La Val di FunesQuando si è alla ricerca di una vacanza ecosostenibile questa piccola valle laterale del fiume Adige, Val di Funes in provincia di Bolzano, diventa la meta ideale da raggiungere. In sella ad una bici con pedalata assistita si può arrivare dappertutto

 

Val di Funes (Villnösstal in tedesco) è una piccola vallata lunga appena 24 chilometri in provincia di Bolzano, incastonata tra le vette del Gruppo delle Odle ed i vigneti della valle Isarco a nord di Chiusa.
Un gioiello della natura, una vera oasi di pace e tranquillità. Qui il tempo sembra essersi fermato: non ci sono fabbriche e neppure strade pensate per il traffico di molte automobili.
Poi, in questo angolo di Alto Adige le Dolomiti sembrano mettersi in posa. Tutto è a misura d’uomo e il ritmo è dettato dalla natura e per tale motivo questa valle è il luogo ideale per una vacanza rilassante per tutta la famiglia.
Tutta la vallata è infatti sinonimo di  “mobilità dolce”. Fa parte a pieno titolo di Alpine Pearls il network di località alpine accomunate da una offerta di vacanza in mobilità dolce ed ecosostenibile, dalla produzione di energia elettrica al teleriscaldamento.
È classificabile 100% “Green Valley”. Infatti tutta l’energia elettrica necessaria viene prodotta in loco grazie alle tre centrali idroelettriche di Santa Maddalena, San Pietro e Meles gestite dalla Società Energie Villnöss e composta da oltre 600 soci, tutti residenti nella valle.
Sono stati anche costruiti due impianti di teleriscaldamento a biomasse legnose (a San Pietro e Santa Maddalena)  per riscaldare le abitazioni dell’intera Val di Funes.
È anche in funzione un impianto fotovoltaico costituito da 500 moduli ad alta efficienza montati sul tetto della Centrale di teleriscaldamento di San Pietro. In tal modo è stata raggiunta la completa autosufficienza energetica.
L’energia elettrica (rinnovabile e pulita) in eccesso viene rivenduta alla rete elettrica nazionale. Ultima fatica dell’azienda è stato il cablaggio con fibra ottica dell’intera vallata che oggi può utilizzare una rete internet ad alta velocità.

Vacanza in mobilità dolce

Come si è detto la Val di Funes  fa parte del circuito Alpine Pearls, il network che propone vacanze ecosostenibili in una trentina di località dell’arco alpino.
Fin dal giorno dell’arrivo ci si può dimenticare completamente dell’auto, mandarla “in ferie” e vivere una completa esperienza in mobilità dolce.
Tutto ciò è possibile grazie alla “Dolomiti Mobil Card” un pass rilasciato senza costi dalla struttura alberghiera dove si pernotta che offre una infinità di vantaggi e servizi in Val di Funes e dintorni fra cui utilizzo di trasporti pubblici, seggiovie e impianti di risalita, noleggio bici e e-bike, musei ed escursioni a volte a titolo gratuito altre con prezzi scontati.
Ad esempio con la “Card” si possono utilizzare gratuitamente i mezzi pubblici ed entrare, sempre gratuitamente, in  90 musei altoatesini.
Il modo migliore per conoscerla è in bici o  a piedi.  In sella ad una bici, o meglio ad una e-Bike od anche ad una e-MTB, si può arrivare dovunque.

Infatti l’intera vallata è “e-bike friendly” e dispone di 15 stazioni dove è possibile ricaricare le bici elettriche con l’uso di caricabatterie.
Dal prossimo autunno saranno attivate altre cinque postazioni che non necessitano di tale strumento. Le pendenze con la bici elettrica sono facilmente superabili, diventa anche  “un gioco da ragazzi” pedalare controvento e  ciò rende la gita ancora più divertente e si riesce ad apprezzare di più  il paesaggio circostante.
Diventa molto facile arrivare, ad esempio,  a Malga Zannes a 1.685 metri di altezza (in alternativa si possono utilizzare i mezzi pubblici che fanno capolinea proprio nel piazzale antistante la malga) per visitare l’interessante “Dolomites Unesco Infopoint” dove viene rappresentata la storia delle Dolomiti, lunga 270 milioni di anni,  in una sequenza accelerata.

Gli ammassi rocciosi, che costituivano un tempo il fondo marino, si stagliano ora come imponenti cime, talvolta inclinate, compresse o piegate.
Questo viene riproposto nel concetto architettonico dell’Infopoint, la cui struttura esterna è un calco, in versione architettonica, delle guglie spioventi delle Odle.
Già al primo sguardo il percorso museale di circa 200 metri quadri messo a punto dall’architetto Christa Mair  genera stupore e meraviglia.
Stupore perché  non c’é sensazione migliore per descrivere meglio le Dolomiti, un capolavoro della natura che dal 2009 fa parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco. Meraviglia invece perché nei vari punti della “timeline” si trovano risposte a domande quali “quando e come si sono formate le Dolomiti?” poi “se fosse possibile ritornare indietro nel tempo di qualche centinaio di milioni di anni, ci si troverebbe in un atollo tropicale, invece che a 2.000 metri d’altezza?” ed infine “come fa il geologo a studiare questo passato remoto e quali strumenti utilizza?

