Certo, durante il periodo Natalizio, la montagna acquista un fascino particolare ma cerchiamo di saperne di più su questa località………….

Val  Gardena, un nome che tutti gli sciatori conoscono ma che, troppo spesso, da  qualcuno viene collegato ad un rapido mordi e fuggi in giornata, per una sciata sulle piste e ad una conseguente coda interminabile sulla strada.

Altri lo identificano con il SELLARONDA, il fantastico, dal punto di vista panoramico, giro con gli sci attorno al gruppo del Sella, o al Dolomiti Superski, modello unico al mondo di organizzazione perfetta, impianti di risalita al top mondiale della sicurezza e dell’efficacia.

Ok, è vero, siamo in Alto-Adige, una regione votata al turismo, e lo si vede: 28 milioni, avete letto bene, 28 milioni di pernottamenti all’anno, come se un italiano su due passasse almeno una notte in un albergo della zona….incredibile!

Bene, ma adesso facciamo assieme un wash-out, cancelliamo tutto e cerchiamo di immaginare un posto completamente diverso e vedrete che vi si aprirà un mondo magico, una serie di paesaggi da fiaba che vi lasceranno incantati.

Per i fruitori di VIAGGIARENEWS, che già frequentano abitualmente questa splendida valle, una raccomandazione: non cliccate su ESC convinti di sapere già tutto; immergetevi idealmente nelle acque del Grödner bach, il rio gardena e purificatevi da tutti gli stereotipi che fino ad oggi avevate fissi in testa. E risaliamolo assieme, dal suo sbocco nell’Isarco, sino alle sorgenti sulle nevi del passo Sella.

Facciamo uno sforzo in più, cominciamo a chiamare le cose con il loro nome: Gherdëina, è la versione ladina dell’italianizzato, spesso in modo affrettato e banale, Gardèna anche Gröden può andare, è la versione altoatesina, ma se ben state a sentire un colloquio fra la gente di qui li sentirete parlare spesso in ladino, la loro lingua madre che qui, come in tutte le altre enclavi ladine (livinallongo-fodom, badia, ampezzo-anpezo,fassa-fascia, ma ne esistono anche nei Grigioni Svizzeri e nel Friùli ), viene parlata con orgoglio ed è materia di studio nelle scuole.

La vita di tutti i giorni, dalle attività manuali alla cura della casa, dei boschi, all’ospitalità, è pervasa di cultura ladina, che rende queste valli e questa gente magica. Se cerchiamo di conoscerla bene, se riusciamo stabilire con loro un rapporto che non sia da mero fruitore e sfruttatore turistico, tutto ciò non potrà che evolvere in un solido rapporto di amicizia che durerà nel tempo e ci porterà ad amare questa valle, e queste genti, come se fossero, da sempre, nostri cari amici ed, in egual modo, verremo, da loro, ripagati.

E cominciamo a visitare questa splendida valle, sci o ciaspole ai piedi non dimenticando la versione estiva fatta di arrampicate ed escursioni a piedi o in mtbk che è altrettanto affascinante ed interessante ma….si sa….. noi, miii, sciatori siaaamo……(tipico intercalare ladino-siculo)

Scherzi a parte ho due amici siciliani, Federico e Giuseppe detto Zè, che, pensate, ogni anno prendono una casa in affitto a Santa Cristina; prenotano i voli low-cost e di viaggio spendono meno di noi che veniamo da Brescia in macchina. Sono qui quasi tutti i week-end !!!  pazzesco, questa è passione per lo sci ma anche un grande amore per la val Gardena.

Lo so, per sapere tutto sulla Val Gardena, basta cliccare su un tasto del computer e si apre un mondo, ma è un mondo di pubblicità, peraltro veritiera, ma troppo fredda ed impersonale che non rende merito a queste splendide località.

