In Val di Chiana, verde culla del Rinascimento Italiano – e quest’anno per la prima volta anche a Pienza e al Museo Etrusco di Chiusi a sostegno del progetto di candidatura della Valdichiana Senese a Capitale Italiana della Cultura 2026 – torna dal 14 al 30 luglio il Cantiere Internazionale d’arte di Montepulciano, giunto ormai alla sua 48esima edizione.

 

Il Cantiere internazionale d’arte di Montepulciano arriva all’edizione numero 48

Il Cantiere internazionale d’arte di Montepulciano arriva quest’anno alla sua 48 esima edizione e si conferma palestra privilegiata di alcune delle tendenze oggi più diffuse del fare musica in Europa: dalla residenza artistica per un vero laboratorio di idee alla collaborazione tra giovani, dilettanti e grandi artisti di prestigio, dalla trasversalità delle arti alla capillare diffusione nelle campagne per una riscoperta delle bellezze storiche e naturalistiche musicate.

Il successo raggiunto è stato impressionante in questi anni anni soprattutto sul fronte dell’educazione musicale ed oggi il Cantiere Internazionale d’Arte mostra tutta la sua vibrante vitalità con ben quindici tra prime mondiali e commissioni artistiche, due nuove produzioni d’opera e la nascita, in totale controtendenza nazionale, della Compagnia Cantiere Danza coordinata da Azzurra Di Meco, nonché una lista importante di grandi artisti internazionali coinvolti sul territorio per due intense settimane di vita e cultura condivise

L’inaugurazione il 14 luglio

La musica contemporanea suonata su commissione dalla banda del borgo di Montepulciano inaugura venerdì 14 luglio la tradizionale apertura del Festival e il successivo concerto sinfonico con l’Orchestra della Toscana guidata da Roland Böer con i bravissimi solisti Gabriel Schwabe al violoncello e Hellen Weiss al violino per un programma che spazia tra grande Ottocento tedesco e James MacMillan, salito alla ribalta mondiale per il suo inno al funerale della Regina Elisabetta e che sarà ospite a Montepulciano.

Fin dal primo giorno quindi il Cantiere dimostra subito la sua continuità etica, estetica ed artistica con il pensiero di Henze mescolando, con l’unico criterio di autenticità e passione, tradizione popolare e cultura alta, professionisti affermati e giovani talenti, ma anche dilettanti, repertorio di tradizione e prime assolute, memorie affettuose, come nel dialogo all’Enoliteca del secondo giorno, e programmi audaci come il progetto Light Percussion del Lugano Percussion Ensemble, tutto dedicato a confutare il cliché sulle capacità espressive delle percussioni.

Un festival che sfida le consuetudini

Un festival senza schemi, sempre basato sul coraggio culturale, sulla sfida alle consuetudini, ancora più sorprendente considerata la sua ubicazione in paesi sempre al di sotto dei 15.000 abitanti,  è un Cantiere che da quasi 50 anni ribalta le attese del pubblico, come nel nuovo adattamento dell’opera giovanile e primo Singspiel di Mozart Bastien und Bastienne k 50, che vedrà la direzione di Tito Ceccherini, apprezzato maestro con solide esperienze con orchestre prestigiose come BBC Symphony, qui alla guida della Wunderkammer Youth Ensemble, con la regia dell’attore, regista e insegnante Luca Fusi, esperto di teatro popolare con lunghi soggiorni di studio in terra d’Africa, oggi docente alla Paolo Grassi di Milano. La rappresentazione è poi impreziosita dal Guido Levi Lighting Lab con la giovane light designer Giulia Bandera che aggiungeranno emozioni visive alla musica.

Un Cantiere Internazionale d’arte di Montepulciano che propone al suo interno innumerevoli itinerari diversi in base anche al genius loci dei luoghi scelti per gli spettacoli, a partire dal Bagno Grande di San Casciano dei Bagni, sede della recente e straordinaria scoperta dei bronzi di epoca etrusca che accoglierà sabato 29 luglio Substrata, performance elettroacustica dove la stratificazione della materia svela i misteri delle culture antiche con il lirismo del flauto di Roberto Pasquini e la manipolazione elettronica di Davide Vannuccini.

Tanti eventi in location suggestive

Si passa poi alla duecentesca chiesa di San Leonardo a Montefollonico ospiterà invece sabato 15 un programma di rare composizioni barocche in trio d’archi e clavicembalo nell’emozionante contesto architettonico della sua unica, semplice navata, oppure ancora la splendida Riserva Naturale di Pietraporciana sul crinale tra Val d’Orcia e Val di Chiana per le cui grotte, sentieri e faggete in cui lo sguardo può spaziare dal Trasimeno all’Amiata, si svolgerà il progetto Peripatetiche all’ascolto, workshop di esplorazione sonora pensato al dialogo tra suono naturale e suono riprodotto, ma soprattutto incentrato sull’arte sempre più rara dell’ascolto come gesto consapevole di civiltà.

