Salento Galatina lecce

Il Salento è terra d’arte. Galatina e Lecce lasciano stampate negli occhi immagini vivide come sogni. 

La Basilica di Santa Caterina d’Alessandria a Galatina fu voluta da Raimondello Orsini del Balzo, 1383, per ospitare la reliquia della Santa riportata da una crociata. La Contessa Maria d’Enghien, vedova di Raimondello, completò la realizzazione, un ulteriore arricchimento fu ad opera del figlio Giovanni. Il progetto e la realizzazione della Basilica manifestano un grande obiettivo quello di narrare. Gli affreschi illustrano i fondamenti della Chiesa Latina, sostenuta dagli Orsini del Balzo, che in quel periodo era protesa a soppiantare il rito greco. La magnificenza, e qualche dettaglio dei dipinti, ci testimoniano l’ascesa politica della casata, in particolare di Maria D’Enghien, che dopo la vedovanza, sposò il Re di Napoli. La superficie pittorico-narrativa viene espansa e sfruttata al massimo. In osservanza allo spirito francescano, ordine a cui apparteneva la chiesa, le immagini sono fortemente realistiche, nell’intento di essere comprensibili ai fedeli più umili.

La Basilica si trova in un contesto urbano caratterizzato dai ricchi palazzi, espressione di una nobiltà facoltosa per il commercio dell’olio. L’alta società galatinese, così signorile, non ha mai visto di buon occhio una delle tradizioni popolari più dirompenti, la taranta. L’origine del rito si perde nella notte dei tempi, forse legato a rituali dionisiaci. Il tarantismo fu cristianizzato attribuendo a San Paolo la protezione contro i morsi di ragni e serpenti. Solo la musica riusciva a ridare serenità e forza ai tarantolati per chiedere la grazia della guarigione al Santo. La coreuticomusicoterapia prevedeva due fasi, una a domicilio e l’altra in occasione delle festività dei SS. Pietro e Paolo, il 29 giugno, a Galatina. Per ottenere il risanamento era necessario che la musica inducesse il tarantolato, a ballare, anche per ore, fino allo sfinimento. Dal 28 al 30 giugno 2017, organizzata dal Club Unesco di Galatina, si svolgerà la rievocazione storica del fenomeno, mettendo insieme danza, musica e approfondimenti storici. Il Museo della taranta e del tarantismo, a pochi metri dalla cappella di San Paolo raccoglie la documentazione degli studi effettuati sul fenomeno nei suoi aspetti antropologici.

Lecce è barocco mediterraneo. La pietra leccese e scultori locali hanno creato un connubio unico, anche gli ornamenti si ispirano alla tradizione iconografica già presente. La malleabilità della pietra permise una pregevole raffinatezza. Camminare avanti e dietro per le vie del centro, ogni volta salta all’occhio su un dettaglio, che sia una turgida melograno o un demone.
Due le soste sono obbligatorie una in Piazza del Duomo e all’Anfiteatro romano. La Piazza è un vero salotto, con unica via di accesso e l’illusoria facciata della Cattedrale.

L’anfiteatro, Piazza Sant’Oronzo, fu rinvenuto nel 1901 durante gli scavi per l’edificazione del palazzo Banca D’Italia, quello che vediamo, in ottimo stato, è solo una parte, il resto è inglobato tra le fondamentale degli edifici circostanti. L’ufficio turistico occupa ciò che rimane del veneziano Palazzo del Seggio, XVI, abbattuto in parte per permettere gli scavi archeologici.

Salento è mare, anzi due mari. Il faro di Otranto è il punto più ad est dell’Italia, ma Santa Maria di Leuca il fines terrae dell’Italia.

Il Santuario di Santa Maria de Finibus Terrae ha subito assalti e distruzioni, il suo aspetto militare lo dimostra. Un luogo importante per il cristianesimo, Pietro iniziò qui il suo viaggio verso Roma. All’interno della Basilica, si custodiva una delle più antiche immagini della Madonna, che dalla metà del IV secolo è venerata come miracolosa. Per queste ragioni la Basilica divenne meta di pellegrinaggio assiduo. Antistante il Santuario il Faro, che per la sua posizione di avamposto è tra i più importanti del nostro Paese.

Lo sviluppo di Leuca, tra Punta Ristola e Punta Meliso, come centro abitato, è iniziato a fine ‘800. A seguito del riassetto urbanistico si innescò tra i possidenti la competizione ad avere la villa più stravagante e originale. Il concetto di villa al mare era ben diverso da quello odierno. Erano costruite per stupire e accogliere ospiti, l’ingresso a mare era secondario, come dimostrano le facciate e la disposizione del giardino. La balneazione era occasionale e avveniva all’interno delle “bagnarole”, piccoli capanni in muratura o legno, se ne possono vedere ancora due sulla scogliera.

Non lontano da Leuca, Marina di Pescoluse – Salve (Lecce) un bell’esempio della moderna vacanza balneare. Le Maldive del Salento è un “lido”, perché ci sono ombrelloni e sdraio, ma poi è tutta un’altra storia. Le dune, dopo attento lavoro di bonifica, oggi coperte di flora mediterranea. Si ha l’impressione di trovarsi in un luogo molto naturale, invece nasce da impegno costante, di piccoli e grandi cambiamenti, di attenzione e rispetto. Il mare è strepitoso, sabbia finissima, da Maldive. Spazi di spiaggia libera, oppure ombrelloni e lettini, attività fitness, la passerella mobile per camminare sulle acque, tutti servizi per una vacanza iperattiva al mare, ma anche la possibilità di godersi il dolce far niente. Dalle Maldive si parte alla scoperta delle grotte della costa, ognuna con i propri colori cangianti. Meritevole nota per il ristorante delle Maldive, prodotti degli agricoltori locali, preparati all’insegna della migliore cucina casalinga pugliese.

Dove Mangiare

La Vecchia Osteria di Totu
La trattoria dove si mangia da buona trattoria, in convivialità e dove si tace quando arrivano i piatti in tavola. In centro vicino a Porta Napoli, con tutta la cucina salentina in menù, impossibile resistere agli assaggi, con carne e pesce a vista all’ingresso da scegliere per frittura o la brace.

Informazioni : www.clubunescogalatina.it  – www.maldivedelsalento.com

 

Maria Luisa Bruschetini

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