E’ dedicato a coloro che durante il viaggio amano conoscere usi e costumi locali, mantenendo un atteggiamento di riguardo nei confronti delle persone e degli animali, il viaggio “Thailandia responsabile e sostenibile”, la novità dell’inverno 2016 firmata Naar Tour Operator.
“Si tratta di una proposta per viaggiatori alla ricerca di un itinerario con visite attente alla conservazione delle tradizioni locali con l’esclusione di contesti da turismo di massa. Ci rivolgiamo a clienti interessati al sociale, all’ecosistema, al senso etico e al rispetto degli animali. Questo programma potrebbe adeguarsi al gusto dei neo sposi con un minimo di esperienza di viaggio necessario al fine di apprezzarne in pieno le caratteristiche. È un viaggio che abbina sia visite imperdibili come il parco storico di Sukhottai e il Doi Suthep di Chiang Mai, sia attività all’aperto come piccoli trekking, una navigazione in lancia sul fiume Mekong, ma anche esperienze dirette a contatto con le etnie locali con visite ad alcuni villaggi e preparazione di uno dei piatti più famosi della cucina tailandese, il Lap Muang. Lo scorso giugno ho avuto la fortuna di testare in prima persona questo nuovo modo di viaggiare e posso dire che finalmente anche per il mercato italiano esiste ora un prodotto per la Thailandia che non sarà più solo un viaggio ma potrà essere un’esperienza di vita” commenta Marco Carletti, Product Manager di Naar Tour Operator.
Ecco il programma
Il viaggio di 10 giorni/7 notti, prevede la prima notte a Bangkok. Anche la capitale thailandese si visita in modo anomalo, perché si dà spazio alla parte più naturale e incontaminata, precisamente a quella riserva formata dall’ansa del Fiume dei Re, dove ancora oggi ci sono piantagioni di cocco, mercatini e dove si vive come un tempo. La visita si svolge con mezzi locali, come i “Rot-Daeng”, i camioncini sui quali ci si siede sulle panche poste nel cassone posteriore, in bicicletta e si visitano i mercati assaggiando prelibatezze da street food. Si prosegue per Sukhothai, antica città dove otto secoli or sono nacque il Regno del Siam. Per lungo tempo centro della provincia più settentrionale del grande regno cambogiano dei Khmer, che in questa città eressero fastosi templi in pietra in onore delle loro divinità Indu. Qui è previsto un gradevole e rilassante giro in bicicletta tra le rovine del parco storico di Sukhothai con direzione i quartieri vecchi della città, attivi centri di artigianato. Sukhothai era celebre nell’antichità per la sua produzione di pregiate ceramiche, note in tutta l’Asia con l’appellativo di “Sangkanlok”, tradizione conservata fino ai nostri giorni che viene ancora praticata in vari laboratori artigianali dei quartieri vecchi.
Si parte poi verso il nord per raggiungere un pittoresco villaggio con graziose casette in legno dove i locali sono dediti ad attività sia agricole sia artigianali tra le più disparate: oltre al riso i campi qui producono girasoli, mais, mango, papaya, banane ed il lime. Sul piano artigianale, ci sono famiglie dedite alla produzione di bacchette da tavola, intagliando il legno di bamboo con mani sapienti e l’ausilio di pochi e rudimentali macchinari o alla tessitura sui telai. E c’è una donna, la più famosa del villaggio, una cuoca: “Nonna Thiang”, questo il suo soprannome, è tra le poche anziane che ancora conservano la ricetta di un succulento piatto tipico di queste terre, i “maltagliati di pasta di riso”.
Si prosegue per il possente complesso montuoso del Doi Inthanon, area costellata da villaggi tribali e all’interno del quale si trova l’omonima vetta che segna il punto più alto della Thailandia a quota 2600 mt. Qui una guida di etnia Karen conduce i visitatori alla scoperta del territorio. In serata si arriva a Chiang Mai pronti il giorno seguente per visitare un villaggio nei dintorni, visitare i mercati e assaggiare le specialità locali. La città è sovrastata sul lato ovest da una grande montagna, il Doi Suthep, che si innalza bruscamente dai 300 Mt di altitudine della piana della città per salire fino a quota 1600 Mt.. L’omonimo, celebre e venerato tempio Wat Phratthat Doi Suthep si trova sul fianco della montagna rivolto verso la città, da cui si gode di una stupenda panoramica.
Nel corso dello spostamento per Chiang Rai, si visita anche il Wat Rong Kun, famoso per la sua bizzarra forma architettonica. Si sale sul Mae Salong per visitare le piantagioni di thé per poi spostarsi sulle rive del Mekong, visitando i villaggi locali, dediti alla tessitura e dove è prevista anche una navigazione sul fiume. Da Chiang Khong verso sud per via stradale si costeggia il confine con il Laos dove due catene montuose corrono parallele tra loro delimitando tra di esse uno stretto altipiano a circa 600Mt di altitudine dove molte etnie tribali hanno trovato rifugio, come i Thai Leu e gli Yao.
A Chiang Kham si prova il “Khao Raem Feun”, ottenuto da un fine impasto di farina di riso mescolato ad acqua e solidificato con sali di calcio fino ad ottenere una fitta gelatina che si taglia poi in cubetti ed immerso in una zuppa agrodolce e arricchita da varie spezie, prima di tornare a Chiang Rai, dove termina il tour.
Il tour di 10 giorni/7 notti ha una quota parte da € 1.320 a persona e comprende i voli a/r dall’Italia, una notte a Bangkok e 6 notti durante il tour, sette colazioni, 4 pranzi e 1 cena.
Dal 28 ottobre 2016 al 13 ottobre 2017.