Da oltre 35 anni il WTTC (World Travel & Tourism Council) lavora con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul pieno impatto e potenziale economico e sociale del settore viaggi e turismo

La missione del WTTC è quella di massimizzare il potenziale di crescita inclusiva e sostenibile del settore dei viaggi e del turismo collaborando con governi, destinazioni, comunità e altre parti interessate per promuovere lo sviluppo economico, creare posti di lavoro, ridurre la povertà e promuovere la pace, la sicurezza e la comprensione nel nostro mondo.

Dalle prime discussioni tra i CEO del settore alla fine degli anni ’80 sulla creazione di un forum per i leader aziendali del settore viaggi e turismo, fino alla sua veste attuale, il WTTC ha ottenuto numerosi successi e il suo ruolo e le sue attività sono cresciuti in modo significativo. Quest’anno per la prima volta il WTTC ha fatto tappa in Italia, all’Auditorium di Roma, dal 27 al 30 settembre.

L’importanza dell’edizione italiana del WTTC

Come indicato nel suo saluto dal ministro del Turismo Daniela Santanchè “Il Global Summit metterà in evidenza l’enorme potenziale del turismo italiano e sarà anche un’opportunità unica per attrarre investimenti nella nostra Nazione. L’incontro con leader e  investitori internazionali ci permetterà di discutere e implementare politiche fondamentali per tracciare un percorso che renda la nostra industria turistica più  competitiva nel mercato globale. L’Italia è nella posizione ideale per guidare la trasformazione di un modello di sviluppo che integri armoniosamente la crescita economica con la tutela del nostro patrimonio culturale e ambientale”. 

L’industria del turismo è infatti una risorsa vitale per l’economia italiana. Il Governo Meloni ha perciò voluto metterla al centro dell’agenda politica. Un impegno che, in  questi tre anni, si è tradotto materialmente negli oltre 4 miliardi di risorse complessive (PNRR incluso) stanziate dal Ministero del Turismo, sotto forma di fondi  rivolti ad azioni di sistema, servizi e misure di accompagnamento; imprese; territori, enti, governance. 

Interventi strategici che hanno contribuito a generare prestazioni superiori ai livelli pre-Covid: con oltre 466 milioni di presenze, nel 2024, l’Italia non solo ha superato i record del 2023 ma, sorpassando uno storico competitor quale la Francia, si è piazzata come seconda destinazione europea (ISTAT); il valore aggiunto del settore sale a ben oltre 220 miliardi di euro, ossia circa il 13% del PIL, il surplus della bilancia turistica ha toccato quota 1% del PIL, come nel 2023 (Banca d’Italia), e il comparto conta su oltre 3 milioni di addetti, considerando l’occupazione diretta, indiretta e indotta. 

I risultati 2024 in termini di presenze …

Nuovo record di presenze nel 2024. Il 2024 si chiude con 466,1 milioni di presenze turistiche, in crescita del +2,5% sul precedente record del 2023.

Il traino dei flussi stranieri. Grande traino delle presenze straniere, che nel 2024 aumentano del +6,8% sul 2023, ammontando a 250 milioni (oltre la metà delle presenze totali, ossia il 54,6%); in particolare, nel quarto trimestre 2024, rispetto allo stesso periodo del 2023, le presenze dei turisti stranieri aumentano più del doppio: +15,6%

Italia seconda destinazione UE per presenze. L’Italia si colloca, così, al  secondo posto della classifica delle Nazioni UE per presenze turistiche, superando la Francia, dietro alla sola Spagna (500,1 milioni). 

Aumenta la permanenza media. Nel quarto trimestre 2024, la permanenza media dei clienti negli esercizi ricettivi è pari a 3,01 notti e risulta in lieve crescita sia per gli italiani (2,66 notti, +0,23 rispetto al 2023), sia per gli stranieri (3,37 notti, +0,28)

… e di valore economico del turismo italiano

Il valore aggiunto del turismo in Italia sale a 220 miliardi di euro, ossia circa il 13% del PIL, se si considera il valore aggiunto prodotto da tutte le industrie attive nelle attività economiche riconducibili a questa industria. Nel 2024, la spesa turistica complessiva in Italia è stata pari a 177,8 miliardi di euro (oltre 55 miliardi da viaggiatori esteri e circa 123 da viaggiatori domestici). 

Nel 2024, la bilancia dei  pagamenti turistica dell’Italia ha confermato la tendenza positiva osservata nel triennio precedente: il surplus ha raggiunto 21,2 miliardi di euro, pari all’1 per cento del PIL, come nel 2019. Ciò significa che l’Italia guadagna più dal turismo di quanto ne spenda all’estero e si traduce in ingresso di valuta estera, aumento del PIL, crescita dell’occupazione e sviluppo di infrastrutture [Banca d’Italia].

Per quanto riguarda l’occupazione, nel 2024, le attività economiche direttamente e indirettamente collegate al turismo hanno coinvolto quasi 2 milioni di addetti (+2% rispetto al 2023), e oltre 3 milioni, considerando l’occupazione diretta, indiretta e indotta. 

Il turismo, nel 2024, ha contribuito al 13% dell’occupazione complessiva del Paese; cifra destinata a crescere nei prossimi anni, con previsioni che indicano un possibile raggiungimento del 16% entro il 2034Quasi la metà degli occupati è donna. Il 48,6% dell’occupazione turistica è femminile, e una percentuale del 9,2% è costituita da giovani (15-24  anni). 

