In Carnia, nella Valle del But, a 570 metri di altezza, abbracciato da montagne rocciose, Sutrio è attrazione per gli appassionati di sport invernali. Collocato ai piedi dello Zoncolan, con le sue rinomate stazioni sciistiche, “cattura” molti turisti Sutrio, grazie anche all’ambiente circostante.

Bello Sutrio, silenzioso e ben curato con le sue tipiche case in pietra e le botteghe artigiane di intaglio e scultura del legno che l’hanno reso famoso in buona parte d’Italia. A questo si debbono aggiungere statue e bassorilievi realizzati dagli artigiani locali. Sistemati in vari punti del paese quasi in maniera strategica. Danno ancora più vigore  al fatto che Sutrio è riconosciuto come paese dei “marangon”, dei falegnami. La tradizione del legno in questo paese carnico  ha radici profonde che si perdono nei secoli passati. Durante i mesi invernali gli uomini si dedicavano alla costruzione di attrezzi agricoli in legno, di mobili, nonché alla realizzazione di sculture e bassorilievi lignei che ornano anche moltissimi palazzi e chiese in Italia e all’estero. Simpatiche le immagini dei fiori di montagna dipinte sulle porte delle case.

In questo periodo anche a Sutrio fervono i preparativi per vivere un Natale di gioia.

Qui è possibile fare un tuffo nella magica atmosfera natalizia fino all’Epifania con Borghi e Presepi. Borghi e Presepi una bella rassegna che comprende una ottantina di presepi provenienti anche dall’estero e collocati in tantissimi punti del paese ed anche delle frazioni, che richiama tantissimi turisti ed anche tantissima gente dai paesi vicini. In tale periodo il borgo diventa ancora più bello, impreziosito da luci e canti natalizi. 

Il legno prende vita

Ogni angolo caratteristico, ogni nascosto anfratto lungo le vie e all’interno dei cortili di Sutrio si trasforma nel set di un film, un palcoscenico perfetto per accogliere un presepio artigianale e custodirlo come fosse un piccolo gioiello. Ed in realtà è proprio così, perché le mani esperte degli artigiani locali del legno sanno costruire tesori.

L’idea nasce dal famoso Presepio di Teno. Il maestro artigiano Gaudenzio Straulino, chiamato Teno dagli amici e compaesani, con tanto amore e devozione, ha costruito un Presepio straordinario, interamente intagliato a mano.

Una intera stanza a piano terra di un palazzo storico del centro di Sutrio è dedicata, in ricordo di Teno, al Presepio dei Presepi. 30 sono stati gli anni necessari per la sua realizzazione. Ogni anno il Presepe si arricchiva di un particolare che veniva aggiunto per renderlo più vivo che mai. Un capolavoro nato dalla pazienza e dalla bravura delle mani di Teno. Tutte le tradizioni ed i mestieri della gente locale sono stati riprodotti. Meccanismi precisi fanno muovere le statuine e scrosciare l’acqua del ruscello. Si rimane incantati a guardare ogni movimento, mentre sullo sfondo il ciclo del giorno e della notte si alterna con le loro luci. Curato nei minimi particolare, fa entrare i visitatori in un tempo passato. Vecchi mestieri e attività dimenticate riprendono vita come il pascolare nelle malghe. Un ideale viaggio a ritroso nella storia e nelle usanze dell’antico borgo di Sutrio.

Percorrere il paese verso il tardo pomeriggio, avvolti dalla luce del crepuscolo che si fa sempre più tenue. Lontano dalla ressa cittadina e dalle sue luci abbaglianti.  Qui si respira un Natale diverso.

Una cioccolata calda o del vin brulè per riscaldare i più freddolosi e il cammino riprende su è giù per vicoli festosi che profumano di aghi di pino e di legna che arde nei camini.

Infine un regalo dal borgo di Sutrio. Alcune donne del paese si sono rese disponibili per tenere aperto tutto l’anno il Presepio di Teno. Chi non riuscirà a vederlo nelle prossime festività potrà farlo anche in primavera o d’estate. La magia del Natale a Sutrio è di casa.

Un servizio di visite guidate rende più coinvolgente il percorso (informazione presso la Pro Loco di Sutrio – tel. 0433 778921 –  prolocosutrio@libero.it).

