L’IBAR (Italian Board Airline Representatives), l’Associazione che rappresenta 55 Compagnie Aeree Italiane e straniere operanti in Italia, ha presentato a Milano il 10 febbraio il Rapporto sull’andamento del traffico aereo in Italia nel 2015. Un bilancio positivo, ma restano alcuni nodi da sciogliere, a cominciare dall’eccessiva imposizione fiscale e dalla normativa incerta.

I vertici dell’IBAR,  il presidente dell’IBAR  Umberto Solimeno e il segretario generale, Luciano Neri, hanno illustrato il rapporto sui flussi del traffico aereo in partenza dall’Italia nel 2015. Nel corso dello scorso anno, ha spiegato Neri, “si è registrato un buon andamento dei volumi accompagnato da un costante calo delle tariffe”.

A crescere è stata soprattutto l’Asia, in primis il sub-continente indiano che ha registrato un +8,1%, seguito dall’Asia continentale (+ 6,1%) e il Sud-Est asiatico (+5,8 %).  A Ovest – soprattutto grazie alla buona performance del Sud America (+6,5%) – i volumi complessivi rimangono sostanzialmente stabili (-1%).

Guardando più a Sud rispetto alla Penisola, a causare un calo nei flussi verso l’Africa settentrionale (-11,7%), è stata l’instabilità geopolitica. Una instabilità che nel corso del 2015 si è fatta sentire anche sui risultati dell’intero continente (-4,9%) e che per converso si è riverberata positivamente sulla performance dell’Europa meridionale.

In Italia, invece, continua il travaso di traffico a vantaggio dell’Alta velocità ferroviaria, facendo così registrare un -3.3%. Sul fronte tariffario, nel 2015 il calo del costo medio dei biglietti per viaggi intercontinentali si attesta al 2,9% e raggiunge il 4,3% in ambito Europeo.

Il presidente dell’associazione, Umberto Solimeno, ha invece centrato il proprio intervento sulle criticità che ancora preoccupano il settore. Fra queste le tassazioni, con l’imposta Iresa Lazio e  l’Addizionale municipale destinata all’INPS, e il quadro normativo, con le incertezze sul fatto che due Autorità vigilano su uno stesso settore. la sovrapposizione di Enti (incendio a FCO) e la legislazione incerta (Decreto Lupi attualmente in forza?). Analoghe preoccupazioni toccano il settore degli aeroporti.

Le compagnie aeree, ha concluso Solimeno, “non possono essere più considerate il bancomat a cui attingere per esigenze di fiscalità generale o per investimenti sulle infrastrutture che competono ad altri. Per questo motivo, l’IBAR tutelerà in tutte le Sedi – sia nazionali che europee – gli interessi dei vettori e dei consumatori contro ogni ulteriore aggravio impositivo su un settore di vitale importanza per l’economia del Paese”.

Maggiori informazioni su www.ibarair.eu

Ugo Dell’Arciprete

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