Se è vero che tra le tante ragioni che rendono affascinante il mar dei Caraibi una è la variegazione culturale delle isole, Saint Martin ne rappresenta la quintessenza. Questo piccolo gioiello, solo 87 km quadrati, incastonato nelle isole sopravento delle piccole Antille è difatti diviso tra due stati sovrani, Francia e Olanda. Il versante rivolto a sud, circa 34 km quadrati, prende in nome di Sint Maarten, fino al 2010 faceva parte delle Antille olandesi, ora è a tutti gli effetti un territorio oltremare del Regno dei Paesi bassi. La parte più estesa è territorio oltremare francese. Le due culture che si mescolano nonostante le differenze linguistiche e le diverse tradizioni rendono quest’isola davvero unica nel panorama caraibico e non solo. Marigot e St. Philisburg, le due capitali, sono città profondamente diverse sotto il profilo architettonico e delle abitudini, persino riguardo all’orario di apertura degli esercizi commerciali.

L’attrattiva principale di Saint Martin è ovviamente costiuita dalle spiagge, anch’esse curiosamente di diversa tipologia a seconda del versante nel quale sono allocate. Ad est i litorali sono in genere distesi, con sabbia dorata e mare ondoso, che ben si presta anche al surf; Orient bay è la spiaggia più grande e attrezzata per lo sport. Nel nord dell’isola prevalgono anse e calette, il mare è più calmo e la sabbia è dorata. I versanti a sud e ad ovest regalano le tipiche spiagge caraibiche, con sabbia bianca e mare calmo, palmizi e mangrovie. Mullet bay e Maho bay, molto fotografata per gli aerei che la sorvolano a bassissima quota, sono le spiagge più suggestive del terrirorio olandese; Baie rouge e Baie lungue tra le più belle della parte francese.

Per quanto le spiagge e le attività marine rappresentino l’essenza turistica dell’isola non mancano le opportunità per gli amanti della natura. Una porzione del territorio francese, dove la densità della popolazione è inferiore e la vegetazione più rigogliosa, è stata difatti destinata dal 1998 a Riserva naturale, volta a preservare la biodiversità dei tre ecosistemi. La terraferma, con uccelli, iguana, orsetti lavatori e manguste che vivono sulle coste rocciose, fra le spiagge, gli stagni e le mangrovie, popolate di paletuvieri rossi. Il mare, dove nidificano le tartarughe ed è attraversato dalle balene con la gobba tra gennaio e maggio. L’ambiente sottomarino, ricco di fondali corallini e habitat ideale per molluschi e pesci, per la gioia di chi ama le immersioni. All’interno della Riserva, il sentiero di Froussards permette di scoprire la parte selvaggia dell’isola attraverso una foresta xerofila. Nella località di Cul-de-Sac, fianco alla omonima spiaggia, è stato allestito un percorso su palafitte fra le mangrovie.

Saint Martin dista appena 5 miglia da Anguilla e St. Barth è raggiungibile in 10 minuti di volo. Grazie a ciò e alla sua posizione centrale rispetto alle piccole Antille, l’isola è divenuta meta abituale delle navi da crociera e ha notevolmente sviluppato le infrastrutture diportistiche. Quattro delle dieci marine, in grado di accogliere 1400 imbarcazioni, sono allocate nel territorio francese.  Non mancano le inizative per gli amanti della vela, comprese le regate competitive. La più famosa è la Heineken Regatta, che a marzo di ogni anno richiama per cinque giorni centinaia di velisti fra i migliori del mondo.

L’isola è costellata da strutture alberghiere di ogni livello, sempre ben curate e rinnovate. Recentemente è approdata a Saint Martin la catena RIU Hotels & Resorts che ha rimpiazzato il Radisson St-Martin Marina & Spa, lussoso hotel nel settore francese dell’isola: 252 camere, una splendida location sul mare nell’esclusiva baia di Anse Marcel. Un profonda ristrutturazione ha interessato un altro big alberghiero dell’isola, il Mercure St-Martin Marina & Spa, ora divenuto 4 stelle. Al Belmond di La Samanna è stato invece rinnovata la sezione ristorazione con l’approdo di Serge Gouloumès, uno dei più noti chef di Francia.

Maggiori info su: www.st-martin.org

Danilo Sacco

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