Iniziate la vostra visita con un’ipotetica vacanza di qualche giorno, magari in compagnia di alcuni amici, quali ritengo siamo noi di VIAGGIARENEWS ed iniziamo con un accesso diverso dal solito. Normalmente la fretta ci porta ad uscire dall’autostrada del Brennero a Chiusa e a risalire alti sul fondovalle sbucando già ad Urtijei-Ortisei- Sankt Ulrich dove distrattamente notiamo una freccia che indica l’Alpe di Siusi ma noi, guardando l’orologio tiriamo, diritto sino a  Santa Cristina o peggio sino a Selva; parcheggiamo nel caos di scarponi, sci, biglietteria, e ci infiliamo sulla velocissima cabinovia del Ciampinoi per farci subito una Sasslong  appena battuta dai gatti…… << vuoi mettere…..ero il primo !!!! >>

Bene, noi oggi usciamo a Bolzano Nord, seguiamo le indicazioni per Ponte Gardèna e qui, risaliamo la valle sin dal suo sbocco nell’Isarco.

Attraversando una splendida forra, percorriamo tutto il fondovalle, raggiungiamo Ortisei e, se siamo sciatori accaniti andiamo a parcheggiare nel piazzale degli impianti del Secèda, altrimenti concediamoci uno struscio nel centro del paese, interamente pedonalizzato, che, soprattutto d’inverno e sotto la neve ha un  nonsoché di magico…..

Siamo fuori dal percorso classico del Sellaronda e lo notiamo già dai ritmi più rilassati.

Qualcuno lo chiama Gherdëina skiring (anello sciistico di Gardèna) ma lasciamoci portare dagli sci.

Una funivia risale la verticale parete accanto al monte Pic ( si legge con la C dolce)  e ci scarica  sulle piste illuminate dal sole già di prima mattina.

Il panorama è grandioso; siamo nel gruppo delle Odle ( aghi, in ladino ), vertiginose guglie che precipitano, verso nord, sulla meravigliosa e fiabesca Val di Funes. Di fronte a noi il Sassolungo, il Sella, la Marmolada e via via un susseguirsi di quinte innevate; da un lato le Tofane, il Lagazuoi, il 5 torri, il Pelmo e le Pale di S. Martino, dall’altra, Ortles, Adamello  ed il Brenta. Si capisce subito per quale motivo l’Unesco, nel giugno del 2009, ha dichiarato queste montagne Patrimonio naturale dell’umanità.

Ma siamo venuti qui per sciare e, allora, scendiamo “a canna”(siamo stati mattinieri, non c’è ancora nessuno) baciati dal sole, sino alla stazione a valle della seggiovia che ci riporta di nuovo su; pennelliamo tutto il versante prima di fermarci a tirare il fiato. E dove, se non alla baita  SOFIE, dove veniamo accolti calorosamente dai membri della famiglia Prinoth.

<< gruß gött, Atriano, perkè non mi hai telefonato ke fenivi su ? >> riconosco immediatamente l’inconfondibile accento gardenese dell’amico Eberhard Schmalzl, indimenticato campione della valanga azzurra e mio compagno di sci quando sono in zona. Ebi, tutte le mattine prima di aprire il suo negozio di articoli sportivi in piazza a Ortisei, sale a tirare due curve sul Secèda.

 << per me, questo è il posto più pello di tutta la falle, panorama stupendo, piste ripide quanto basta e tutte al sole e poi tolgo gli sci dafanti alla porta ti casa >>

È vero, dimenticavo di dirvelo; dal centro di Ortisei una scala mobile vi porta direttamente alla partenza degli impianti del Secéda.

Con lui decido di scendere sino a Santa Cristina; gli amici che erano con me, con mogli e figli, si fermano a sciare qui al sole.

<< noi, poi, scendiamo in val d’Anna e ci fermiamo a mangiare qualcosa alla baita >>

<< Ok, ottima scelta, hanno uno strüdel fantastico, ci vediamo questa sera, a casa di Daniele così, almeno, parliamo un po’ di vela e non solo di montagna >>

Il trenino in galleria ci porta in pochi minuti agli impianti del Sasslongh; saliamo sino in cima; evitiamo il  Sellaronda e optiamo per un percorso alternativo.

