Passo Pordoi, un toponimo noto a tutti.   Uno dei Passi dolomitici più conosciuto e frequentato.

Ciclisti, motociclisti, escursionisti ed amanti degli sport invernali.

A cavallo fra la Trentina Val di Fassa e la Veneta Valle di Livinallongo(Fodòm in ladino) segna il confine fra due regioni; ma nei primi anni del secolo scorso faceva parte interamente dell’ Impero Austro-ungarico.

Pieve di di Livinallongo si chiamava Buchenstein e la popolazione, ladina, era parte integrante dell’ Impero.

Poi la Guerra cambiò tutto: confini, nomi, lingua, ma inalterato rimase e rimane l’amore per la propria terra, per il Fodòm, la parlata ladina locale e soprattutto inalterato rimane, anche 100 anni dopo, il ricordo per coloro che su queste aspre montagne hanno combattuto, indifferentemente se per l’una o l’altra parte.

Non sta a noi giudicare quale delle due avesse delle ragioni per scatenare questa assurda guerra fratricida ma sicuramente non erano motivi validi……come sempre non c’erano e non ci sono ragioni per una guerra…….

Per ricordare questi eventi, in occasione del centenario della guerra del ‘15/’18, il Passo Pordoi si è offerto, con la sua corona di cime che sono state testimoni di quei momenti, per ospitare un interessantissimo museo.

Proprio sul passo, sul confine tra Veneto e Trentino, nella storica sede del Centro di formazione per la Montagna”Bruno Crepaz” del C.A.I., dallo scorso mese di giugno e per i prossimi quattro anni, cioè sino a fine ottobre 2018, nel periodo estivo da Maggio ad Ottobre, tutti i giorni dalle 10 alle 17.30 potrete visitare il museo ed ammirare oltre 3000 oggetti esposti tra fotografie, divise, reperti bellici e ricostruzioni di baracche e trincee su uno spazio espositivo di oltre 350 mq.

L’iniziativa è nata da un’idea di un baldo giovane di Arabba: Valerio Troi, falegname di giorno e gattista(batte le piste da sci col Gatto delle nevi) di notte.  Assieme ad alcuni amici appassionati quanto lui, nel poco tempo libero che gli rimane, gira per i monti attorno al Col di Lana, il Monte di Sangue, a raccogliere reperti e testimonianze.

L’imponente lavoro di ricerca sul campo, documentazione, acquisto e scambio tra collezionisti ha portato alla nascita di un’associazione e da qui al Museo, poi, il passo è stato, non certo breve e semplice ma sicuramente scontato.

Il loro scopo è quello di raccontare e far conoscere i tragici eventi avvenuti tra il Col di Lana e la Vallata del Fodòm, luoghi simbolo del conflitto.

Se siete in giro per le Dolomiti non perdetevi la visita al museo e, “—“giacchesietelì” salite in funivia ad ammirare il panorama mozzafiato che, a 360°, vi offre il Sass Pordoi

Se poi non sapete dove andare a pranzo, proprio di fronte al museo, c’è il ristorante da Maria, specialità locali e cortesia Fassana….chiedete di Giusy e ditele che vi manda il “baffo” di Brescia…….provare…per credere….

 

Per info:  Ass.Col di Lana  3441413043   e-mail : asscoldilana@gmail.com

Arabba Fodom Turismo:
Via Boè-Arabba, 17. 32020 Livinallongo(BL)
Tel.+39 0436 780 019. web :www.arabba.it

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