Val Mivola

Val Mivola, un territorio che raggruppa nove comuni tra i fiumi Misa e Nevola, si propone per offrire un’esperienza straordinaria nelle Marche: arte, artigianato, cultura ed enogastronomia, storia e percorsi nella natura, tutto convive in questo bellissimo territorio tutto da scoprire.

Scoprire le Marche in Val Mivola: si parte da Senigallia

Val Mivola  propone un viaggio unico alla scoperta delle Marche, attraverso un percorso che si snoda tra i nove comuni che fanno parte di questo bellissimo comprensorio e che ne rappresentano l’eccellenza, ognuno con le sue tipicità.

Si parte da una città di mare, Senigallia e la sua Rotonda sul mare che veglia sui 14 chilometri di spiaggia bellissima: una città balneare per eccellenza, ma che si lascia scoprire per il suo amore per la fotografia.
Senigallia, infatti, è “Città della fotografia” ed ospita nel suo Palazzo del Duca le opere del grande fotografo – nato e vissuto in città – Mario Giacomelli.
In mostra circa 80 scatti che raccontano l’universo artistico e poetico del fotografo. Attorno alla città poi si sviluppa un interessante itinerario per scoprire – in un anello di circa 10 km -il legame dell’artista con il suo passato e soprattutto con la sua terra.

Il Museo Nori de’ Nobili, per riscoprire la pittrice marchigiana  Eleonora dè Nobili Augusti      

In direzione Trecastelli troviamo uno dei pochi musei interamente al femminile: è il Museo dedicato a Eleonora dè Nobili Augusti, nota come Nori de’ Nobili che in cinque stanze – ognuna delle quali rappresenta un periodo specifico della vita della pittrice – ospita circa 70 dipinti che ripercorrono l’intero travagliato percorso artistico dell’artista.
Il Museo, con la sua particolarità ed unicità è certamente il punto di partenza ideale per la riscoperta di questa pittrice marchigiana, troppo a lungo dimenticata.

Il Santuario della Madonna della Rosa rappresenta una tappa obbligata proseguendo il viaggio verso Ostra: nell’edificio sacro è possibile ammirare una interessante collezione di tavolette votive, testimonianza autentica di devozione espressa in una forma artistica molto suggestiva ed intensa.
Ad Ostra è da visitare e scoprire il Teatro La Vittoria, costruito attorno al 1863 e con un’ affascinante struttura a forma di ferro di cavallo: il palcoscenico è in legno d’abete per favorire una migliore acustica ed il macchinario di scena – ancora funzionante – fu completato da Vincenzo Nini in sei mesi di ininterrotto lavoro.

Corinaldo, ” la città dei matti”

Il viaggiatore che voglia arrivare fino a Corinaldo si troverà un un bellissimo centro medievale circondato da una cinta muraria imponente, in una quiete solo apparente perché la città è nota come la “Città dei matti”, per via di una serie di storie legate ai suoi abitanti.
La più famosa di queste narra di Scuretto, che dopo aver dilapidato in osterie tutti i soldi che il figlio gli mandava dall’America per costruire la casa, ebbe l’idea di far costruire solo la facciate della casa, facendosi fotografare affacciato ad una finta finestra per ingannare così il figlio, che però non cadde nel tranello e smise di inviargli i soldi.
Ancora oggi al numero 56 di via della Piaggia c’è una facciata con tanto di targa che indica la “casa di Scuretto”.

Tante testimonianze della storia in Val Mivola

Ad Ostra Vetere è possibile ammirare una casa di terra e paglia, un esempio di architettura povera degli inizi del Novecento, quando si costruivano le case con questi elementi, con l’aggiunta di paglia e ciottoli di fiume per rendere l’impasto più solido.
Gli edifici costruiti con questa tecnica prendevano il nome di “atterrati”.

Tanta storia anche a Castellone di Suasa, sede di uno dei siti romani più ricchi ed interessanti della regione. Si tratta del municipium di Suasa, poco conosciuto alle cronache romane, ma in realtà molto importante soprattutto dal punto di vista commerciale: un grandissimo anfiteatro, l’antico abitato, il complesso residenziale della domus dei Coiedii sono tutti visitabili per una bellissima immersione nella storia romana.

Le poesie di Gio Evan a Serra dè Conti

Un’esperienza particolare è quella del percorso studiato dal poeta Gio Evan a Serra de’ Conti: una mappa guida i visitatori alla ricerca di dieci poesie nascoste nei vicoli del centro storico, dove è possibile scoprire anche il Museo delle Arti Monastiche ” Le Stanze del Tempo sospeso“, dove sono raccolti reperti di cultura materiale rinvenuti nel vicino monastero di Santa Maria Maddalena: un percorso – da fare con l’ausilio dell’audioguida – che esplora la storia del monastero in un periodo dal secolo XVI al secolo XX.

Arcevia e i suoi castelli, ed il percorso della Canalecchia a Barbara 

Da visitare, anche, luoghi davvero magici, che un tempo videro le cruente battaglie tra guelfi e ghibellini: le nove fortezze – Avacelli, Castiglioni, Montale, Piticchio, Loretello, Nidastore, San Pietro in Musio, Palazzo e Caudino – sono perfettamente conservate e permettono di godere, dall’alto delle loro mura e torrioni in pietra, di splendidi panorami e viste mozzafiato.

A Barbara, poi, è possibile seguire il percorso della Canalecchia, alla scoperta delle leggende e dei “tesori” di questo piccolo borgo.
Il Ponte del Bombo è uno dei punti da non perdere : il ponte prende il nome da un brigante della zona, che sembra che nascose un tesoro prima di morire.
Molti tentarono al ricerca di questo tesoro, ma senza fortuna perché il tesoro non è mai stato trovato.
Proseguendo ancora si incontrano i Sabbioni, un tratto di strada costeggiato da alte scarpate di sabbia compressa, che durante la Seconda guerra mondiale si trasformarono in un perfetto rifugio dai bombardamenti.
Si raggiunge infine la Canalecchia, un’antica sorgente circondata da una fitta vegetazione, un luogo ricco di significato per la popolazione del posto, perché si narra che qui Santa Barbara salvò la popolazione fermando l’esercito invasore.

Per tutte le info: https://www.valmivola.com/

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