Santa Maddalena, la località principale della valle, merita una visita la chiesa parrocchiale che si distende su un pendio soleggiato.
L’attuale costruzione, datata 1492, appartiene al periodo tardo-gotico, come dimostra la navata con volta a rete asimmetrica.
L’interno della Chiesa è caratterizzato da elementi barocchi. L’altare mostra S. Maddalena, la patrona della chiesa in atteggiamento di contrizione, ai lati le sculture dei Santi Pietro, Giovanni Battista, Giovanni Evangelista e Girolamo. Notevoli sono i dipinti dell’artista ladino Johann M. Peskoller nella volta (barocca) del coro del 1928.
La cappella mortuaria nel piccolo cimitero a ridosso della chiesa, con il minuscolo altare del XVII secolo, ha un carattere decisamente antico.

Sempre a Santa Maddalena, in via Trebich 1, merita una tappa il Centro Visite Puez-Odle, una struttura moderna e ben organizzata.  Collocato in un edificio a due piani a forma di cubo ed eseguito in cemento color papiro, si propone di avvicinare il visitatore alla natura. Si visita con calma in un’ora circa.
Il centro è aperto fino al prossimo 31 ottobre, dal martedì al sabato con orario 09.30 – 12.30 e 14.30 – 18. Luglio ed agosto rimane aperto anche alla domenica.
Il percorso inizia con un breve filmato sul Parco Naturale Puez – Odle. Poi una fotografia aerea del Parco naturale Puez-Odle sulla quale si può camminare, invita il visitatore ad osservare il parco dalla prospettiva a “volo d’uccello” ed a capire le particolarità del paesaggio.
Lo spazio espositivo “Toccare le montagne” parla dell’argomento principale del parco naturale, cioè la geologia delle Dolomiti.
Nella parte dedicata alle “Meraviglie della natura” c’è molto da scoprire: pellicce d’animali, uova e penne d’uccello, calchi delle orme, tracce, palchi, reperti vari ed erbe medicinali.
Al primo piano la sala “Conquistare le montagne” è dedicata principalmente all’alpinismo. Lo scalatore estremo Reinhold Messner in un breve filmato racconta anche delle sue esperienze in montagna.

A Ranui, una località a pochi chilometri da Santa Maddalena, da incorniciare l’immagine della Chiesetta di San Giovanni, in mezzo ad un grande prato verde e le cime delle Odle, Furchetta, Sass Rigais e Forcella de Mesdì sullo sfondo. È di proprietà  del Maso Ranuihof, ubicato vicino alla chiesetta  e per visitarla bisogna richiedere le chiavi ai proprietari del maso stesso.
La facciata anteriore è impreziosita da diversi  dipinti ed un affresco che raffigura San Giovanni.
La cupola a cipolla di rame sorregge una stella che si riferisce al martirio del santo. All’interno nove dipinti barocchi, datati metà  del XVIII secolo, raccontano della vita di Giovanni.
Sempre con la fida “dueruote” a pedalata assistita si può arrivare anche a Tiso per visitare il locale  Museo mineralogico. Collocato nel centro del paesino propone una panoramica completa sull’origine e le caratteristiche del mondo dei cristalli che si possono trovare nel paesaggio dolomitico e che oggi sono riuniti nel museo. Per 30 anni Paul Fischnaller, guida alpina e collezionista di minerali, ha raccolto cristalli di montagna dei monti della Val di Funes.
Tra questi si trovano anche le famose Sfere di Tiso, pietre con diametro anche di  20 centimetri al cui interno si sono formati fino a sette minerali diversi. Ametisti e cristalli di quarzo di una purezza trasparente, acati con cerchi colorati quasi geometrici.
Nello shop del museo si trovano libri e informazioni sul tema, così come souvenir, Sfere di Tiso, bigiotteria e pietre salutari.

