La Regione Puglia è in prima linea a promuovere il territorio, in questa circostanza, unitamente al Comune di Aradeo (Lecce) l’attenzione è stata rivolta alla Festa di San Nicola Vescovo di Myra.
Il patrono San Nicola Vescovo di Myra ad Aradeo (Lecce) si celebra il secondo weekend di maggio. Le vie del centro cittadino sono ornate a festa con le luminarie. Ad osservare di giorno i supporti delle luci si nota un intricato gioco di cavi tiranti, che con il favore del buio e il luccichio delle lampadine si nascondono alla vista.
Alle ore 20 del sabato la processione prende avvio. La statua di San Nicola, accompagnata dagli aderenti delle confraternite e dalla rappresentazione della SS. Annunziata, comprotettrice di Aradeo, viene portata per le vie cittadine con il passo solenne dei fedeli e le note della banda. Le luminarie accedono, d’improvviso, un’altra città.
La domenica è dedicata alla Fiera del bestiame, l’edizione 2017 è la numero 115. Una volta era un vero e proprio mercato rurale, dove si vendevano prodotti e attrezzature per le attività agricole, ai nostri giorni questo aspetto si è ridotto. Ancor oggi, comunque, le strade di Aradeo si affollano di bancarelle di ogni genere e varietà. L’attrazione principale della giornata è la “Prova di tiro”. Quando i cavalli erano animali da lavoro, la prova costituiva un severo test per valutare la forza e la capacità di traino, quindi il valore economico del cavallo. Oggi è una prova potenziale, che mette in evidenza la possanza del cavallo e l’abilità di addestramento del proprietario. Per tre volte il cavallo deve cercare di tirare fuori il carro infossato e caricato con blocchi di tufo. Il fatto di per sé è semplice, apparentemente. Tra il rituale delle sfilata dei carri e calessi, criniere da salone di bellezza, campanelli e nastri, emerge il profondo legame che unisce l’uomo al cavallo. Una mattinata intensa di emozioni.
Questa connessione profonda con il mondo rurale, con il valore della Terra ci porta nelle campagne di Cutrofiano, a pochi chilometri da Aradeo, dove Karadrà sta coltivando una promettente realtà.
Karadrà è il progetto di agricoltura multifunzionale che fa del lavoro e della terra due leve sociali per la valorizzazione del territorio e una via di rinascita personale. La Cooperativa Sociale Karadrà è nata per volontà di giovani, che dopo anni di vita altrove, hanno deciso di tornare e mettere a disposizione le personali esperienze per creare opportunità. La Cooperativa, costituita nel 2014, ha iniziato dal mappare e bonificare i terreni, con un’ottica che lega le tipicità locale a prospettive globali. Il Salento è segnato dalla carenza di acqua. Con i cambiamenti climatici la desertificazione sta diventando un problema per molte zone del pianeta, quindi l’agricoltura salentina può diventare un modello di buona prassi per le zone siccitose. Karadrà è tornata a recuperare le vecchie sementi per fare dell’aridocoltura un metodo ecosostenibile. Il successo che sta riscuotendo il pomodoro giallo dà ragione a questa scelta. Proprio perché cresce “a secco” si conserva facilmente appeso per tutto l’inverno. L’energia dei fondatori ha messo in moto un effetto virtuoso a cascata, attività didattiche, progetti di lettura del territorio.
Dalle buone delle radici prima o poi germogliano frutti. Questa è la riflessione dopo un fine settimana passato alla scoperta di tradizioni antiche e territori 4.0.
Dove Dormire
San Giorgio Resort. Appena varcato il cancello si respira un senso di tranquillità, di eleganza e attenzione.
La struttura offre molti spazi interni ed esterni. Per il relax all’aperto il parco è ben curato e arredato, include due grandi piscine tra i gelsomini, rose e olivi. All’interno il centro benessere con varie possibilità sauna, bagno turco, piscina, idromassaggio. Camere o suite, deliziose dependance, hanno una buona connessione Wi-Fi, musica, sono comode e confortevoli. L’edificio era un antico collezioni d’arte permanenti, angoli curiosi, lo rendono un ambiente da visitare. Informazioni http://www.sangiorgioresort.it/index.html
Dove mangiare
Ristorante Giorè – Alessandro Castriota Scanderberg arriva alla cucina da autodidatta, dopo aver studiato chimica, forse ha solo cambiato laboratorio. I piatti proposti sono il risultato di sperimenti, combinazione di sapori e equilibri. Certo non è una cucina facile, bisogna lasciarsi tentare aver voglia di gustare piano. Il Ristorante, nel centro di Aradeo, è ricavato da un antico frantoio, sono visibili dove erano alloggiati i torchi. Un sapiente restauro a recuperato la bellezza ruvida e calda della pietra. Informazioni http://www.ristorantegiore.it/