Le Dolomiti del Friuli Venezia Giulia non hanno forse cime famose come la Marmolada o le Tofane, ma hanno incredibili distese di boschi che in autunno risplendono di rosso e oro

I veri appassionati della montagna prediligono spesso proprio l’autunno per le loro passeggiate, quando i boschi non sono più presi d’assalto dai vacanzieri estivi e non ancora dai fanatici dello sci.

In questa stagione le montagne prendono un aspetto incantevole, i boschi diventano una tavolozza di colori: l’oro dei faggi, il rame dei larici, il rosso delle betulle e l’ambra che illumina ogni valle. Camminare nei boschi ed ammirare il foliage è un invito a rallentare e lasciarsi sorprendere.

Respirare il profumo di muschio e funghi, ascoltare i silenzi interrotti solo dallo scorrere dell’acqua o dal vento che muove le chiome. Non mancano davvero le alternative suggestive per scoprire le diverse emozioni che questa stagione sa regalare.

I migliori foliage del Friuli

Una delle regioni italiane che consente di ammirare i migliori spettacoli di foliage è il Friuli Venezia Giulia, che nell’apposita sezione del portale di PromoTurismoFVG presenta oltre venti tra i migliori itinerari per godere questi scenari.

Tutti sono comprensivi di mappa e indicazioni specifiche, hanno vari livelli di lunghezza, durata, altitudine, una sezione che permette di percorrerli in base al prolungato periodo di cambiamento delle foglie.

Possono essere dei percorsi ad anello, adatti anche a famiglie e bambini, possono abbinarsi pure ad una rilevanza storico-culturale del sito attraversato, fino a farsi dog-friendly.

Tra tutti questi ecco qui sotto una selezione di cinque itinerari tra i più suggestivi, dalle Alpi Carniche alle Dolomiti Friulane, dalle Alpe Giulie alle Valli del Natisone fino ad arrivare al Carso.

Carnia – L’anello di Pani

A 900 metri di quota, l’altopiano di Pani, nel comune di Raveo, tra i Borghi Autentici d’Italia, offre un percorso che unisce natura e tradizione rurale.

Tra borghi in pietra, fienili e panorami di media montagna, l’escursione ad anello (6,3 km, 2 ore, 262 m di dislivello) regala un’immersione autentica nella vita contadina e nei ritmi lenti della Carnia.

Consigliato anche per famiglie con bambini, è un itinerario che invita a riscoprire la bellezza dell’autenticità, con un ambiente vario e vivace. Tra prati, boschi di faggio e stavoli tradizionali (tipici casolari carnici) si respira ancora la cultura contadina, radicata nel rispetto della natura e dei suoi cicli.

L’anello di Pani, quindi, non è solo una semplice escursione, ma un’esperienza che invita alla riflessione su stili di vita alternativi e sulla bellezza della semplicità, offre panorami ampi sulla conca di Pani, con prati, boschi di faggio e stavoli tradizionali, tipici casolari carnici che raccontano secoli di vita rurale.

Dolomiti del Friuli – Sentiero del Dint

Un’escursione semplice e adatta a tutti che permette di scoprire, attraverso tre belvedere, i dintorni del lago di Barcis e la spettacolare forra del Cellina, tra le Dolomiti Friulane che osservano dall’alto la pedemontana pordenonese.

L’anello (4,3 km, 1h30, 215 m di dislivello) parte dal centro visite della riserva e sale lungo il segnavia 997, passando accanto al suggestivo “pozzo della Pioggia”.

Dal primo punto panoramico si ammira il lago di Barcis con la diga di ponte Antoi, dal secondo si domina l’imbocco della forra, mentre il terzo – caratterizzato da una scenografica scala a chiocciola rossa – regala scorci indimenticabili sia sul lago che sul borgo di Andreis. La discesa conduce a forcella Dint e infine di nuovo al lungolago.

Lungo il percorso si alternano boschi, affacci su pareti rocciose e acque turchesi, in uno dei contesti naturali più affascinanti del parco naturale delle Dolomiti Friulane, patrimonio Unesco.

Alpi Giulie – I Laghi di Fusine

Immersi nella foresta millenaria di Tarvisio, i laghi di Fusine sono tra gli scenari più iconici delle Alpi Giulie.

Due bacini glaciali (uno superiore e uno inferiore) collegati da acque sotterranee, incastonati ai piedi del Mangart. L’escursione ad anello (5 km, 2 ore, 100 m di dislivello) si sviluppa tra passerelle nel bosco, cordoni morenici con grandi massi erratici e tratti che costeggiano le sponde, offrendo riflessi dorati in autunno e viste spettacolari sul gruppo montuoso circostante.

Oltre ai percorsi attorno ai laghi, la zona è meta ideale per escursioni più impegnative, ferrate e arrampicate sulle vicine falesie del masso Pirona e delle Ponze.

Il rifugio Zacchi, posto in posizione panoramica, rappresenta un punto di sosta perfetto, facilmente raggiungibile anche dalle famiglie. Un luogo che, in ogni stagione, regala un contatto autentico con la natura.

Valli del Natisone – Le cascate Kot

Un itinerario breve ma suggestivo (1 km, 30 minuti, dislivello minimo) che conduce alle scenografiche cascate Kot, nel cuore della val Erbezzo, raggiungibile seguendo il corso del fiume Natisone da Cividale del Friuli, tra i Borghi più belli d’Italia e sito patrimonio Unesco.

Lungo il sentiero, che costeggia i rii Patok e Pod Tamoran, si incontrano le rovine di un antico mulino e tratti di bosco ombreggiati che accompagnano fino alla conca dove l’acqua compie un salto di oltre dieci metri.

Il colpo d’occhio è arricchito dalla colata di travertino che si sviluppa sotto la cascata e da un ampio antro ricoperto di muschio, accessibile quando il livello dell’acqua lo permette.

Un’escursione semplice e adatta a tutti, ideale per vivere la natura autentica delle Valli del Natisone e concedersi una pausa di freschezza e bellezza.

Carso – Riserva naturale del Friuli del Lago di Doberdò e di Pietrarossa

Nel cuore del Carso isontino, a poca distanza da Gorizia o da Trieste, un’escursione di 11 km (circa 4 ore, 300 m di dislivello) conduce tra i paesaggi unici della Riserva naturale dei Laghi di Doberdò e Pietrarossa.

Due grandi depressioni carsiche, separate da una dorsale calcarea, ospitano bacini lacustri dal livello d’acqua mutevole, tra i pochi esempi di laghi carsici in Europa. Il percorso alterna boschi, radure e affacci panoramici che cambiano con le stagioni.

Oltre al fascino naturalistico, il sentiero conserva tracce della storia: trincee e postazioni della Grande Guerra, valorizzate da pannelli esplicativi che trasformano la camminata in un viaggio tra natura e memoria.

Un itinerario ideale per chi cerca un’esperienza lenta e contemplativa, tra acqua, roccia e storia.

Ugo Dell’Arciprete

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