Valencia

la Cattedrale

Lo stile mediterraneo della bella città Valencia nelle tranquille piazze senza auto del centro storico

Se Barcellona è al quinto posto nella classifica ufficiale delle città più belle del mondo, Valencia è sicuramente la più bella e a misura d’uomo. Nel suo centro storico, uno dei più belli e caratteristici d’Europa, è possibile camminare senza auto e la vita scorre tranquilla all’ombra delle sue tante piazze ombrate.
È la terza città più importante della Spagna.
Passeggiando per i vicoli e le piazze del centro storico ci si potrà immergere nel cuore pulsante della cultura di Valencia alla scoperta  della storia della città grazie alle sue importanti costruzioni, musei e torri. Il tour a piedi del più antico quartiere della città, il Barrio del Carmen, dura poco più di due ore e permette di esplorare le tortuose strade nonché il passato moresco della città per la somiglianza ad un mercato arabo.Valencia la Hermosa

A Valencia passato e futuro si fondono insieme. Molti turisti vengono appositamente per visitare il grande complesso della Città delle Arti e delle Scienze; cittadella nata dalla geniale fantasia dell’architetto Santiago Calatrava, nato proprio a Valencia, un esempio di architettura nella sua versione più futuristica. Edifici modernissimi con una superficie di 350.000 metri quadrati, costruiti nel letto del fiume Turia che fu deviato per evitare le continue inondazioni.
I giardini del Turia si snodano da un capo all’altro della città per circa dieci chilometri. Qui si può camminare in una savana africana: foreste dell’Africa equatoriale e del Madagascar con zone umide del continente africano. Infatti nel letto del fiume Turia è stato realizzato il BIOPARC, in cui diversi habitat con la relativa vegetazione originale sono stati ricostruiti alla perfezione con riproduzioni di grandi rocce, grotte e baobab giganteschi. È stata replicata anche la “La grotta del Kitum” del Parco Nazionale del Monte Elgon, in Kenya.
La leggenda racconta che queste caverne furono scavate dagli elefanti, per centinaia di migliaia di anni, usando le loro zanne, per procurarsi i minerali di salgemma per integrare la loro dieta essenzialmente erbivora. Oltre 4.000 animali appartenenti a più di 250 specie diverse vivono in spazi che ricreano fedelmente i luoghi in cui vivono nelle zone di origine. All’interno della Città delle Arti e delle Scienze sorge il Parco Oceanografico, che è il più grande acquario d’Europa, capace di ospitare esemplari di 500 specie diverse, 45.000 esseri viventi come leoni marini, foche, pinguini. Al suo interno sono stati riprodotti i principali ecosistemi marini del pianeta, con sette zone marine. I due tunnel sottomarini consentono di ammirare, da vicino, i denti affilati degli squali e una balena beluga con il suo piccolo.Valencia la Hermosa

Il giardino del Turia nell’attraversare il nucleo urbano da ovest a est si presta anche ad essere percorso in bicicletta. Gli amanti dello sport all’aria aperta possono godere delle più belle viste della città in bici in modo tranquillo e divertente grazie al clima mediterraneo, alla posizione pianeggiante ed ai tantissimi percorsi e itinerari che si snodano lungo tutta la città. La bicicletta è il mezzo ideale per tutta la famiglia per scoprire la città. Grazie agli oltre 120 Km di piste ciclabili e alle 40 vie ciclabili, Valencia è una delle città bike friendly d’Europa. Si può pedale in totale sicurezza in tutte le zone, nelle piste ciclabili che si trovano sul lungomare, nel centro, dove i veicoli a motore non possono superare la velocità di 30 km all’ora.

E dopo aver goduto a pieno delle attrazioni offerte da questa città, Valencia può essere vissuta secondo lo stile mediterraneo nelle tranquille piazze senza auto del centro storico, nei tanti ristoranti e bar affollati di giovani. La sera i viali si riempiono di persone: c’è chi cerca la movida notturna e chi luoghi dove potersi rilassare magari davanti ad un bel piatto di Paella. Di tradizioni antiche la Paella Valenciana alla quale è dedicata la “Semana de la Paella”, un evento che accende i riflettori su questo piatto storico simbolo della tradizione valenciana. La ricetta prevede tra i suoi ingredienti: pollo, coniglio, a volte anatra, zafferano, fagioli, verdure e rosmarino. Secondo una leggenda sono gli uomini a cucinare di domenica la Paella per far riposare la propria donna, che cucina durante tutta la settimana. Tale mito spiegherebbe l’etimologia del nome di questo piatto: “pa_ella” cioè “per_lei”.Valencia la Hermosa

Gli ingredienti a chilometro zero utilizzati per cucinare la Paella provengono dall’Huerta, l’orto di Valencia che si trova appena fuori città. Qui vi sono coltivazioni di riso, aranceti, vigneti e anche i tipici casolari detti alquerías.

L’industria del turismo si è notevolmente sviluppata a Valencia negli ultimi anni, grazie alla sua posizione geografica, insieme alle sue infrastrutture ricettive all’avanguardia, contribuiscono a farla essere una delle mete più ambite, creando una grande fonte di occupazione stabile e continua di sviluppo.

Nel 2018 i turisti italiani a Valencia sono stati 208.104, raggiungendo il primato in quanto a numerosità rispetto alle altre nazioni che visitano la città; i pernottamenti in media sono stati di 3,08 notti. «I primi tre mesi del 2019 hanno registrato una crescita dell’11,05% dei turisti italiani, questo grazie ai 14 voli diretti dall’Italia» ha commentato Leticia Colomer, Market Manager dell’Ufficio del Turismo di Valencia.

Da ricordare quello che diceva Mark Twain: “Tra vent’anni non sarete delusi delle cose che avrete fatto, ma di quelle che non avrete fatto. Allora levate l’ancora, abbandonate i porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele. Esplorate. Sognate. Scoprite”.

Harry di Prisco

CONDIVIDI: