In Alto Adige si sta bene. Caratterizzato dallo spettacolare scenario delle Dolomiti, patrimonio mondiale Unesco, è bello in ogni stagione. La bellezza dell’ambiente, con i suoi boschi profumati, con le sue vallate incantevoli ed i freschi ruscelli, attira tutti indistintamente. Alcuni scorci suggestivi rendono ancor più affascinante il paesaggio.

Inserito in questo splendido panorama dolomitico, si trova l’hotel My Arbor, a Sant’Andrea a pochissimi chilometri da Bressanone e a pochi passi dalle piste della Plose.

My Arbor una struttura nuovissima, aperta ai primi di maggio. Quando le porte della hall si aprono si entra con gli occhi sognanti. Un profumo intenso di legno avvolge gli ospiti dando l’impressione di trovarsi ancora fuori trai i boschi.

Un grande bancone alla reception, ricavato da un albero gigante di 200 anni proveniente da Maranza, frazione di Rio Pusteria, tutto in legno che mette la voglia di toccarlo, meglio accarezzarlo.

Dal soffitto tanti tronchi d’albero, ben 48 appesi a testa in giù, alcuni dei quali  trasformati in originali lampadari. Insomma, gli alberi al My Arbor sono protagonisti.

Il look di questa struttura di lusso è giovane ed elegante. Giovane come tutto il personale dello staff composto da 69 persone. Elegante come il fascino della sua architettura fatta di uno stile senza tempo.

Vivere un soggiorno unico con una autentica immersione nella natura qui è possibile. Quello che il My Arbor vuole è far risaltare il fascino del luogo perché strettamente legato al territorio

Il comfort è assicurato anche dai dettagli. Per esempio, oltre al larice e all’abete rosso, la scelta del legno del cirmolo negli arredi. Il pino cembro infatti pare abbia effetti positivi sul benessere psicofisico e, tra le sue proprietà benefiche, ci sarebbero anche la capacità di migliorare la circolazione sanguigna, di favorire il sonno e il rilassamento. In sintesi la capacità di garantire un riposo impareggiabile. Il benessere a 360° al My Arbor diventa realtà.

My Arbor nome nato dall’originale accostamento dall’inglese my (mio), perché mia deve essere la vacanza e dal latino arbor (albero) perché l’hotel è radicato nel territorio e situato tra gli alberi.

Il My Arbor è di proprietà di Markus Huber, presidente fino ad ottobre dell’APT di Bressanone, e della moglie Renate  che lo gestiscono con i due giovani figli  Alexandra e Armin.

La famiglia Markus, che è anche proprietaria del ristorante “Grissino” nel centro storico di Bressanone, ha alle spalle anni di esperienza nella ristorazione e la gestione di questo hotel di lusso è per loro una nuova ed eccitante sfida.

La coordinatrice, Sara Dejakum, che ama definirsi “il braccio destro di Markus Uber”, e che nonostante la giovane età ha un notevole  bagaglio di professionalità maturata con gli studi e l’esperienza lavorativa, sa che un buon risultato è figlio di una buona squadra.

L’architetto Gerhard Tauber che ha progettato il My Arbor ha concepito come ogni stanza e balcone debba accogliere l’ospite come un nido.

Il dolce dormire nelle Suite

Ogni stanza ha un “ view corner” , un angolo dedicato alla vista esterna, caratterizzato da una parete in vetro e un materasso con tanti cuscini, per poter ammirare comodamente distesi lo scenario mozzafiato che regala la vista sulla Valle Isarco.

104 sono le stanze suddivise in quattro categorie. Tutti i loro nomi ricordano l’albero e la natura e sono luminosissime.  Le Nest (nido) di 38 mq sono 87, le Hangout (appese) di 82 mq sono 14, due invece sono le Treetop di 100 mq dove sembra di essere letteralmente sospesi sulla cima di un albero. Infine la Presidenzial arbor che in  130 mq racchiude, oltre a due stanze con bagno, una sauna personale ed una vasca idromassaggio Jacuzzi nel terrazzo e la possibilità di farsi servire la cena nel soggiorno. Che dire un sogno! 

Rinascere con la SPA Arboris e respirare il bosco 

L’atmosfera al My Arbor è confortevole soprattutto nella SPA dove abbandonare tutte le preoccupazioni e godersi il proprio tempo al meglio. 

