a favore della ferrovia. Non si tratta cioè di sostituire il trasporto aereo con quello ferroviario, come purtroppo è scritto nero su bianco su molti documenti ufficiali della UE, ma di lasciare che il mercato e la domanda dei cittadini europei determinino in autonomia quale sia la migliore soluzione, lasciando a tutti la possibilità di scegliere.

Negli ultimi 15 anni il trasporto aereo, a differenza di quello ferroviario, è stato in grado di aumentare la mobilità in Europa, spinto dalla libera concorrenza del settore e in risposta alla domanda dei consumatori, pagandosi in toto i costi delle sue infrastrutture, senza gravare sulle tasche dei contribuenti. Il trasporto aereo in Europa muove circa 750 milioni di passeggeri all’anno, crea oltre tre milioni di posti di lavoro indiretti e continua a crescere la sua quota di mercato.

I voli sono tra l’altro l’unico modo per collegare aree sottosviluppate e remote al network internazionale europeo con pochi investimenti, basta una pista funzionante, e in tempi brevissimi basta attivare un collegamento aereo.

Al contrario, il trasporto ferroviario, che opera quasi esclusivamente in regime di monopolio, continua a ricevere pesanti finanziamenti pubblici ed in molti casi non è stato in grado di offrire ai consumatori un valido strumento per la mobilità.

Mediamente, ogni anno il settore ferroviario, solo per sopravvivere, riceve più di 40 miliardi di euro delle tasse dei contribuenti e nonostante questo continua a perdere quote di mercato rispetto ad altri modi di trasporto e le tariffe continuano a salire in modo sensibile.

 

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