Moldova uno scrigno nel cuore dell’Europa

Ben piantata nel cuore dell’Europa Moldova  è ricolma di bellezze storiche e naturali, di vigneti e di qualità a cui si aggiungono  tradizioni e costumi plurisecolari. Lonely Planet l’ha inserita nella classifica dei “Best in Travel” che ricomprende le mete turistiche assolutamente da non perdere.

 

La Repubblica di Moldova – che noi italiani molto spesso chiamiamo semplicemente Moldavia – è un piccolo Paese dell’Europa sud orientale, stretto tra Romania ed Ucraina, che merita di essere scoperto con calma per apprezzarne, nel migliore dei modi, le sue tante “chicche”.

Accanto alle bellezze storiche e naturali, ai vigneti ricolmi di profumi, ai vini di qualità, alle   tradizioni ed ai costumi plurisecolari, una delle cose che più colpisce di questo “piccolo-grande” Paese è l’ospitalità. Da secoli la Moldova è nota per essere un Paese di gente ospitale. La disponibilità verso l’ospite è qualcosa di impresso nel DNA dei moldovi. La mancanza di un turismo di massa, ha fatto sì che il Paese mantenesse un’ospitalità autentica verso il visitatore e rimanesse un luogo dove il turista viene accolto, sempre, con cordialità ed amicizia.

 Per tradizione, soprattutto in campagna, si fa accomodare l’ospite nella “Casa Mare” –  la stanza grande della casa dove si celebrano tutte le feste di famiglia quali battesimi e matrimoni oltre alle varie celebrazioni civili e religiose – e viene invitato a sorseggiare il vino ed il cibo che il capofamiglia gli porge.

 Fino a pochi anni fa la Moldova era una destinazione turistica praticamente sconosciuta. Poi nell’ultimo triennio tutto è cambiato tanto da essere inserita nella Top Ten delle destinazioni emergenti che meritano il viaggio. In particolare Lonely Planet l’ha inserita nella classifica dei “Best in Travel” che ricomprende le mete turistiche assolutamente da non perdere. Questo “cambio di passo” lo si vede anche nel logo dell’Ente del Turismo moldavo – un “Albero della Vita” stilizzato alla cui base c’è una “M” e, nella parte superiore, una rosa e lo slogan “scopri i percorsi della vita” – è un invito ai visitatori a scoprire la Moldova attraverso  la storia, la cultura, l’ospitalità, il vino, la gastronomia e le sue tradizioni. La “M” rappresenta il terreno fertile del Paese e le linee verticali le tante strade di campagna che bisogna percorrere per conoscerlo in ogni parte.

Chişinău la città bianca

La Moldova conta circa tremilioni e mezzo di abitanti per un venti percento concentrati nella capitale Chişinău, letteralmente “Sorgente nuova” che una delle tante leggende popolari collega ad una sorgente d’acqua miracolosa trovata tanti secoli fa da monaci ortodossi. Ma la capitale della Moldova è anche soprannominata “la città bianca” per via del colore di buona parte dei suoi edifici costruiti con una pietra calcarea molto chiara estratta nelle miniere situate nei dintorni  alcune ancora attive.

Chişinău ha tanto da offrire e basta fare una tranquilla e piacevole passeggiata  per le strade del centro per accorgersi della sua bellezza. Tante chiese fra cui l’ottocentesca Cattedrale ortodossa “Nasterea Domnului” con gli splendidi affreschi ed il bel campanile staccato, grandi palazzi e molti giardini e parchi (è una delle città più verdi d’Europa), tra cui lo straordinario Parcul Catedralei, si collocano lungo gli ampi viali costruiti durante il periodo sovietico. Proprio questa “mescolanza” tra nuove architetture e vecchie strutture, in stile sovietico, è uno dei tratti caratteristici della città.

Merita una visita il “Muzeul National de Istorie a Moldovei” in via 31 August 1989 n.121/A, nel cuore di Chişinău, dove sono esposti circa 260mila pezzi distribuiti su una superficie di 1.700 metri quadri e  divisi in varie sezioni, di grande valore storico e scientifico. È anche molto facile da individuare perché nel cortile, davanti all’ingresso, si trova una riproduzione della lupa capitolina.

Sulla piazza Marii Adunari Nationale, fra la Cattedrale ed il Palazzo del Governo, si trova l’imponente “Arcul de Triumf”, l’Arco di Trionfo, conosciuto anche come “Porta sacra”. Eretto nel 1840, per celebrare la vittoria delle truppe zariste sull’impero Ottomano, è uno tra i luoghi più visitati della città al pari del Teatro dell’Opera e del Balletto, di sovietica memoria, del Palazzo del Governo e del vicino parco intitolato Stefan cel Mare, il principe santo, eroe della lotta di liberazione dall’invasore ottomano, con tante fontane e diverse sculture.

