La Basilicata è uno dei piccoli gioielli nascosti del nostro paese, che diversi italiani non sanno neanche collocare bene su una carta geografica. Non tutti sanno che affaccia su due mari, e ancora meno che nel suo territorio si elevano monti di oltre 2.000 metri, le Dolomiti Lucane, teatro durante l’estate del famoso “Volo dell’Angelo“.

Scenario naturale di questo evento sono i paesi di Castelmezzano e Pietrapertosa, due tra i borghi più belli di Italia. Qui la casualità della bellezza è stata fermata da sapienti amministrazioni comunali (e un consorzio) che hanno saputo preservare il territorio e incentivare il turismo. E lo stanno facendo ancora di più quest’anno.

Intorno, le Dolomiti Lucane. Una parete di guglie e picchi, rocce erose dagli agenti atmosferici, vette altezzose dalle forme più fantasiose (l’Aquila Reale, l’Incudine, la Grande Madre, la Civetta) e il verde del Parco di Gallipoli Cognato, “polmone di benessere” della Regione. Dopo tanti mesi chiusi in casa, il piacere di un week end fuori porta, di una vacanza a contatto con la natura, in luoghi dove le parole d’ordine sono ospitalità, autenticità, avventure outdoor. E ancora aria, luce, purezza.

In questa scenografia naturale e spettacolare riapre il Volo dell’Angelo, per la sua nuova entusiasmante stagione (la quattordicesima). Dall’11 luglio si torna a volare e poi tutti i giorni tranne il mercoledì, mentre ad agosto senza interruzioni e poi seguendo il calendario su www.volodellangelo.com.

Prenotazioni contingentate nelle diverse fasce orarie per garantire le giuste distanze, costante sanificazione delle attrezzature e dell’imbrago, misurazione della temperatura prima dell’arrivo sugli impianti, dispositivi di protezione per tutti.

Per il resto, niente è sottratto all’emozione di sentirsi “angeli senza ali” e di spaziare con lo sguardo a 360 gradi sui paesi di Castelmezzano e Pietrapertosa e sulle cime rocciose.

Si tratta del primo impianto italiano a moto inerziale e il più lungo di Europa.

Si vola a 120 chilometri orari lungo un carrello, che scorre lungo un cavo d’acciaio (collegato alle due estremità opposte dei due paesi) e due sono le stazioni di “partenza e arrivo”, posizionate a diversa altitudine, rispettivamente di 118 e 130 metri. La prima, detta di San Martino, parte da Pietrapertosa (la stazione di lancio è quasi nel cuore del paese, a metà della scalinata che porta al castello arabo-normanno e la quota di partenza supera i 1000 metri) e arriva a Castelmezzano (quota di arrivo 859 mt) dopo aver percorso 1415 metri e raggiungendo una velocità massima di 110 Km/h.

La linea Paschiere, invece, permette di lanciarsi da Castelmezzano (il punto di partenza si raggiunge con una camminata di 20 minuti, in un ambiente selvaggio e incontaminato; quota di partenza 1019 metri) e arriva a Pietrapertosa (quota di arrivo 888 metri), su una distanza di 1452 metri!

Si può volare da soli (gli avventurosi devono avere almeno 16 anni) per sentirsi come Icaro, realizzare una piccola follia o ricaricarsi con una bella dose di adrenalina (uniche precauzioni: pesare dai 35 ai 130 chilogrammi e non soffrire di cuore).

«Siamo pronti a far rivivere questa esperienza per noi consolidata ma sempre nuova e che quest’anno assume anche il valore della rinascita», raccontano Nicola Valluzzi sindaco di Castelmezzano e Maria Cavuoti sindaco di Pietrapertosa. «I nostri borghi, insieme ai boschi del parco di Gallipoli Cognato, garantiscono, inoltre, ampi e solitari spazi per piacevoli passeggiate, lunghe pedalate sempre alla giusta distanza e a ritmi slow».

Infine da queste parti, non si può tralasciare l’enogastronomia nel segno delle tradizioni contadine. Una ragione in più per programmare qualche giorno in quest’angolo di Basilicata. Dalle salsicce decantate già da Orazio ai formaggi freschi e stagionati, dai sottoli al vino Aglianico del Vulture, passando per i peperoni cruschi, ovunque è un invito a sedersi a tavola.

Ugo Dell’Arciprete

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