E’ dal lontano 1778 che Genzano di Roma, la ridente cittadina dei Castelli Romani adagiata sulle pendici dell’antico cono vulcanico riempito dal lago di Nemi, ospita la famosissima celebrazione dell’Infiorata in concomitanza con la festività del Corpus Domini. E puntuale all’appuntamento, anche quest’anno la tradizione è stata rispettata dal 9 all’11 giugno.
Nata oltre due secoli fa come manifestazione locale, l’Infiorata di Genzano di Roma nel corso della sua storia si è trasformata in un evento internazionale di arte, cultura e fede che attrae ogni anno oltre 150.000 visitatori dall’Italia e dall’estero per godersi i meravigliosi quadri infiorati che colorano l’antica via Livia (oggi via Italo Belardi).
La manifestazione segue sempre un ben preciso programma di attività: si parte il venerdì con lo ‘spelluccamento’ dei fiori — separazione dei petali dalle corolle e loro divisione per colore in cassette che vengono custodite nelle grotte sotterranee del Palazzo comunale — e la preparazione delle essenze, per poi passare alla preparazione dei disegni sul selciato e conseguente posa dei petali tra il sabato sera e la domenica mattina.
La tradizione religiosa trova il suo culmine la domenica pomeriggio nella Solenne Processione del Corpus Domini sulla via Infiorata; il lunedì il tappeto floreale viene attraversato da un corteo di musiche e colori che, grazie alla presenza della banda musicale e del gruppo folkloristico locale, invade le vie cittadine. La manifestazione si chiude con lo `spallamento’, quando i bambini correndo dalla scalinata della Chiesa di Santa Maria della Cima disfano i quadri infiorati.
Domenica 10 giugno la 240° edizione è stata introdotta dal saluto del giovane e dinamico sindaco di Genzano Daniele Lorenzon e, tra gli altri, di Veronica Montanino, l’artista prescelta quest’anno come ospite dell’Infiorata 2018. Una selezione di opere di Veronica resteranno in mostra a Genzano fino al 31 agosto, incluso il bozzetto di quello che è stato il quadro principale dell’Infiorata, visibile nella foto all’inizio dell’articolo.
I festeggiamenti sono quindi proseguiti con una applauditissima esibizione musicale della Fanfara a cavallo della Polizia di Stato, prima che i numerosi turisti presenti si disperdessero per le ripide stradine del borgo medievale, diretti ad una delle tante trattorie locali che offrono la genuina cucina dei Castelli.
Ma, anche se l’Infiorata è naturalmente l’evento clou che attira il massimo numero di turisti, non è necessario attendere l’edizione 2019 per una visita a Genzano, perchè la cittadina è godibile tutto l’anno. Considerata la perla dei Castelli Romani, sorge tra i 435 e i 460 metri sul livello del mare sulle pendici che dal bordo del cratere del lago di Nemi scendono fino alla via Appia.
Sviluppatasi sotto il dominio delle famiglie Cesarini e Sforza, ad esse si deve il particolare assetto urbanistico caratterizzato da un duplice sistema di triangolazioni: il tridente olmato del XVII secolo ed il tridente edificato della prima metà del XVII secolo e l’inizio del XVIII secolo.
Elemento di cerniera tra il borgo medievale e il tessuto urbano esterno, Palazzo Sforza Cesarini rappresenta uno dei monumenti più significativi della città, a cui è annesso un incantevole parco, l’unico all’inglese che si possa ammirare nel panorama limitrofo.
Ugualmente incantevoli sono i lunghi viali alberati che regalano momenti di naturalità e relax, e che sono stati definiti dall’archeologo Nicola Ratti «delizia de’ villeggianti e maraviglia de’ forastieri».
L’origine risale a metà del ‘600, quando Giuliano Cesarini, figlio del duca Giangiorgio, decise di aggiungere al primo nucleo medioevale un sistema di triangolazioni di strade con lo scopo di unire piazza Dante, la chiesa dei Cappuccini, Palazzo Sforza Cesarini e il duomo vecchio. Elementi bucolici all’interno di un contesto urbano moderno, rappresentano un itinerario incantevole che cambia colore in ogni stagione dell’anno.
Insomma, che sia periodo di Infiorata o meno, una gita a Genzano è sempre tempo ben speso!
Ugo Dell’Arciprete