Intendiamoci, non ho nulla contro questa geniale trovata; dal punto di vista panoramico e commerciale, il giro dei quattro passi resta insuperabile, come, peraltro, gli altri giri organizzati nati negli ultimi anni: il giro della grande guerra, verso il Lagazuoi e Cortina o altri in Badia, ma, per degli sciatori accaniti come noi e voi, esistono valide alternative più tecniche e remunerative, dal punto di vista sciistico, pur rimanendo in zona.

 Risaliamo a scaletta, con gli sci sulle spalle per qualche metro, sino alla croce che si vede sopra gli impianti e poi giù sotto la funivia del monte Pana sino ad incrociare la pista che scende a valle(per i pistaioli puri  la discesa è verso  Plan de Gralba , risalita in funivia sino al piz Sela e da qui discesa al monte Pana).

Siamo entrati in un altro mondo, piste semideserte, fitti boschi di abeti, silenzio magico…..<< e tutti sono là ad accalcarsi per fare il giro dei quattro passi….bah>> penso fra me e me.

Ebi mi legge nel pensiero: <<Pensa ke tutti vanno a fare il ciro tei kuattro passi e non fedono quante pelle kose ci sono qua in Gherdëina >>

Di fronte a noi il vallone nord del Sassolungo, splendido ed entusiasmante itinerario di free-ride. Poca fatica ma in discesa grande libidine.

<< Anche l’alpe di Siusi mi hanno detto che è bella >>

<< Ja, wunderbar, meravigliosa, ma più adatto a famiglie con pampini, piste dolci e splendido panorama sul Sasso Piatto e lo Sciliar. Ideale per le  schneeschuhe come tite foi ah già…..ciaspole >>

Ebi mi saluta, scende a S.Cristina con la seggiovia, io risalgo sotto il Piz Sella e mi vado a bere un caffè al bancone bar scavato nel ghiaccio della baita Vallongia, caratteristica struttura in legno di cirmolo e larice sotto la strapiombante parete nord-est del Sassolungo.

<< parli del diavolo e spuntano le corna, abbiamo appena finito di parlar, male, di te e tu spunti da chissà quale fuoripista “polveroso”>>

<< hei, Daniele, intanto piano con le corna, che mia moglie non è qui e con tutti ‘sti maestri di sci super abbronzati in giro……e poi fuori pista da solo mai !!! oggi è dedicato allo sci classico, tranquillo, quello che piace a te: piste larghe e ben tirate, anche se due curve fra i pini nel bosco le ho fatte anche oggi >>

<< E’ da quando ti seguo su VIAGGIARENEWS, che hai promesso di portarmi a fare del free-ride tranquillo, ma sono ancora qui che aspetto >>

<< giuro, domani ti porto, per stanotte è prevista una nevicatina ma poi domani migliora e, qui in Gardena, non c’è che l’ imbarazzo della scelta, ci sono anche i tracciati facili adatti a te >>

Daniele Cassinari, per chi non lo conoscesse, è un grande velista ha al suo attivo 7 titoli mondiali, 6 europei ed 8 italiani in varie classi, da qualche anno è un assiduo frequentatore della val Gardena, che, a ragione, ritiene sia il più bel comprensorio sciistico del mondo; quando è libero da impegni agonistici e della veleria che gestisce con il fratello, corre qui a sciare in pista. Ci conosciamo da molti anni e, quando ha letto sul magazine gli itinerari di free ride, mi ha chiamato perché lo portassi con me a “sverginare” qualche pala  di “fresca”.

<< ho detto a Paolo e agli altri che ci vediamo su da te questa sera, così ci organizziamo per domani >>

<< ok ma ricordati che mi hai promesso la polvere….>>

Anche per l’apres-ski qui in Gardena non ci sono problemi: pattinaggio, partite di hockey, corse notturne con lo slittino, e molto altro.

E cosi l’indomani ci ritroviamo assonnati all’apertura degli impianti di Santa Cristina sotto una nevicata ancora intensa ma le previsioni sono categoriche: spostamento ad est della perturbazione.

Le mogli con i ragazzi e altri amici non sciatori hanno optato per una ciaspolata all’Alpe di Siusi . Da Ortisei saliranno(per ora sono ancora sotto i piumoni) con la seggiovia all’alpe e da lì passeggiata fra le baite al cospetto del Sasso Piatto e dello Sciliar.