A sera, dopo una giornata trascorsa all’aperto, la stanchezza si fa sentire. Perfetto è il rifugiarsi nell’albergo diffuso che Sutrio offre.

L’albergo diffuso consiste in case caratteristiche e antiche ristrutturate  e arredate nello stile tipico carnico. Sono sparse nel centro storico dove poter alloggiare e sperimentare un riposo in un ambiente retrò. Il confort però è assicurato e moderno. E’ un po’ come sentirsi a casa anche in vacanza. La reception è unica  ed i servizi offerti sono gli stessi di un vero e proprio albergo. Colazione, pranzo e cena sono serviti presso i ristoranti del borgo. Ampia la varietà e la scelta dei piatti.

A Sutrio è sempre festa

Sutrio è anche meta ideale per villeggiature estive grazie agli splendidi panorami montani di boschi e ampi prati. Gite assicurate nelle malghe e nei rifugi della zona quando inizia la bella stagione.

Le tante manifestazioni e una serie di eventi enogastronomici, programmati durante tutto l’arco dell’anno, diventano l’occasione per far festa.

Con l’arrivo della primavera, di solito la prima domenica di marzo, l’appuntamento è con “Fums, profums, salums” un goloso viaggio gastronomico con il Salame come protagonista della tavola.

La prima domenica di giugno “I Cjarsons” profumano le vie del paese. Questo piatto della tradizione, un tempo povero è ora rivalutato. Si potrà assaggiare nei punti di degustazione appositamente predisposti lungo le viuzze incantevoli del borgo. Una delizia di percorso.

L’ultima domenica di luglio, il raduno sarà sul Monte Zoncolan. Gli organizzatori ripropongono “Fasin la mede”, un rito contadino: la fienagione. Si farà festa nei prati con musica, balli e dell’ottimo cibo.

Nel primo weekend di settembre va in scena “Magia del legno” che propone lavorazioni “live” del legno in tutte le sue forme.

Farine di Flor”, nella seconda domenica di ottobre, suggerisce di sostituire l’acqua con la birra per assaporare meglio e riscoprire i sapori genuini e autentici che solo i cereali ben macinati sanno sprigionare.

Una ricca e varia gastronomia

Non di meno la cucina tradizionale ed i prodotti locali attirano chi sa apprezzare i piaceri della buona tavola. Accanto agli alimenti sottoposti alla tecnica dell’affumicatura, come il famoso Speck di Sauris, si trova la produzione casearia delle malghe che profuma di pascolo ed erba. Per chi ama sapori più selvatici e decisi, non manca la selvaggina cotta a lungo per renderla tenera e gustosa.

Nel fondovalle, sulla riva del torrente But, quasi nascosta tra le vegetazione, la trattoria “Alle Trote” propone pietanze a sicuri chilometri zero dove le regine della cucina sono le trote provenienti dal vicino allevamento. Le acque sono di risorgiva. Trote cucinate in tanti modi per soddisfare i palati più esigenti. La scelta tra la trota alla piastra, al cartoccio, impanate ed affumicate è davvero difficile. Tutte le tecniche di cottura restituiscono appieno nel piatto il gusto delicato e profumato del pesce appena pescato.

Una vera e propria leccornia i bocconcini di trota fritta. Naturalmente vi è anche varietà di piatti a base di carne per chi non vi sa rinunciare. Il personale è cortese e l’ambiente familiare. Un applauso va alla cuoca Anna Fabris che prepara, per la sua clientela, la pasta fatta in casa.

Il locale è adatto anche per cerimonie. A primo piano vi sono 5 camere per un totale di dodici posti letto per chi vuole staccare la spina e riposare nel silenzio delle montagne.

Una cucina genuina come genuina è la sua gente. Smentendo pregiudizi che descrivono gli abitanti della Carnia chiusi e riservati, il turista viene accolto in maniera ospitale e spontanea.

Prima di lasciare Sutrio per far ritorno a casa, merita una tappa anche il Caseificio Sociale Alto But (www.caseificioaltobut.it) che produce il formaggio di malga, prodotto da latte crudo di mucche che pascolano liberamente negli altipiani ed una vasta gamma di altri formaggi che possono poi essere acquistati nello spaccio aziendale.

Info: www.turismofvg.it

Testo e foto di Dorina Cocca

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