Ferrara meravigliosa e unica anche a tavola

Ferrara è una bella città dell’Emilia, placidamente adagiata sulla sponda destra del Po.  Il “Grande Fiume“ con il suo lento fluire verso il suo Delta e da lì nell’Adriatico scandisce un ritmo lento per ogni visitatore. A Ferrara ci si può rilassare respirando anni di storia.

La città infatti è stata una delle capitali del Rinascimento. Raggiunse il suo punto di maggior prestigio sotto gli Estensi. Fu la prima città rinascimentale ad essere sviluppata secondo un complesso piano urbanistico che dava la precedenza ad una disposizione armoniosa della prospettive urbane piuttosto che alla bellezza dei singoli edifici.

Spazi a misura d’uomo con il centro storico precluso alle auto, ma attraversato da una infinità di biciclette che la percorrono in lungo ed in largo e che consentono una visita “slow” della città. Ferrara infatti deve essere vista con calma per assaporarne la straordinaria bellezza. Le biciclette si possono noleggiare e sono un’ottima alternativa così da non stancarsi troppo e godere delle tante bellezze che Ferrara ha in serbo per ogni visitatore.

Ferrara meravigliosa e unica anche a tavola

La conoscenza di Ferrara può iniziare dal Castello Estense, simbolo della città e richiamo per i turisti.
Il Castello, ancora in ottimo stato di conservazione e interamente agibile, fu costruito per la difesa della famiglia d’Este che regnava su Ferrara ed era tra le più potenti d’Europa.

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Gli Estensi alloggiarono sempre nella parte alta del palazzo, lasciando ai piani bassi la funzione difensiva del castello. Il Castello è tutto da vedere a cominciare dagli appartamenti ducali per arrivare alla Torre dei Leoni passando per le cucine, le prigioni, il giardino e la cappella.

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Attualmente il Castello ospita la straordinaria Collezione Cavallini Sgarbi.

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Una mostra temporanea, aperta al pubblico fino al 3 giugno, che arricchirà il percorso museale attraverso 5 secoli di storia dell’arte. Sono oltre 100 le opere, tra dipinti e sculture di alcuni dei più prestigiosi artisti italiani, dall’inizio del Quattrocento alla fine del Novecento.

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I turisti possono apprezzare la bellezza artistica e lo sforzo collezionistico della famiglia Sgarbi.

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Al piano Nobile è situata la Caffetteria per una sosta golosa e di ristoro e per ammirare  la straordinaria prospettiva di Corso Ercole I d’Este, una tra le strade più belle d’Europa.

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A fianco del Castello sorge la chiesetta di San Giuliano, una volta sede delle arti degli albergatori, degli orefici, dei pescatori, dei pescivendoli e dei beccari  e nel ‘900 anche dei giornalisti. Chiusa al pubblico, da oltre vent’anni è comunque possibile ammirarla dall’esterno ed all’interno solo in determinate ricorrenze. E’ avvolta dal mistero di una tragedia ad opera di Giuliano. Questi rientrando da una battuta di caccia alle prime luci dell’alba, trovò un uomo e una donna nel suo letto. Accecato dal furore non si curò minimamente di controllare ma  sguainò la spada  e fece una carneficina. Purtroppo nel letto non c’era sua moglie  con l’amante ma i suoi genitori. Lo strazio e il rimorso lo indussero ad una vita di espiazione, dedita ai poveri e ai bisognosi. Il fatto di sangue trova riscontro sulla facciata della chiesa dove  si può ammirare l’altorilievo raffigurante Giuliano che trucida per errore i suoi genitori.

Sopra il portone d’ingresso anche uno scudo crociato a testimonianza che la chiesa è stata in passato sotto la giurisdizione dei Templari: i Cavalieri del Tempio ebbero un rapporto privilegiato con Ferrara.

Poco distante dal Castello Estense sorge il Duomo dedicato a San Giorgio. Si trova in Piazza Trento Trieste, un tempo chiamata Piazza delle Erbe, in ragione dell’omonimo mercato che si teneva in epoca rinascimentale. Oggi la bellissima facciata della Cattedrale, in marmo bianco con un imponente portico, è  coperta per un intervento di restauro resosi necessario dopo i danni subiti a seguito del terremoto del 2012.