E poi nel rinascimentale Tempio di San Biagio a Montepulciano che ospiterà fra gli altri il concerto del noto basso Riccardo Zanellato in un percorso dedicato all’arte della trascrizione musicale,  a Santa Maria delle Grazie il cui prezioso organo seicentesco a canne di cipresso riceverà il virtuoso Adriano Falcioni, Palazzo Ricci tra musica da camera ed elettronica, l’austero Cortile delle Carceri la cui splendida acustica a cielo aperto sarà cornice perfetta di molte nuove commissioni di musica da camera senza dimenticare l’omaggio a Berio e al suo milieu o il virtuoso della chitarra Giulio Tampalini; e ancora il primo violoncello della Scala Sandro Laffranchini nel Chiostro della Fortezza di Montepulciano oppure l’imponente Castello di Sarteano, le cui scabre mura medievali saranno cornice di un progetto tra teatro, installazione o tableau vivant contemporaneo dedicato a Shakespeare a cura della Nuova Compagnia degli Arrischianti, colonna portante del teatro popolare.

Piazza Grande al centro del Cantiere

Come sempre il cuore pulsante del Cantiere Internazionale d’arte di Montepulciano rimarrà  Piazza Grande, dove oltre agli eventi dell’apertura ed al concerto di chiusura con Daniele Giorgi sul podio di fronte ad un organico di ampie proporzioni con l’Orchestra Poliziana, due pianoforti e due cori su musiche di Elgar e Bizet, si avrà anche il debutto della Compagnia Cantiere Danza, guidata da Silvia Azzoni e Oleksandr Ryabko con i Solisti

Il Teatro Poliziano, costruito nel Settecento e cuore pulsante del Cantiere e delle iniziative musicali, formative e culturali della città per tutto l’anno, sarà la sede non solo dell’opera giovanile di Mozart ma anche della prima mondiale di “Cronache del bambino anatra”, testo di Sonia Antinori trasformato in teatro musicale, con la musica composta dal noto Antonio Giacometti e la messa in scena curata dall’esperto Luca Valentino.

Sul palco, insieme al soprano affermato Tiziana Tramonti, ci saranno il Coro di voci bianche e i giovani attori scelti nell’Istituto di Musica locale, a dimostrazione di come la vera innovazione non riguardi solo la selezione dei repertori, ma anche la coraggiosa visione etica ed estetica di Henze di far collaborare con rinomati professionisti ragazzi che magari un domani faranno altri mestieri, ma resteranno per sempre un pubblico attento, consapevole, educato e ricettivo, quello che oggi manca alla cultura musicale europea e che Montepulciano coltiva ogni anno con meticolosa passione, creando così le condizioni più favorevoli per accogliere con interesse e curiosità i suoni dell’oggi.

Tanto spazio alla musica folklorica

Rilevante anche quest’anno lo spazio riservato alla musica folklorica in dialogo con la scrittura accademica, dal progetto East Side Story che indaga l’Oriente attraverso lo sguardo di compositori classici e contemporanei con Paolo Marzocchi al pianoforte e I Canti dal Mondo nel rinascimentale Chiostro di Sant’Agnese, che va dai Folk Songs di Berio ai canti contemporanei dell’iraniano Reza Vali, tra i compositori più apprezzati nel panorama anglosassone, fino alla prima mondiale di Vincenzo Parisi Canti di Filatrici.

Ecco le parole del Direttore Artistico Mauro Montalbetti: “Ogni anno la sfida di ricreare a Montepulciano il sogno di Henze, cioè un vero cenacolo d’arte trasversale non solo alle discipline artistiche ma anche alle competenze dei protagonisti, facendo vivere e lavorare insieme grandi artisti di fama internazionale con studenti e bravi dilettanti, pare sempre più grande di noi, ma alla fine tutto magicamente va al suo posto ed i grandi artisti sono sempre più felici di prendere parte a questa utopia terrena che è prima di tutto un’esperienza umana ed artistica imperdibile, poi, molto ma molto dopo, un’occasione professionale.”

“Ringrazio la generosità ed il coraggio di tutti i protagonisti e soprattutto ringrazio la storia di educazione e crescita collettiva che ho ereditato e che voglio fortissimamente traghettare col mio lavoro verso un futuro sempre più solido, perché credo che mai come oggi le utopie siano l’ossigeno di cui la nostra società ha bisogno per continuare a vivere civilmente. E ringrazio anche tutta la comunità che vive tutto l’anno attorno al Cantiere e che con la sua fedeltà e passione lo protegge, in primis le istituzioni cittadine e regionali che condividono con noi intenti e ideali”.

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