Si arriva in città, per la prima volta, con un’idea ben chiara di cosa fare, cosa vedere. Programma e cartina a disposizione, si inizia il giro toccando con mano tutto quello che può offrire. Poi, però, ci si lascia andare, guidati dalla bellezza e dalla straordinaria vivacità dei quartieri, delle vie, dei negozi, delle chiese e dei palazzi storici…..

Ed ecco la scoperta. Perché Palermo nasconde tesori inaspettati. Ovvero, scrigni di straordinaria bellezza. Tra i tanti, meno conosciuti, mi hanno colpito la Chiesa di san Giovanni degli Eremiti e il Palazzo Conte Federico. Se non li conoscete, vi invito a scoprirli.

Un simbolo dell’arte siculo-normanna 

Il primo si trova a poca distanza dal Palazzo dei Normanni e dalla Cappella Palatina, simbolo della città. Bastano cinque minuti a piedi. Sulla destra del Palazzo, si scende una scalinata, e ci si imbatte in una indicazione che conduce alla Chiesa di san Giovanni degli Eremiti con le sue cinque cupole rosa, costruita in epoca normanna, tra il 1130 e il 1148, sotto il regno di Ruggero II.
Nel corso dei secoli la chiesa subì diversi interventi, finchè nel 1880 un restauro l’ha riportata all’aspetto originario. Percorrendo un giardino ottocentesco di tipo mediterraneo con piante esotiche (palme, agrumi, allori, ulivi, nespoli, agavi) si arriva al chiostro dell’antico monastero benedettino, di forma rettangolare con le classiche colonnine. La sua costruzione risale probabilmente al XIII secolo ed è una piccola oasi di pace dove rivive un angolo d’Oriente.

Un gioiello nascosto nel centro storico 

Spostandoci nel cuore di Ballarò, il mercato storico della città, tra le viuzze affollate di bancarelle di streed food, frutta e verdura, spezie e dolci, camminando verso via Porta di Castro, ci si imbatte nel Palazzo Conte Federico.
Risalente al XVII secolo, è tuttora abitato dai discendenti, il Conte Alessandro Federico, la cui famiglia ha origine da Federico d’Antiochia, uno dei figli del grande Imperatore Federico II. Ed è proprio uno dei figli a farci da guida e a raccontarci la storia di questo luogo, che vanta una torre arabo-normanna del XII secolo.

Ogni sala è una storia da scoprire 

Denominata “Torre di Scrigno”, era posta sopra le mura a difesa della città e ne costituiva anche l’accesso attraverso la porta di Busuemi, che lambiva uno dei bracci di mare che allora si inserivano nella città. La torre conserva una bifora normanna ed una finestra aragonese con gli stemmi autentici della Città di Palermo, degli Svevi e degli Aragonesi che la governarono.
Dal cortile interno ed attraverso la grande scala in marmo rosso si accede al piano nobile con i suoi numerosi saloni arredati con mobili originali, soffitti lignei dipinti del XVII secolo, affreschi settecenteschi, collezioni di armi e di ceramiche antiche. Magnifiche la sala del ballo, con pavimento in ceramica originale e lo stemma della famiglia Federico, la sala verde  con le splendide boiseries e le porte in oro zecchino.
Due chicche? La sala dell’automobile e la sala della musica, grandi passioni del Conte (che in gioventù fu anche pilota sportivo) e della moglie, cantante lirica di origine austriaca.

E per una esperienza memorabile, nel palazzo si può anche pernottare in uno dei sette splendidi appartamenti.

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