[dropcap]C[/dropcap]ome si evolverà l’andamento dei viaggi d’affari?

Il 2016 sarà l’anno della frenata? O, seppur con qualche variazione a livello geografico, il mercato del business travel si manterrà in equilibrio stabile e slegato dall’andamento dell’economia globale? I risultati dell’undicesima edizione dell’Internetional Travel Management Study condotto in 24 paesi tra cui l’Italia, mette in evidenza che il 19% dei circa 850 travel manager intervistati, si aspetta un rallentamento del mercato del business travel. Pur se piccola, è la più alta percentuale mai registrata dall’inizio della crisi del 2009 a prevedere una contrazione per i prossimi 12 mesi. Sono i paesi BRIC, a eccezione dell’India, ad accusare un maggior rallentamento delle trasferte d’affari. Le ragioni potrebbero risiedere nella decelerazione dell’economia cinese e nella forte flessione dei prezzi delle materie prime.
Il 2016 si caratterizzerebbe anche per un calo delle aziende che si aspettano un incremento del numero di viaggi, la cui percentuale passa dal 35% nel 2015 al 31%.
[dropcap]A[/dropcap]nalizzando nel dettaglio i dati dell’AirPlus International Travel Management 2016, si scopre che, se metà dei travel manager intervistati ritiene che l’attuale clima economico non influenzi i viaggi d’affari, la proporzione di coloro che sono convinti che abbia un impatto negativo, intorno al 29%, è decisamente superiore rispetto al 20% di chi si attende un effetto positivo.
A livello geografico si registrano tuttavia delle variazioni, dettate dalle diverse prospettive economiche: l’India, in fase di espansione, riporta il numero più elevato di manager ottimisti (47%), seguita da due economie occidentali in più rapida crescita: Regno Unito (46%) e USA (45%).

La situazione italiana
In Italia si assiste da anni a un trend dove il business travel è relativamente slegato dall’andamento dell’economia locale, finendo così per non influenzarla in modo sostanziale. Il 46% dei travel manager intervistati ritiene, infatti, che per il 2016 il clima economico non avrà effetti sulle trasferte di lavoro, il 28% che influenzerà negativamente i viaggi (in calo di 6 punti percentuali rispetto al 2015). Invece un travel manager su quattro (25%) è convinto che l’attuale situazione economica avrà effetti positivi sui viaggi d’affari. E’ una percentuale in crescita dell’1% rispetto allo scorso anno e di 5 punti percentuali più alta rispetto alla media mondiale (20%).
Le previsioni relative al numero di trasferte si rivelano, invece, in controtendenza rispetto ai dati mondiali. Solo il 5% degli intervistati italiani dichiara che i viaggi diminuiranno mentre addirittura il 39% ne prevede un aumento (circa il doppio rispetto al 2015).
Spesa dei viaggi elemento chiave
Per il secondo anno consecutivo l’AirPlus International Travel Management Study conferma il permanere di un trend secondo il quale le aziende a livello internazionale continueranno a veder aumentare i costi delle trasferte. In particolare la spesa crescerà più rapidamente rispetto al numero dei viaggi.
Il 41% dei travel manager a livello globale si aspetta di pagare un maggior costo per le trasferte, rispetto a coloro che pensano a un calo (18%). Questo dato supera quello di chi non prevede variazioni (40%), nonostante una lieve flessione rispetto al 44% di previsioni di aumenti registrata lo scorso anno.
Le aziende che riportano un maggiore aumento di questa voce di spesa si trovano in India (63%), seguita dalla Spagna (52%) e Germania (51%).

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