La SPA Arboris si estende su 2500 mq. disposta su due livelli ai piani interrati comprende una piscina interna ed una esterna, sala fitness e spogliatoi.

Non manca l’area dedicata alle saune, una wood forest ed una bio, il bagno turco profumato agli aromi del bosco, dai particolare effetti  luminosi a sorpresa.

In entrambi i piani, sale relax con luci soffuse, che invitano alla distensione, dove ci si può  reidratare con tisane, frutta fresca o secca.

Otto sono le cabine per trattamenti estetici. Anche qui la presenza degli alberi è una costante. I rituali qui non sono solo per la bellezza esteriore. Ci si può purificare traendo beneficio dal larice, calmarsi con il cirmolo, rinforzare il sistema immunitario con il pino mugo, mentre c’è l’abete rosso per ritrovare la pace interiore. Arboris mette tutti d’accordo. E’ il trattamento che unisce tutti gli effetti dei quattro  alberi in una volta sola.
I bambini sono i benvenuti con una zona piscina riscaldata tutta per loro.
Imprimere nella memoria le sensazioni provate e ricordarle, restituisce la calma una volta ritornati a casa dalla vacanza.

La cucina che accontenta tutti

L’albergo adotta la formula della mezza pensione, con una abbondante colazione dalle 7 alle 12 e la cena dalle 18.30 alle 21. Non prevede un menù fisso ma la my dinner. Ogni ospite avrà la sua cena, proprio perché è la sua vacanza. Cena che comprende cinque portate da costruire ognuno secondo i propri gusti.

Chi ha intolleranze alimentari o è vegetariano o vegano può star tranquillo. Un menù specifico è appositamente pensato anche per loro. In cucina la brigata è composta da nove persone guidata ai fornelli dal giovane chef Matthias Hinteregger, classe 1983.

Matthias, che cucina sia piatti italiani che internazionali, è molto attento alla cucina locale altoatesina e cura anche la pasticceria con Lisa, la responsabile pasticcera, mentre la sorella Stefania è la Maître di sala.

Nell’insegna dell’ hotel non sono indicate le stelle sempre per lo stesso motivo. Dopo una permanenza di qualche giorno ognuno potrà dire a quante stelle corrisponde l’ospitalità ed il benessere garantiti dal My Arbor. Già però si può dire che la partenza è da quattrostelle superior.

Il My Arbor offre un servizio di transfer dalla stazione dei treni di Bressanone all’hotel, per chi vuole godersi il viaggio senza preoccupazioni.  Info: www.my-arbor.com

I dintorni sono tutti da scoprire

Come si diceva il My Arbor è strettamente legato al territorio ed è per questo che non mancano proposte dai contenuti interessanti. La bellezza del paesaggio circostante merita di essere visitata non solo dal balcone o dalla terrazza ma dal vivo.  Numerose iniziative per approfondire gli aspetti più autentici del territorio scoprendo anche i tesori agroalimentari. Chiedere alla reception dell’hotel o negli uffici turistici anche per le entusiasmanti proposte di Alto Adige Balance o le varie escursioni circolari nei sentieri della Plose. Lungo i percorsi, le malghe accolgono i turisti con le prelibatezze gastronomiche altoatesine: formaggi, speck, canederli, enormi fette di strudel alle mele.

Il turismo va però nutrito anche di cultura. Bressanone, capoluogo della Valle Isarco, è anche storia, arte e cultura. Una amabile città dove si passeggia volentieri sotto i suoi portici e per le strade ben curate e pavimentate con i sampietrini.

Ha da poco ospitato la seconda edizione del Festival Acqua e Luce. Installazioni luminose e spettacoli presso le fonti d’acqua della città sono un richiamo irresistibile. Bressanone che sorge alla confluenza di Rienza ed Isarco, i suoi due fiumi, è la città con la maggiore densità di fontane d’acqua potabile nell’arco alpino. Il Festival è un invito a riflettere sull’uso dell’acqua, risorsa preziosa e sulla luce considerata come arte.

L’Alto Adige, luogo di incontro di tre lingue – italiano, tedesco e ladino – è davvero un posto unico per dare il giusto valore alla vacanza, al benessere e alla cultura. Allora non rimane che impostare il navigatore e raggiungere questo posto meraviglioso anche solo per qualche giorno di vacanza.

Info:www.suedtirol.info/balance/it, www.brixen.org/waterlight.

Testo e foto di Dorina Cocca

 

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