Bella idea dopo una nevicata; il paesaggio è da fiaba…..ladina; forse incontreranno il re Laurino o la Principessa Dolasilla…..

<< Cannetta(è il soprannome storico di Daniele), hai visto che la polvere è arrivata ?

Uomo di poca fede, ma di grande cu…..fortuna, dove la trovi una giornata così ? >>

<< tè, rembambìt, l’è ré amò a fiocaà >>

<< l’accento bergamasco non l’hai mica perso  neh ? traaanqui che su troviamo il sole; e poi non sei tu il meteorologo velista ? dovresti saperlo:       il  cielo è blu sopra le nuuuuvooolee           lo cantavano anche i Pooh >>

Arrivati in cima al Ciampinoi ci buttiamo nel bosco verso Plan de Gralba con 30 cm di fresca a coprire  gli scarponi

<< ma la pista è tirata a bigolo e non è sceso ancora nessuno !!! >>

<< anche di qui non è sceso nessuno e poi con quei fantastici Nomad in legno della Atomic che ti ha regalato il tuo armatore, nonchè padrone supremo della Atomic-Mondo, non dirmi che hai problemi; stai centrale, non arretrare e scia come se fossi in pista e goditela che fra un’ora non ne rimane più nemmeno un cm. vergine >>

saliti con la funivia del Piz Sèla, scendiamo fuori pista verso il monte Pana. Se ieri il panorama era stupendo oggi è…è…di più…….non ci sono parole

Due fanatici con la tavola ci rovinano le tracce………ma sì….. macchissenefrega.

Daniele, da ottimo sciatore qual è e da grande atleta, apprende subito i segreti del fuori pista e si abbandona ad una sciata divertente.

<< Giù di qua !!! >>

<<ma dove andiamo a finire ?>>

<< Fidati, il bosco è rado e finiamo alla partenza della seggio e poi, visto che nevica ancora, ci si vede meglio >>

Risaliamo al Piz Sèla e lungo il Sellaronda ci dirigiamo verso la città dei sassi sciando sempre nel bosco.

Arrivati al Comici, rifugio famoso per i suoi piatti di pesce di mare ad oltre 2000 mt. di quota, uno squarcio nel cielo ci conferma che le previsioni meteo erano esatte; indico a Daniele la parete Nord-Est del Sassolungo che in questo momento sembra un pandoro imbiancato.

<< vedi, Valeruz è sceso da lì……con gli sci naturalmente >>

<< Ma schersa mìa, è impossibile >>

<< giuro, ma tranquillo,”per oggi” non te la faccio fare, quando avrai migliorato la curva saltata forse….>>

Ridendo arriviamo alla città dei sassi, sino a qualche anno fa croce di tutti i “sellarondari” per la scarsa pendenza che ti obbligava a spingere e scalettare.

L’ottimo lavoro di livellamento e il prolungamento di una seggiovia hanno risolto il problema; l’organizzazione della Dolomiti Superski  cura anche i minimi particolari per renderti la giornata di sci divertente e remunerativa.

Facciamo una deviazione fin sotto la parete sud del Sassolungo, per andare a sederci ai tavoli di uno dei più bei ristoranti-baita di tutte le dolomiti: il rifugio Salei al passo Sella magistralmente gestito da Alex e Bruno”hollalàdioooò”.

Un vecchio fienile con stalle annesse trasformato in hotel ristorante di lusso ed una cantina-bar- degustazione dove troverete, direttamente sulle piste, i migliori vini italiani e non solo e dove potrete gustare i migliori piatti gardenesi accompagnati dai gorgheggi jödel ( hollalàdiooò appunto) di Bruno e dalla cortesia e la simpatia di suo figlio Alex, affacciati ad enormi finestre  o sulla terrazza con spettacolare vista sul Pordoi e sulla Marmolada.

<< holla, Alex, come va ?>>

<<  Bèn, chiederò a voi, sicuramente, conoscendo i vostri gusti, oggi per voi molto bene, vista la neve che c’è.

