Mobile Travel Report 2017 di KAYAK.it, il motore di ricerca viaggi leader nel mondo, ha analizzato le ricerche effettuate su KAYAK.it e i clic registrati. La ricerca, condotta in cooperazione con Opinium in 11 Paesi europei (Regno Unito, Germania, Austria, Svizzera, Spagna, Italia, Polonia, Russia, Francia, Irlanda e Paesi Bassi), ha coinvolto un campione di 1000 persone per Paese.
La ricerca, in particolare, rivela le abitudini e le tendenze di viaggio degli italiani ed analizza l’impatto delle emergenti tecnologie di comunicazione automatizzata nel settore travel.
In sintesi: Londra e New York sono le destinazioni preferite dagli italiani – I viaggiatori del Bel Paese spendono, in media, meno di 300 € per voli di andata e ritorno – Per una stanza in hotel a 3 e 4 stelle la spesa oscilla, in media, tra i 110 € e i 131 € – Febbraio e gennaio sono i mesi meno gettonati per le partenze – Oltre la metà (58%) degli italiani sa che cosa sia un chatbot e il 43% dichiara di averne utilizzato uno; il 26% degli italiani considera i chatbot più affidabili degli essere umani – Risulta, infine, popolare l’uso dei chatbot per la pianificazione dei viaggi: il 42% di italiani, infatti, conferma di essersi affidato a questi software per effettuare ricerche di voli, hotel e auto a noleggio.
Le destinazioni più popolari: Londra e New York in hotel 4 stelle – Dalla ricerca emerge che Londra è la destinazione più gettonata da chi effettua ricerche di voli e hotel via smartphone, mentre chi siede al computer predilige volare oltreoceano e raggiungere New York. Amatissima dagli italiani anche Amsterdam, terza sia nella classifica delle ricerche effettuate via mobile, sia in quella basata sulle ricerche da desktop, mentre la vivace Barcellona è popolare soprattutto tra i possessori di dispositivi Android.
La spesa in hotel – L’indagine di KAYAK.it rileva, inoltre, che gli hotel a 4 stelle sono le strutture preferite dagli italiani, dal momento che circa il 40% delle ricerche si concentra proprio su questa categoria. Seguono gli hotel a 3 stelle, scelti da poco meno di un terzo degli utenti (31%).
La spesa per voli e hotel – KAYAK.it ha calcolato che in media gli italiani spendono meno di 300 € per raggiungere le loro destinazioni preferite: la spesa per voli di andata e ritorno oscilla in media tra i 191 € e i 256 € (utenti desktop vs iOS) e chi prenota via smartphone è generalmente disposto a investire circa il 20% in più rispetto a chi utilizza il computer. Per il soggiorno in hotel a 3 e 4 stelle i viaggiatori italiani spendono in media tra i 110 € e i 131 € (utenti Android vs iOS) e per la prenotazione dell’albergo si muovono con minore anticipo rispetto a quanto fanno per i voli: se, infatti, la camera viene riservata in media quattro settimane prima della partenza, con tempistiche che oscillano tra i 25,5 e 31 giorni (mobile vs desktop), per assicurarsi un posto in aereo ci si muove con circa un mese e mezzo di anticipo, tra i 44 e i 47 giorni (mobile vs desktop). Guardando al resto d’Europa, si nota che, curiosamente, gli italiani sono gli utenti più veloci quando si tratta di prenotare l’hotel, dal momento che impiegano in media tra i 3 e i 4 minuti; gli austriaci, di contro, sono i meno decisi e, per completare l’operazione, necessitano di un tempo compreso tra 4 minuti e mezzo e 7 minuti.
I mesi più gettonati per le partenze – Le vacanze estive e quelle di Natale sono, nel corso dell’anno, le occasioni in cui gli italiani viaggiano più spesso: agosto, dicembre e luglio, infatti, sono i mesi in cui si concentra il maggior numero di prenotazioni di viaggio. Di contro, per rientrare delle spese sostenute per i cenoni e i regali da mettere sotto l’albero, all’inizio dell’anno i viaggiatori del Bel Paese preferiscono stare a casa: a febbraio e gennaio, infatti, il numero di prenotazioni si riduce drasticamente. Ottobre è invece considerato un buon momento per partire soprattutto dagli utenti mobile, mentre chi pianifica i propri viaggi da computer preferisce partire a giugno.
Italiani e chatbot: accoppiata vincente nel settore viaggi – La diffusione dei chatbot – software che, imitando le conversazioni tra esseri umani, sono in grado di rispondere alle domande e alle richieste degli utenti tramite programmi di messaggistica come Facebook Messenger – è in continua crescita anche in Italia: questo è ciò che emerge dai dati raccolti da KAYAK.it, che ha effettuato un’indagine tra gli italiani per capire quale sia il loro rapporto con queste tecnologie. Il sondaggio conferma che più di metà degli intervistati (58%) conosce questi software, mentre il 43% sostiene di averli utilizzati. Come spesso accade quando si tratta di nuove tecnologie, sono i più giovani ad affidarsi maggiormente ai chatbot. Se, infatti, ben il 61% delle persone di età compresa tra i 25 e i 34 anni dichiara di aver già interagito con questi software, la percentuale sale se si prendono in considerazione gli under 25: due terzi (66%) dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni li ha utilizzati almeno una volta. L’indagine di KAYAK.it ha individuato che gli ambiti in cui gli italiani utilizzano maggiormente i chatbot sono a pari merito (49%) lo shopping online e le interazioni con il servizio clienti, a cui vengono presentati reclami e poste domande. Anche nel settore viaggi i chatbot riscuotono grande successo: il 42% di italiani spiega di essersi affidato a questi software per effettuare ricerche di voli, hotel e auto a noleggio. Dall’indagine relativa all’utilizzo dei chatbot, condotta per KAYAK da Opinium Research nel periodo compreso tra il 24 e il 28 marzo 2017, tramite sondaggio online, risulta che più della metà degli italiani (54%) sostiene che il principale vantaggio dei chatbot sia rappresentato dalla loro disponibilità e accessibilità ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette. Un altro vantaggio largamente riconosciuto dagli intervistati (46%) coincide con la possibilità di ottenere informazioni e risposte più velocemente rispetto a ricerche condotte in autonomia. I significativi benefici legati al loro utilizzo portano oltre un quarto (26%) degli intervistati a considerarli addirittura più affidabili delle persone; si tratta della percentuale più alta registrata in Europa. In generale, nel Vecchio Continente la percentuale di chi considera i chatbot più attendibili di un assistente o operatore in carne e ossa si attesta in media attorno al 10% e i più restii a considerare questi software più efficienti di un intervento umano sono tedeschi, austriaci e svizzeri (5%). Nonostante la generale curiosità degli italiani nei confronti di queste tecnologie di comunicazione automatizzata, l’analisi di KAYAK.it ha messo in luce anche le principali perplessità degli utenti in merito ai chatbot: oltre un terzo degli intervistati (37%) teme che il software non comprenda le domande che gli vengono rivolte e, quindi, non sia in grado di soddisfare le richieste dell’utente, mentre a preoccupare il 27% degli italiani sono i possibili rischi connessi alla sicurezza.
Info: www.kayak.it
Giovanni Scotti