Il misticismo è un aspetto importante della cultura e della vita dell’India, un paese dove convivono più religioni, da quella induista a quella musulmana dal buddhismo al Giainismo e al più recente Sikhismo, nato nel XV secolo da un mix tra islamismo e  induismo.

Tutto all’insegna della tolleranza e del rispetto reciproco.

L’’induismo è diffuso  tra l’80,5% della popolazione, l’islam viene invece seguito dal 13,4% degli abitanti, il cristianesimo dal 2,3%, il sikhismo dall’1,9%, il buddhismo dallo 0,9% ed il giainismo dallo 0,4%, ma non mancano anche piccolissime percentuali di credenti che seguono  altre tradizioni di origini tribali minori, come il  Santal, il Sanamahismo, e numerose forme di animismo.

Un viaggio in India, perciò, non si può prescindere dalla visita a qualcuno dei numerosi templi presenti, che testimoniano la religiosità degli indiani.

Ecco i sette templi più belli da vedere nel nord dell’India:

Il Tempio sikh di Delhi è il più importante tempio dei Sikh, interessante da visitare per vari motivi: la sua bellissima architettura in marmo bianco arricchita da cupole dorate;  la folla vestita con abiti dai mille colori, che si aggira negli spazi del tempio rigorosamente a piedi nudi e che fa la fila ordinatamente per accedere all’interno, dove sotto un baldacchino d’oro è custodito un libro che si dice sia la reincarnazione del profeta (attenzione, niente foto all’interno!).
IMpressionante osservare la moltitudine di fedeli che cantano e pregano nei pressi della cucina, in attesa di ricevere un pasto gratuito, che non viene negato a nessuno, o  i volontari che si alternano nel pelare patate, per poter cucinare  ogni giorno circa 4000 pasti.

Jama Masjid  è la principale moschea di Old Delhi, la cui costruzione fu iniziata nel 1650 ad opera dell’imperatore Shah Jahan.
Imponente e scenografica grazie alle sue quattro torri e ai due minareti alti 40 metri, ha un cortile che arriva a contenere  fino a 25.000 fedeli.
Una curiosità: al suo interno si trova un’antica copia del Corano scritta su pelle di cervo.

A metà strada tra Jodhpur e Udaipur, inerpicandosi lungo una stretta strada piena di curve … e di buche, nei pressi della cittadina di Pali, ecco apparire una vera meraviglia, il tempio jainista di Ranakpur, costruito tra il 1437 e il 1458  grazie all’impegno di Seth Dharna Sah, ricco mercante locale, che volle dedicarlo al fondatore del jainismo, Rishabha.
Ritenuto il più importante santuario del jainismo in India, è un vero capolavoro architettonico che testimonia l’eccezionale bravura degli artigiani indiani nell’intagliare il marmo bianco del Rajasthan, fino a farlo diventare prezioso  e traforato come un merletto.

Esteso su una superficie di circa 3.800 metri quadri, il tempio annovera ben 80 cupole e centinaia di guglie e piccole torri, ma la meraviglia sono le 1.500 colonne in candido marmo, tutte lavorate e ciascuna diversa dall’altra, che assumono colore diverso secondo il variare della luce del giorno.
Un vero capolavoro, all’interno del quale si trovano altri santuari, molto belli e riccamente decorati, come il Chaumukha Temple, il Parsavanath temple, l’Amba Mata Temple e il Surya Temple

 Lo Jagdish temple di Udaipur, situato in pieno centro nei pressi del City Palace e del colorato bazar della città, merita una visita per l’atmosfera mistica che si respira al suo interno ( mi raccomando munitevi di calzini, per evitare di dover camminare a piedi nudi su un pavimento non proprio pulitissimo, dal momento che accedere all’interno del tempio con le scarpe è vietato!)  e per l’architettura straordinaria, arricchita da prezioso marmo bianco superbamente lavorato.
Simbolo della religione jainista, fu edificato dal Maharaja Jagat Singh a metà del Seicento ed è dedicato al dio Vishnu. Una vera oasi di pace nel bel mezzo del traffico caotico della città!

Il Tempio di Brahma a Pushkar forse non è tra i più belli, ma non si può tralasciare, perché è un luogo sacro per gli induisti che vi si recano in pellegrinaggio da ogni parte dell’India, essendo l’unico tempio al mondo dedicato al dio  Brahma.
Come mai?
Si dice sia a causa di una maledizione lanciatagli dalla moglie Sarasvati per vendicarsi di un tradimento del marito: in nessun luogo al mondo si sarebbe potuto venerare il dio traditore, ma poi, cambiò idea e gli permise di avere sulla terra un solo tempio, quello di Pushkar, appunto.

Lasciate all’ingresso scarpe e macchina fotografica, si sale per una scalinata in marmo bianco che permette di accedere all’interno, dove sulle pareti  e sui pavimenti sono incise delle preghiere per i defunti.

Il Tempio di Galtaji, dedicato al sole, si trova a circa 10 km da Jaipur, ed è famoso per il gran numero di scimmie che vi girano nei pressi, in attesa dei turisti che offrano loro qualcosa da mangiare.
Bella l’ubicazione del tempio, che si estende in una gola sormontata da una sorgente dalla quale sgorga l’acqua che viene raccolta in tre vasche: la prima è per gli uomini, la seconda per le donne e la terza…per le scimmie sacre!

Nella città di Agra, poi, si trova lo stupefacente Forte Rosso, chiamato così perché realizzato tutto in pietra arenaria rossa finemente scolpita. Il forte è stato dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO per la sua imponenza e per i numerosi edifici riccamente decorati che lo compongono.
Da non perdere le  moschee in marmo bianco intarsiato con pietre preziose, principalmente costruite da Shah Jahan,  il cui regnò durò dal 1628 al 1658.
Veri capolavori artistici che lasciano  a bocca aperta!

All’interno di questi templi si provano tante emozioni, che ci fanno venire in contatto con la nostra spiritualità, quella che la frenetica vita del mondo occidentale ci porta spesso a trascurare.

 Un motivo in più per recarsi nella mistica India! 

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