Promuovere un modo di trasporto sostenibile è cosa buona e giusta, ma non si capisce proprio perchè questo debba essere fatto a scapito di un altro modo di trasporto ugualmente sostenibile, in una specie di assurda “guerra tra poveri“.

È quello che rischia di accadere in Piemonte, dove risulta che la Regione propone la chiusura e lo smantellamento della ferrovia Alba-Nizza Monferrato e la sua trasformazione in pista ciclabile. Durante la pausa estiva di ferragosto, la Giunta del Comune di Nizza Monferrato ha già approvato il Protocollo d’intesa avanzato dalla Regione Piemonte per la dismissione dei binari che, lo ricordiamo, attraversano anche i Comuni di Barbaresco, Neive, Coazzolo, Calosso, Castiglione Tinella, Costigliole d’Asti, Castagnole delle Lanze, Santo Stefano Belbo, Canelli, Calamandrana.

AMODO (Alleanza Mobilità Dolce) e FIFTM (Federazione Ferrovie Turistiche e Museali) ritengono che sia un grave errore strategico smantellare una bella ed utile ferrovia locale senza invece optare per potenziare le reti ciclabili su sedimi ordinari, strade bianche e strade a basso traffico, costituendo una rete integrata e intermodale dolce che sappia dialogare con le Ferrovie, il sistema dei Cammini e con il territorio di Langhe Monferrato Roero.

Non corrisponde al vero, tra l’altro, che si tratti di una ferrovia “in disuso”, ma semplicemente sospesa all’esercizio commerciale e niente affatto dismessa. Infatti, fino al 2012, le tratte Nizza-Alba e Asti-Alba erano funzionanti e piuttosto utilizzate. Dopo un parziale cedimento della collina dove è posizionata la galleria Ghersi (tra Castagnole Lanze e Alba) la linea è stata interrotta. Ricordiamo che era stato creato un Tavolo tecnico per la mobilità sostenibile e anche firmato un “Protocollo di intesa” tra Regione Piemonte e tutti i comuni interessati al passaggio della linea per il suo completo ripristino, poi approvato con Delibera della Giunta Regionale del Piemonte ad ottobre 2017. 

Nel novembre del 2018 l’apertura della linea ferroviaria Asti-Castagnole Lanze-Canelli-Nizza, con il passaggio di due treni storici promossi da Fondazione FS, aveva suscitato grande interesse. I treni hanno funzionato anche nel 2019 ma, a causa del lockdown, sono per ora sospesi. Quando tutto sembrava preludere ad un graduale ritorno all’operatività e al ripristino del traffico ordinario, con il coinvolgimento anche dei Comitati di pendolari, invece è arrivata la proposta della Regione Piemonte di cancellare la ferrovia.

AMODO FIFTM per contrastare lo smantellamento hanno inviato un appello al MiBACT, al MIT, a FS, alla Regione Piemonte e ai Comuni di Alba, Barbaresco, Neive, Coazzolo, Castagnole delle Lanze, Costigliole d’Asti, Castiglione Tinella, Calosso, Santo Stefano Belbo, Canelli, Calamandrana, Nizza Monferrato e sollecitato un provvedimento di tutela da parte del MiBACT della linea ferroviaria riconosciuta di interesse culturale ai sensi dell’art. 10 comma 3 lettera D del D. Lgs 42/2004. Contestualmente si chiede a FS il ripristino della galleria Ghersi in tempi rapidi. AMODO e FIFTM ribadiscono la necessità di sostenere e rilanciare in ogni modo anche i treni turistici di Fondazione FS su questa tratta.

Infine AMODO e FIFTM nella lettera alla Regione, MIT ed FS, contestano anche il nuovo orario ferroviario presentato a settembre 2020, con la completa soppressione dei treni sulle linee Saluzzo Savigliano e Bra-Cavallermaggiore, cosi come sulla ferrovia Pinerolo-Torre Pellice dove tutto è fermo per gli investimenti di ammodernamento perché RFI è in attesa delle decisioni della Regione Piemonte sulla riapertura della linea ferroviaria.

Si tratta di un costante arretramento dei servizi e delle ferrovie locali piemontesi causato dalle decisioni attuali della Giunta Regionale del Piemonte, che si sommano ai tagli e sospensioni del passato che hanno inciso pesantemente sul servizio ferroviario con deficit che non è stato mai recuperato – hanno dichiarato Anna Donati, Portavoce AMODO ed Alberto Sgarbi, presidente FIFTM – ed auspichiamo una inversione di tendenza a sostegno del trasporto locale ferroviario e dei treni turistici“.

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Ugo Dell’Arciprete

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