La sua vista è purtroppo celata ma basta entrare nella chiesa rendersi conto della sua bellezza. La pianta è a tre navate e lo stile è barocco in quanto, dopo il devastante incendio del XVII secolo  è stata interamente rifatta.

Piazza Trento Trieste è il luogo dello “struscio”, cioè della passeggiata in centro, che ben si presta grazie al largo e lungo marciapiedi. Luogo di bancarelle e mercato. Anche i mercatini di Natale vi trovano posto nel periodo natalizio. Le vetrine ben curate e illuminate di sera invitano a soffermarsi.

Si può raggiungere tranquillamente a piedi anche Palazzo dei Diamanti, sede di importanti mostre d’arte. E’ un singolare edificio in stile rinascimentale, la sua architettura esterna è costruita da migliaia di piccole piramidi a forma di diamante. Il numero è rilevante ed è compreso fra 9 e 12 mila. La leggenda narra che che una di queste contenga un diamante nascosto da Ercole I D’Este e sembra che sia lo stesso diamante della sua corona.

Interessante sarebbe poter visitare anche il Palazzo Schifanoia il cui nome non è stato scelto a caso: Alberto V d’Este lo fece costruire nel 1835 come luogo di ozio in cui schivar la noia. Purtroppo è chiuso al pubblico in quanto, a seguito del terremoto dell’Emilia del 2012, il palazzo ha subito danni ed ancora è oggetto di un lungo lavoro di restauro.

Amabile Ferrara, dove il centro storico è caratterizzato da stradine strette e tortuose. L’impronta medievale la rende piena di fascino ancora oggi e percorrendo le sue vie di rustico acciottolato sembra di fare un tuffo indietro nel tempo. Via delle Volte appunto con gli archi che donano penombra in un’atmosfera sospesa.

Dedicare qualche giorno a Ferrara è scontato. Diviene quasi quasi naturale alloggiare nel centro storico per comodità, ma una valida alternativa è l’accogliente campagna appena fuori le mura cittadine, dove numerosi agriturismi permettono un riposo rigenerante a contatto con la natura.

Oltretutto il bello, o meglio il buono, è che propongono una cucina ferrarese che bisogna provare.

Ferrara meravigliosa e unica anche a tavola

Come primo non possono mancare gli assaggi di pasta fresca, cappellacci con zucca, cappelletti e passatelli in brodo.

Il meglio della zona è concentrato nel secondo piatto tipico, la salama da sugo, una specie di grande e grossa salsiccia di carne di maiale con fegato e lingua, con aggiunta di cotiche, insaporita con spezie e vino rosso. Cucinando oltre 3 ore, sobbollendo molto lentamente, rilascia un sughetto eccezionale che ben si sposa con del caldo purè di patate.

L’anguilla viene spesso inserita nel menù per la vicinanza di Ferrara con le Valli di Comacchio, habitat naturale dell’anguilla.

Per chi invece predilige la carne, gli animali da cortile, come la faraona, sono i benvenuti per essere gustati a tavola.

Le pietanze sono accompagnate dalla “coppia”, il pane ferrarese IGT dalla strana forma di solito servito in cestini di vimini, sacchetti di carta o adagiato in un elegante piattino alla sinistra del commensale per un pranzo più formale.

Il tutto annaffiato con il classico Lambrusco emiliano.

E’ sempre bella Ferrara, sia con una abbagliante luce estiva, sia con la nebbia di fiume che avvolgendola la rende suggestiva e misteriosa.

Per visitare Ferrara non è per forza necessario avere un motivo.

Anche se in verità, da qualche anno fra marzo ed aprile, Ferrara ne offre uno valido. Propone una bella e interessante manifestazione:  il Misen, acronimo di Mostra Interprovinciale Sagre Enogastronomiche.  Una parola dal suono dolce che nasconde tante bontà. Infatti più di 100 sagre si danno appuntamento al quartiere fieristico di Ferrara.

Tanta è stata l’affluenza, dal momento che la sagra è considerata, da sempre, luogo di aggregazione e convivialità e una valida alternativa al ristorante, perché propone piatti estremamente interessanti.

Il connubio tra cibo, arte e paesaggio è il motore che permette la conoscenza piena di un territorio. E Ferrara non fa eccezione.

Testo e foto di Dorina Cocca

 

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