In Normandia c’è uno spettacolare vulcano eretto nel centro  della città di Le Havre. Rassicuratevi, turisti, non butta nessun vortice di ceneri nel cielo, e nessuna colata di lava uscirà dalla sua pancia…
Allora cos’è quel mostro innocuo ? Cosa si nasconde dietro i suoi fianchi bianchissimi ?
All’estremità ovest del Bacino del Commercio, ecco l’opera magistrale del  architetto brasiliano Oscar Niemeyer, che fu inoltre  il fondatore di Brasilia. Questo luogo stupendo è senza dubbio una delle sue opere più pensate, a cui si accede  non dalla strada, come di solito, ma dal centro della  costruzione, per evitare, cosi, i disagi del vento…

Fu la prima Casa della Cultura in Francia, creata da André Malraux nel 1961, e diventata poi  Scena  nazionale nel 1991, con le sue due grandi sale da spettacoli e concerti.

Capolavoro del XX secolo, ha recentemente richiesto 4 anni di ristrutturazione.  Dando alla città uno slancio culturale che fa di Le Havre una delle prime scene europee  per accogliere  artisti internazionali, il Vulcano è diventato l’emblema di questa città classificata Patrimonio mondiale Unesco, e si erige nel centro ricostruito da Auguste Perret, dopo i bombardamenti del 1944 : quest’altro architetto ebbe il genio di ricreare una città molto particolare, nella quale la geometria degli edifici viene rivelata dalla luce caratteristica della Costa d’Alabastro e del cielo normanno, facendo del cemento armato un materiale nobile che lega estetismo e praticità.

Punto di partenza della mitica corsa transatlantica “Jacques Vabre”, nella quale catamarani e grandi velieri si affrontano ogni due anni per raggiungere le coste brasiliane, Le Havre è il primo porto per il traffico di containers, e fu anche il primo per l’importazione del caffè nel diciannovesimo secolo. Dal 1962 al 1974 era anche punto di partenza  per milioni di passeggeri che viaggiavano dall’America all’Europa  e viceversa, con la  celebre nave di crociera “France”. Ma chiunque percorre i suoi larghi viali aperti sull’ Atlantico, perso negli odori di iodio e di torrefazione, ha anche la sensazione di navigare tra due continenti !

Non dimentichiamo poi il suo Museo di Arte moderna, il Muma, costruito di fronte alla capitaneria del porto e dedicato all’Impressionismo: questa bellissima realizzazione architettonica, tutta di vetro (550metri quadrati) e alluminio, vera e propria cattedrale di luce naturale costruita proprio sul mare, mette particolarmente in valore una collezione di opere impressioniste di primo ordine.  Non è poi raro veder passare, dietro le sue pareti trasparenti, cargos  in provenienza dal mondo intero. Cosi viaggia lo spirito, tra tele prestigiose e il desiderio di scoprire nuovi orizzonti… Ubriachezza del sognatore…

Il Vulcano, però, è, e rimarrà sempre, il simbolo di una città in costante eruzione culturale, che festeggia nel 2017 i 500 anni della sua fondazione   E’ il monumento preferito degli abitanti, che,  per il suo aspetto strano  ed il suo colore, gli hanno dato anche l’affettuoso soprannome di “pot de yoghurt !”.

In quanto a me, direi, per mettere il punto finale,  che è un tratto d’unione tra Brasile e Francia.

Testo e foto  A.Dervieux-Catena

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