Ci sono voluti sei anni per ristrutturare il Musée d’Arts di Nantes che riaprirà al pubblico il prossimo 23 giugno con 17.000 m² di superficie espositiva. Il Museo di Belle arti fu voluto da Napoleone Bonaparte nel 1801 insieme altri 14 musei realizzati in Francia.

La prima collezione di questo polo espositivo, fu costituita da opere presenti nei vari uffici pubblici e attraverso l’acquisizione da artisti come Delacroix, Ingres, Courbet, oltreché da donazioni individuali. Una rapida crescita che ben presto rese lo spazio disponibile insufficiente per le opere contenute e nel 1900, il Museo traslocò nell’attuale Palazzo delle Belle Arti. Da allora le collezioni si sono arricchite di capolavori come le Ninfee di Claude Monet, Il porto di Le Havre Raoul Dufy e con uno sguardo sempre rivolto all’arte del 20º secolo.
La ristrutturazione odierna del museo delle belle arti è stata affidata allo studio di architetti britannico Stanton Williams nel 2009, che l’ha trasformato in una struttura accogliente e moderna, aperta al pubblico e alla città rendendo armonica la convivenza tra arte antica e moderna.
I lavori di ammodernamento hanno reso disponibile il 30% di spazio in più e hanno adeguato la struttura alle moderne concezioni, con un’organizzazione strutturale che ruota intorno a un cortile centrale, dal quale si accede a un doppio circuito di gallerie attraverso una scala monumentale.
La ristrutturazione ha visto anche il Museo espandersi inglobando la Cappella dell’Oratorio che, fino al 1772 era luogo di culto, poi ha svolto diverse funzioni tra cui fino a quando nel 1963 fu acquistata dal Comune.
Il delicato collegamento tra presente e passato è concentrato nel Cubo, un nuovo edificio che grazie alla luce naturale, marmo, vetro stratificato e il bianco della pietra arenaria rendono questa struttura, destinata ad accogliere l’arte moderna, un vero capolavoro di architettura. La luce naturale è al centro della ristrutturazione che ha visto il rinnovamento di ben 3.500mq di finestre ammodernate in modo da valorizzare le opere esposte, l’edificio stesso e per salvaguardare l’ambiente attraverso il risparmio energetico.
Una trasparenza che viene rispecchiata anche nella nuova struttura dell’edificio che rende possibile “sbirciare” le collezioni da due strade che costeggiano il Museo di Arti Visive, quasi a voler portare l’arte in strada. Proprio sulla scia del concetto di voler avvicinare il maggior numero di persone all’arte, è stato eliminato il cancello dalla facciata principale. Particolare attenzione anche alle persone con diverse disabilità che avranno a disposizione mezzi adeguati per godere delle opere esposte .

Un percorso nella storia dell’arte dal 13º al 21º secolo che si sviluppa in un moderno museo all’avanguardia che rappresenta in sé una vera e propria opera d’arte.

museedartsdenantes.nantesmetropole.fr

Emanuele Scigliuzzo

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