Le stime presentate al WTTC per la crescita nel 2025 

L’estate 2025, con gli oltre 71,6 milioni di arrivi registrati, segna un +6,22% sulla bella stagione del 2024. Per l’estate 2025 si calcolano 65,8 milioni di arrivi (+3,4%) e 267,4 milioni di presenze (+2,1%), per una spesa complessiva di 39 miliardi di euro (+0,9%). La spesa turistica complessiva nel 2025 potrebbe  toccare quota 185 miliardi di euro.

Già prima dell’estate, un contributo importante al turismo italiano è stato dato dai ponti primaverili: tra aprile e maggio si prevedevano oltre 21 milioni di italiani in viaggio, con un totale di circa 27 milioni di partenze,  considerando anche chi effettua più di una vacanza sfruttando la combinazione tra Pasqua, 25 Aprile e Primo Maggio.

Nel raffronto internazionale, da notare che nel periodo gennaio-luglio 2025, l’Italia ha battuto la Spagna sul fronte dell’aumento dei pernottamenti, con un +2,2% sul 2024 a fronte del +1,6% del Paese iberico [Eurostat]. 

Per l’intero anno 2025 si prevedono tra le 481,4  (+3,3%) e le 477 milioni di presenze (+2,3%), con un contributo di arrivi  esteri che oscillerebbero tra i 267 (+5,1%), i 264,8 (+4,3%) e i 256,5 (+1%) milioni di unità. Anche l’occupazione dovrebbe aumentare,  da 3,1 a 3,2 milioni di unità, raggiungendo il 13,3% del dato complessivo

L’Italia eccelle in tutte la aree del turismo: cibo, congressi …

L’Italia, per il secondo anno  consecutivo, nel 2024 ha conquistato la vetta della classifica delle destinazioni più popolari d’Europa. Il turismo enogastronomico in Italia ha generato un fatturato di 40,1 miliardi di euro nel  2024, segnando una crescita del 12% rispetto al 2023. Oltre 14,5 milioni  di turisti hanno viaggiato in Italia nel 2024 con una forte motivazione legata  all’enogastronomia, con un particolare interesse per le esperienze legate al  vino: ciò fa del mercato enogastronomico un vettore strategico di crescita  dell’intera industria e delle destinazioni. 

In particolare l’Italia è al secondo  posto mondiale per il turismo dell’olio, tra le principali tendenze in crescita a livello internazionale, con il maggior numero di sessioni di degustazione (147) e la seconda più grande produzione (oltre 2 tonnellate).Un segmento in crescita del turismo enogastronomico  che funge da ulteriore leva di sviluppo e promozione dei territori. 

L’Italia si riconferma prima in Europa – aumentando il divario con la Spagna – e seconda nel mondo, dietro solamente agli Stati Uniti, per congressi e convegni ospitati, con 643 eventi; inoltre, è la Nazione che vanta il maggior numero di città nella top 100 mondiale, ovvero 7. Risultati che  ne evidenziano e rafforzano ulteriormente l’impatto attrattivo in termini internazionali. 

Il turismo sportivo  in Italia è una realtà sempre più significativa: 4,5 milioni di turisti sportivi,  con un indotto di circa 7,5 miliardi di euro generato dai viaggiatori che si muovono per partecipare a eventi di massa. Inoltre, ha registrato una  crescita straordinaria del 65% rispetto all’anno precedente, portando la  spesa complessiva a 11,9 miliardi di euro e ha rappresentato circa il 10% dei  ricavi dell’intero settore, contribuendo per lo 0,61% al PIL italiano, quasi  raddoppiando rispetto allo 0,38% del 2022.

… e anche matrimoni, eventi, borghi

Nel 2025, si stimano 67,7 milioni di presenze complessive per il turismo all’aria aperta e un impatto  economico totale di 8,85 miliardi di euro.  In particolare, l’Italia risulta la destinazione più competitiva rispetto  alle altre mete principali europee (Francia, Spagna e Germania). 

L’Italia è la destinazione numero uno per il wedding tourism, per quanto concerne i viaggiatori esteri, con oltre 15.000 matrimoni di stranieri celebrati nel 2024, un aumento dell’11% rispetto all’anno precedente e un indotto di  quasi 1 miliardo di euro

Sinonimo di eccellenza, qualità e unicità, e con un export superiore ai 640 miliardi di euro, il “Made in Italy” è vero e  proprio traino del comparto: genera un valore economico che sfiora i  14 miliardi di euro (di cui 3,3 miliardi da turisti altospendenti per beni e  servizi di lusso), tra abbigliamento e moda, agroalimentare, automazione,  arredamento e design. 

In Italia, i grandi  eventi – sportivi, religiosi, culturali, agroalimentari, enogastronomici, di design e moda – generano un impatto totale di 36,7 miliardi di euro, e per ogni euro investito in grandi eventi, si ha un ritorno sociale dell’investimento pari a 4

Il turismo nei borghi più belli d’Italia contribuisce ogni anno con oltre 5 miliardi di euro al PIL, genera 2,3 miliardi di euro di entrate fiscali e conta 90 mila occupati complessivi. Queste destinazioni, un unicum a livello mondiale, nel 2022 hanno attirato oltre 8,8 milioni di visitatori e prodotto un impatto economico complessivo di circa 13,8 miliardi di euro. Nel 2023, il 22% dei 447 milioni di presenze totali registrate in Italia, pari a 98 milioni, si è concentrato negli oltre 5500 Comuni con meno di 5 mila abitanti.

Ugo Dell’Arciprete

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