La Val di Funes è un paradiso anche per gli amanti delle camminate. Le distanze da percorrere non sono eccessive e, molto spesso, i dislivelli sono alla portata di tutti, anche dei meno allenati.
Nei dintorni delle sei località che danno vita al comune di Funes (Colle, San Giacomo, Santa Maddalena, San Pietro, San Valentino e Tiso), con poche centinaia di abitanti ognuna, partono una infinità i sentieri che  si dipanano attraverso prati e foreste e gli amanti della natura possono così scegliere tra tranquille passeggiate in fondovalle, escursioni verso le malghe, divertenti camminate adatte a  tutta la famiglia ed emozionanti percorsi a tema, a volte alla portata solo ai camminatori più esperti.
Ogni tratto offre panorami unici e meravigliosi, e farà scoprire un paesaggio naturale e culturale ancora intatto.
Uno dei percorsi dolomitici più famosi e suggestivi  è il Sentiero Adolf Munkel, detto anche “Sentiero delle Odle” in quanto si snoda per circa 13 chilometri ai piedi  di tali montagne che Reinhold Messner, uno dei nomi più noti dell’alpinismo mondiale, nativo di questa valle ha definito “le montagne più belle delle Dolomiti” per il loro profilo classico e frastagliato. E bisogna credergli, perché lui di belle montagne ……se ne intende.

Dove mangiare. La Val di Funes è un paradiso anche per i buongustai: rifugi tipici, accoglienti locande e ristoranti di qualità offrono specialità tipiche regionali e cucina di alta classe con ingredienti molto spesso a “chilometro zero”.
Ci sono  piatti – quali gli Schlutzer (ravioli cucinati e ripieni con ricotta, spinaci o patate), gli Schworzplentina Knedl (canederli con farina di grano saraceno) il Schöpsans (arrosto di agnello) e le Selchkaree (costolette di maiale affumicate e in salamoia) – che fanno da sempre parte della tradizione culinaria della Val di Funes.

Si consiglia una sosta gustosa al Treffpunkt Zans,  letteralmente “Punto di ristoro Zannes” con un piccolo ristorante in stile tirolese gestito da Markus Obexer assieme alla moglie Karin  (foto sopra).
Il ristoro, ubicato nei pressi del parcheggio di Malga Zannes,  è il punto di partenza ideale per incamminarsi su fantastici sentieri nel parco naturale o per esplorare per esempio il bellissimo sentiero natura di Zannes.

Merita una tappa anche il Ristorante Pitzock, un locale simpatico ed inconsueto con un arredo essenziale ma accogliente, in grado di offrire una cucina squisita a base di prodotti locali della Val di Funes. Si trova in frazione di Pitzack (Pizzago).
La sala da pranzo con terrazza è dominata da colori vivaci. Il vetro arancione e nero, che da sulla cucina, dona un tocco di modernità all’intera struttura. La grande vetrata con la terrazza offre una vista sorprendente sulla valle.
È di proprietà di Oskar Messner, uno chef  originario di questa vallata, che lo gestisce assieme alla moglie sommelier  Ingrid Pfattner.

I piatti che Oskar propone sono come uno spartito di un’opera importante una sinfonia di sapori che viene resa piacevole dal suo estro.
Il ristorante dal 2011 fa parte dell’Alleanza dei Cuochi Italiani con Presidi Slow Food perché la cucina di Oskar fa ampio uso di Presidi Slow Food, dall’aglio di Caraglio fino al pomodoro fiaschetto di Torre Guaceto, passando per il riso Vialone Nano di Grumolo delle Abbadesse, per il Parmigiano Reggiano della Vacca Bianca Modenese  fino al mandarino tardivo di Ciaculli.
Per il corretto abbinamento piatti – vino ci pensa Ingrid che consiglia sempre il vino più adatto scegliendo fra un importante assortimento di etichette sia altoatesine e sia di altre regioni del Belpaese.

 Dove dormire: Si consiglia l’Hotel Tyrol a Santa Maddalena (www.tyrol-hotel.eu/it) un quattro stelle di proprietà della famiglia di Oswald Senoner ed oggi gestito dalla figlia Birgit assieme al marito Michael Eisendle (foto sotto).

Oggi questo hotel dopo una importante ristrutturazione, ecologica e sostenibile, è un autentico “Slow Living” nelle Dolomiti. I due nuovi complessi incorniciati dalle vette mozzafiato circostanti, si fondono armoniosamente con la natura circostante.
Le camere e suite, così come la facciata, si distinguono per le forme chiare e lo stile senza tempo. Gli arredi ariosi e la vista panoramica sulle Odle trasmettono un senso di leggerezza e benessere, mentre i materiali caldi come legno, lana, lino e vetro creano un ambiente ideale per trascorrere una vacanza di relax nel cuore delle Dolomiti.
Anche la cucina fonde la tradizione culinaria altoatesina con la leggerezza di quella mediterranea e la raffinatezza di quella italiana. Alla base di questo lavoro ci sono sempre ingredienti freschi e locali, quasi sempre biologici e, nel caso, provenienti anche dal commercio equo e solidale. Info: www.villnoess.com/it

 

 Tiziano Argazzi

CONDIVIDI: