[dropcap]U[/dropcap]n appuntamento di grande importanza nel quadro del rilancio del sistema museale nazionale italiano quello che ha visto la presentazione del Piano Strategico 2016-2019 del Museo Archeologico Nazionale di Napoli da parte di Paolo Giulierini, nuovo Direttore del MANN.
Esso indirizzerà tutta l’azione del Museo nei prossimi mesi ed anni, con strategie e obiettivi definiti, dichiarati e condivisi. L’obiettivo, forse più ambizioso, è di portare il pubblico del MANN entro il 2019 dai 360.000 del 2015 a 500.000 visitatori, con un incremento del 15% della superficie espositiva, dei 250.000 oggetti che possiede, “solo” 16.000 al momento sono esposti, è anche questo un compito e un interesse primario. Dunque uno strumento di programmazione fondamentale, previsto dalla normativa vigente per i nuovi musei autonomi e di sostanziale novità nella prassi manageriale.

il giardino delle fontane del MANN

il giardino delle fontane del MANN

«Il piano strategico è a metà tra i programmi politici e i piani industriali delle aziende – dice Paolo Giulierini – abbiamo deciso di rendere pubblico il documento, come si fa normalmente all’estero,  primo fra i 20 musei autonomi, che abbiamo redatto con la collaborazione del Prof Ludovico Solima docente di management delle imprese culturali nel Dipartimento di Economia della seconda Università. Il piano è rivolto sia ai colleghi interni – al fine di far conoscere gli obiettivi misurabili  rendendoli partecipi  – che alla città col la quale abbiamo avviato un dialogo costruttivo a tutti i livelli, consapevoli che il MANN come luogo di produzione di cultura debba essere centrale punto di riferimento nella geografia cittadina e nella sua riqualificazione, sarà poi un biglietto da visita per il mondo. Trasparenza e correttezza – sottolinea Giulierini – sono alla base, ognuno potrà vedere fra quattro anni quello che il MANN ha realizzato e chiedere conto di come sono state impiegate le risorse pubbliche». Gli fa eco Ludovico Solima, chiarendo che «I musei non sono obbligati a realizzare, tanto meno a condividere un piano strategico. La pubblicazione, realizzata dall’Electa,  è divisa in tre pari: nella prima viene descritto il museo come è oggi; nella seconda sono indicati i “Valori” imprescindibili quali: accessibilità, osservazione, ascolto, connessione, trasparenza, sostenibilità, sui quali si sta lavorando e per i quali si lavorerà; nella terza viene indicata la “Vision”, come sarà il MANN nel futuro, inoltre sono indicati gli obiettivi strategici, l’edificio e le collezioni, i servizi, l’audience e development, la comunicazione e le soluzioni digitali, il tutto indicando tempi e risorse finanziarie». Per quanto concerne la comunicazione il Direttore Giulierini ha con orgoglio reso pubblico che il nuovo sito web è stato reso disponibile in rete.  Il Museo si propone come testimone dei materiali storici di grandissimo pregio delle proprie collezioni, al contempo intende svolgere la funzione di Palazzo degli Studi recuperando la propria vocazione alla ricerca scientifica. Secondo Nino Daniele, Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, intervenuto alla presentazione: « Farsi misurare, rendere conto delle proprie azioni è come andare contro i tempi, auspico che anche le Istituzioni, invece di campare alla giornata, provvedano a pianificare in futuro, per raggiungere tutti insieme gli obiettivi». Napoli da qualche anno sta vivendo la sua  più importante stagione turistica, polverizzando tutti i record, continua Daniele: « I dati rilevati dall’Università Federico II ci dicono che l’80% dei turisti che visitano la nostra città hanno un titolo di studio medio-alto, sono veri  viaggiatori colti che scelgono il viaggio come esperienza e fattore di crescita, magari per incontrare quello che hanno studiato. Il MANN – conclude l’Assessore – è la principale leva per Napoli in quanto è la cultura il principale attrattore per il turismo partenopeo». Sebastiano Maffettone, consigliere per la cultura del presidente della giunta regionale, si è soffermato sull’accessibilità: «Bisogna trasformare il Museo in un luogo aperto, portare i bambini è importantissimo perché chi conosce la bellezza da piccolo se la porta dietro per tutta la vita. Inoltre – ha detto – la sostenibilità economica e sociale rendono il territorio permeabile, presentando ancora più amicale il Museo rispetto a quello che lo circonda». Quindi si sta definendo la nuova idea di museo che sarà totalmente trasformato nei prossimi anni, il Piano Strategico, si legge nel documento,  sarà quindi la “stella polare” alla quale Direzione e staff dovranno riferirsi nell’individuazione delle diverse azioni per raggiungere gli obiettivi strategici individuati già da ora.

Cesaro e Giulierini

Cesaro e Giulierini

Le conclusioni della conferenza di presentazione sono state affidate ad Antimo Cesaro, sottosegretario al MIBACT, per il quale: « La burocrazia e la mancanza di risorse sono sempre state nel settore dei beni culturali delle “pietre d’inciampo”, noi abbiamo iniziato da tempo un processo che ci ha portato a scelte coraggiose, per i grandi attrattori sono stati scelti dei manager con un concorso internazionale, superando così le lungaggini burocratiche, su tali beni culturali vi sono notevoli finanziamenti, quindi i soldi sono anche troppi. Questo comporta – continua Cesaro – che non saranno ammesse scuse in futuro avendo creato delle aspettative. Bisognerà creare nuova occupazione anche nell’indotto, realizzando nuovi posti di lavoro per una ricaduta occupazionale, in quando un museo ha il suo senso se si realizza col il suo principale capitale, che non sono le collezioni, ma il capitale umano». Abbiamo quindi bisogno di una “straordinaria normalità”, conclude il Direttore Paolo Giulierini.

 

Harry di Prisco

 

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