Infine non può mancare una tappa al mercato cittadino “Piaţa Centrală”, vivace e variopinto con una miriade di banchi colorati, dove si può trovare di tutto, ortaggi, frutta, carne, latticini e prodotti di ogni tipo, dal vestiario ai casalinghi. Aperto sette giorni su sette per 365 giorni l’anno si trova in posizione centrale, in Strada Tighina, a due passi dalla stazione degli autobus.

Chişinău è anche la base di partenza ideale per andare alla scoperta di questo territorio che conquista con le numerose riserve naturali,  per le vaste aree coperte di boschi secolari e vigneti, per le tante vallate piene di verde, bagnate da fiumi e laghi, gli alberi di noce che corrono lungo le strade e per la infinità di piccoli paesi rurali, dove il tempo sembra essersi fermato, che vivono di agricoltura e viticoltura.

Găgăuzia una regione autonoma con tradizioni antichissime

Nella parte meridionale del Paese si trova si trova la Găgăuzia uno spicchio di terra dove vivono all’incirca 200mila persone. Un microcosmo che conserva intatte le sue tradizioni turche anche per quanto riguarda la cultura, le tradizioni gastronomiche e la lingua. Infatti il gagauzo (gagauz türkçesi) è un dialetto molto simile al turco. La regione ha ottenuto l’autonomia dalla Moldova, alla quale rimane comunque molto legata, come testimoniano le bandiere della Gagauzia e della Moldova che sventolano assieme sulla piazza principale di Komrat, il capoluogo della regione. Visitare la Gagauz Yeri, terra dei gagauzi, è molto interessante e piacevole. Dolci colline risaltano nella grande pianura, il paesaggio tipicamente rurale offre allo sguardo ampie distese di campi coltivati. Ogni tanto, lungo la strada, si incontrano piccole bancarelle di contadini che in base alla stagione propongono ai passanti ortaggi e frutta fresca.

Per farsi un’idea di come viveva questo popolo nel secolo scorso, si consiglia di visitare il villaggio etnico e storico “Gagauz Sofrasi” a Congaz. Nel complesso, sono stati anche riprodotti, nei minimi dettagli l’ambiente ed  il fascino delle tradizionali case contadine di cent’anni fa: stufe con letti riscaldati, piccole finestre in legno, tappeti da parete e tradizionali in lana naturale. Molti degli oggetti presenti sono stati donati dagli abitanti del luogo che hanno voluto così contribuire alla nascita ed alla crescita di questo piccolo ma interessante “luogo della memoria” con oggetti dei propri antenati. Nel museo si trovano anche vestiti, camicette, fazzoletti, cuscini tutti ricamati dalle giovani donne prima del matrimonio.

L’intero complesso, come ama ricordare la titolare Ana Statova (a dx foto sopra),  all’inizio era solo una pensione agrituristica, poi via via si è trasformato nella bella struttura odierna che comprende anche alcuni cottage attigui al cortiletto interno, interamente realizzati con materiali ecologici.
Nella cantina,  ricavata sotto le cucine, sono conservate bottiglie di ottimo vino prodotto dalle cantine più rinomate della Moldova ed anche salumi tipici.

Se però si vuole fare un intermezzo gustoso per assaggiare alcuni dei piatti tipici di questo Paese con un bicchiere di vino locale, il posto giusto è Kara Gani in località Vulcanesti, un’azienda vitivinicola a conduzione familiare (è di proprietà della famiglia di Gheorghe e Larisa Cerven, foto sopra) con un piccolo ristorante agrituristico dove si possono assaggiare varie specialità gagauze fra cui lo shorpa (o Ciorbă ţărănească), una zuppa speziata di agnello con legumi e verdure, oppure il bulgur, uno stufato di agnello e fegatini  insaporito con pomodori, carote, cipolle e peperoni rossi ed accompagnato dalla “plăcintă” una focaccia  ripiena di formaggio. Infine, quale piatto principale, si può assaggiare il Kavurma, di origini turche, composto da uno stufato di agnello o pollo, con pomodori, cipolle e peperoni. I vini in assaggio sono quelli dei vigneti dell’azienda, dieci ettari da cui si producono 10 mila bottiglie oltre a svariati ettolitri di vino, bianco e rosso, che vengono venduti sfusi.

Prima di sedersi a tavola è molto interessante la visita alla cantina storica ed al piccolo museo di famiglia nel quale sono conservati molti cimeli dei proprietari e dei loro antenati. La collezione comprende tessuti e vestiti oltre a pezzi unici provenienti dai matrimoni dei loro avi tra cui tappeti e vecchie stoviglie. Infatti, come ama ripetere spesso il proprietario Gheorghe, “si arriva a casa mia da turista ma si riparte da amico, quasi uno di famiglia”.

