Preparare la valigia per un viaggio in Mongolia è un esercizio di essenzialità e attenzione. Non si tratta solo di scegliere gli abiti giusti, ma anche di prevedere strumenti utili in contesti dove i servizi sono minimi e le condizioni ambientali mutevoli. Dalla steppa al deserto, passando per le montagne del nord, ogni area del Paese presenta caratteristiche uniche.

Per questo motivo, chi si appresta a partire può trarre vantaggio dalle proposte dei tour operator (il viaggio organizzato in Mongolia di Stograntour è un esempio di itinerario) che forniscano già indicazioni dettagliate sull’attrezzatura consigliata e sull’itinerario previsto, evitando imprevisti e facilitando la logistica in zone spesso remote.

Come vestirsi durante un viaggio in Mongolia 

L’abbigliamento è uno degli aspetti più importanti da considerare. In Mongolia, anche durante l’estate, l’escursione termica tra giorno e notte può superare i 20 gradi, con notti fredde anche a luglio. Per questo motivo, è fondamentale vestire a strati: magliette traspiranti, pile o felpe termiche, giacche antivento e impermeabili. I pantaloni da trekking resistenti e leggeri sono preferibili ai jeans, troppo caldi di giorno e scomodi se bagnati.

Le scarpe devono essere comode e robuste: si cammina su sterrati, pietraie, sabbia o terreni fangosi. Una seconda calzatura leggera è utile per la sera o per gli spostamenti brevi.
In estate si possono aggiungere sandali tecnici, mentre in primavera o autunno è indispensabile portare anche guanti leggeri, cappello e sciarpa. Il sole, anche in alta quota o con temperature fresche, è forte: occhiali da sole e crema solare ad alta protezione non devono mancare.

Quali accessori portare 

Un accessorio spesso sottovalutato è il sacco a pelo. Anche se alcune gher (le tende tradizionali) forniscono coperte, avere il proprio sacco a pelo con temperatura comfort a -5°C esterni garantisce notti più tranquille, soprattutto in zone isolate dove le temperature notturne scendono rapidamente. In alternativa, è utile un sacco lenzuolo in cotone o seta, facilmente lavabile, da usare come barriera igienica.

Altro elemento fondamentale è l’adattatore elettrico. In Mongolia si utilizzano prese di tipo C ed E (le stesse di gran parte dell’Europa continentale), con corrente a 220V. Tuttavia, fuori dalle città, la disponibilità di elettricità è irregolare. In molti campi nomadi non è prevista la corrente, oppure è presente solo per poche ore al giorno grazie a pannelli solari.
Per questo motivo, è consigliabile portare una o due power bank capienti, e, se possibile, un piccolo pannello solare portatile per ricaricare telefoni e fotocamere.

Tra gli oggetti pratici da avere sempre con sé: torcia frontale (indispensabile in assenza di illuminazione notturna), carta igienica, salviette umidificate, gel igienizzante, asciugamano in microfibra, coltellino multiuso (da imbarcare), bustine per la raccolta rifiuti, tappi per le orecchie e una sciarpa leggera che può essere utile contro la polvere o come copricapo.

 Kit medico per un viaggio in Mongolia 

Il kit medico personale dovrebbe includere farmaci di base per mal di testa, febbre, problemi intestinali, morsi d’insetti, cerotti e disinfettanti. È consigliabile anche avere con sé un antibiotico a largo spettro, previo consiglio medico, e prodotti per trattare l’acqua (pastiglie o filtri portatili), utili nelle zone dove le fonti idriche non sono garantite.

Le vaccinazioni 

Dal punto di vista burocratico, è sempre bene controllare eventuali aggiornamenti sui requisiti di ingresso, durata del visto (che può cambiare in base al Paese di origine), eventuali vaccinazioni consigliate e coperture assicurative. In generale, la Mongolia è un Paese sicuro, ma le distanze e l’isolamento rendono indispensabile una buona assicurazione medica con copertura per evacuazione sanitaria, specialmente se si visitano aree lontane da centri abitati.

Un consiglio importante riguarda anche la gestione del tempo e delle aspettative. In Mongolia si viaggia spesso su piste non asfaltate, con tempi di percorrenza lunghi e variabili. Non tutto si svolge come da programma: ritardi, deviazioni e cambi di tappa sono all’ordine del giorno, ma fanno parte dell’esperienza. Chi parte preparato ad accogliere l’imprevisto tornerà con una consapevolezza diversa, non solo sul viaggio, ma anche su sé stesso.

Un viaggio organizzato, in questo contesto, può aiutare a ridurre lo stress logistico, offrendo punti d’appoggio affidabili, guide esperte e una selezione di tappe equilibrate, con pernottamenti già definiti e tempi di recupero adeguati. Non si tratta di limitare l’autonomia, ma di ottimizzare l’esperienza in un Paese che – per quanto meraviglioso – può risultare impegnativo se affrontato da soli e senza riferimenti.

Infine, non bisogna dimenticare l’aspetto relazionale. I mongoli sono un popolo ospitale, ma riservato. Le regole culturali sono diverse: si entra nelle gher sempre da destri, non si indicano oggetti con i piedi, non si rifiuta il cibo offerto. È utile informarsi prima su questi codici per evitare fraintendimenti e mostrare rispetto. Un atteggiamento aperto, curioso e discreto sarà sempre apprezzato.

Viaggiare in Mongolia significa uscire dalla propria zona di comfort. Ma con la giusta preparazione e una dose di flessibilità, l’esperienza può diventare qualcosa di davvero memorabile: un’immersione in un modo di vivere che non ha bisogno di eccessi, ma solo di spazio, cielo e silenzio.

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