Transnistria una terra dove sopravvivono i simboli ex URSS

La Transnistria è una striscia di terra che corre alla destra del fiume Dnestr (Nistro in italiano), fino al confine con l’Ucraina ed è un Paese che nessuno nel mondo ha mai riconosciuto. Da quasi trent’anni, Repubblica della Transnistria e Repubblica Moldova vivono da separati in casa dopo che il 3 settembre 1992 la prima, in modo non proprio amichevole, ha proclamato la propria indipendenza dalla seconda.

Questo Paese che “non c’è” ma esiste eccome –  grande un terzo della Lombardia e dove vive mezzo milione di persone – ha comunque una propria moneta, una bandiera, un presidente, un parlamento, un corpo di polizia, un esercito ed una capitale, Tiraspol, un tipico paesone di stampo sovietico, con strade larghe e dritte e file di edifici residenziali costruiti negli anni ’60,  dove sopravvivono i simboli ed i riti del dissolto impero sovietico.

Da qualunque parte si guardi c’è  un tripudio di stelle rosse con falce e martello, tanti monumenti in onore di Lenin tra cui uno enorme davanti al Palazzo del Parlamento, la ex Casa dei Soviet che oggi ospita il Municipio, i tank sovietici rimasti dalla Seconda guerra mondiale, il Memoriale ai caduti dello stesso conflitto e quello in onore ai caduti della Guerra di indipendenza e la statua equestre di Alexander Suvorov, il famoso eroe militare russo. La maggior parte dei luoghi di interesse è situata nelle vicinanze del viale principale, chiamato Ulitsa 25 Ottobre in onore della rivoluzione socialista dell’ottobre 1917. Nelle vicinanze della stessa strada c’è anche il colorato mercato cittadino  (aperto sette giorni su sette) sempre molto affollato e ricolmo di tantissimi prodotti, dagli ortaggi alla frutta, dalla carne ai latticini.

Poco distante, su Ulitsa Lenina, si incrocia la Distilleria Kvint che produce vodka, cognac e vini. Fondata nel 1897 è la più antica impresa commerciale ancora attiva nella regione. I residenti la considerano un tesoro nazionale ed un simbolo dell’intero Paese.

Merita una tappa anche la Fortezza di Tighina, uno dei monumenti più visitati della Transnistria.  Posta al centro di un ampio parco è composta da 10 bastioni, 11 torri e sei porte ed è circondata da un ampio fossato. È stata fatta costruire dal principe Stefan cel Mare nel XV secolo  e  ricostruita in pietra da suo figlio, Petru Rares.

I posti di frontiera per entrare in Transnistria dalla Moldova sono principalmente tre: Dubasary, Bender-Tiraspol e Rybnitsa. Al controllo documenti si dovrà mostrare il passaporto  con una validità residua di almeno sei mesi e rispondere ad alcune semplici domande quali ad esempio cosa si pensa di fare in Transnistria, quante ore o giorni si ha intenzione di rimanere, quando si pensa di uscire e, nel caso, il nome dell’hotel dove si alloggia. Sarà rilasciato un visto stampato su un foglietto da tenere sempre nel passaporto che dovrà essere riconsegnato al posto di frontiera al momento dell’uscita. Un’unica raccomandazione: attenzione a non perdere il foglio con il visto di ingresso perchè si corre il rischio di essere accusati di ingresso non autorizzato….. con tutte le conseguenze del caso.

Utili informazioni di viaggio

Come arrivare. Dall’Italia si raggiunge facilmente la Moldova con due ore di volo grazie ad Air Moldova che ha voli diretti da sette aeroporti italiani Milano, Roma, Firenze, Torino, Bologna, Venezia e Verona (www.air-moldova.it/). L’aeroporto di Chişinău dista appena 10 km dal centro ed è ben collegato con la città con i servizi di trasporto pubblico.

 Dove pernottare. Si può provare il Zentrum Aparthotel un quattrostelle con appena 35 camere e con un buon rapporto qualità prezzo. Si trova a 10 minuti a piedi dal centro di Chişinău.

 Quali documenti servono. Per entrare nel Paese serve il passaporto, in corso di validità, senza alcun visto preventivo.

 La moneta. La moneta nazionale è il Leu moldavo (MDL). Un euro vale circa 19 Lei. Le carte di credito sono usualmente accettate nelle banche, alberghi, agenzie di turismo e negozi. Gli istituti bancari sono aperti dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 16. Ci sono però una infinità di cambiavalute con orari e giorni di apertura più ampi.

 L’orario. Quando si arriva in Moldova bisogna mettere avanti di un’ora le lancette dell’orologio.

Ulteriori info: www.moldova.travel e 360.moldova.travel.

 

Articolo e parte delle foto di Tiziano Argazzi

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