Ma le signore non ci sono? Avevo in serbo per loro una sorpresa: una squisita grappa di mele, ne volete un goccio o portate a casa la bottiglia per le mogli e amanti ? >>

E strizzandomi l’occhio mi mostra una bottiglia di spiritosa grappa “Meladai”

<< Senti, prima della grappa portaci da mangiare: uova-speck e formaggio, prosciutto di cervo e per dolce, kaisersmarren e apfelsmarren, poi pensiamo alla grappa >>

Ci rialziamo appesantiti e barcollanti.

<< speriamo che fuori non ci sia il poliziotto con l’etilometro altrimenti siamo rovinati >>

Rientriamo a casa con l’ultimo impianto, programmando la giornata di domani.

<< com’è andata all’alpe ?>>

<< bellissima passeggiata con le ciaspole, un po’ lunga, in mezzo alle baie ed ai fienili, c’erano anche un sacco di fondisti. Chissà come dev’esser bello anche in estate ?

Per tornare abbiamo noleggiato due slitte trainate dai cavalli >>

<< figo, quelli con la lunga criniera e coda bionda ? bellissimi >>

<< si, gli Aveglinesi, a parte Fabio che ha voluto fare lo “ sborooone” e  ha fatto lo shijoring, sai quelli che si fanno trainare sugli sci dal cavallo ? beh poi vedrai le foto.

 << domani che si fa ? >>

<< Beh,  Ciampinoi e Sasslong fatte, Seceda fatto, monte Pana pure…..mmmh….ci manca ancora tutta la zona del Dantercepies, quella verso la Vallunga e i Cir a Selva.

<< no, lì no c’è sempre coda ! >>

<< oh Gi, quant’è che non ci vai ? l’hanno scorso hanno inaugurato il nuovissimo impianto superveloce con un intermedia per quelli come te che hanno problemi sui muri. Ormai coda ZERO !!!  comunque questa sera arrivano Pino e la Stefi, e sentiamo cosa vogliono fare, sai che loro sono dei ciaspolatori.

Gli ho consigliato di fare la strada di Castelrotto e gli ho prenotato l’albergo a Selva>>

<< ah si, molto bello dalle finestre vedi la sasslong e castel gardena, ma tu pensi solo al cibo ?, e poi qui in Gardena  si mangia dappertutto molto bene >>

Sentiamo un clacson che suona, sono loro, scendiamo a salutarli.

<< Cacchio, c’ho perso un giorno ma ne valeva la pena; itinerario stupendo. Lo Sciliar è spettacolare, con questa neve poi, e quei paesini, Fiè, Siusi, Castelrotto, bellissimi >>

<< a proposito di castelli, ho fatto fare una deviazione a Pino e siamo andati a vedere il castello di Prösels; strabello !!!  e quei campanili a punta che sembrano sbucare dalla neve ?  unici !!! >>

<<Certo voi a Casteggio, nell’oltrepò, c’avrete anche la bonarda ma oltre il vostro naso, con la nebbia che avete, non vedete niente >>

<< questa sera noi “facciamo due vasche” a Urtijei, a lustrarci un po’ gli occhi, ci sono dei negozi stupendi e la gara di statue di ghiaccio, e voi ? siete dei nostri? >>

<< domani partiamo presto ? perché  pensavamo di fare un salto in discoteca >>

<< ok, capito, ritrovo alla 10 nel nuovo parcheggio del Dantercepies a Selva…..puntuali però !!! >>

L’indomani il gruppo si divide: i ciaspolatori, Pino e Stefania con Danilo ed Anna si andranno a fare una ciaspolata in Vallunga e noi, sciatona sulle piste del Dantercepies( toponimo sicuramente ladino)

<< ritrovo per tutti alle due al “Panorama” per mettere qualcosa sotto i denti, ok ? >>

Chissà perché le nostre giornate di sci finiscono sempre così……con le gambe sotto ad una tavola imbandita…….mah

Saliti al passo Gardena con la cabinovia del “danter”, ammiriamo lo splendido panorama sotto di noi; verso ovest, Selva con tutta la val Gardena, l’alpe di Siusi,il Sella, il Latemar, il Catinaccio con le torri del Vajolet , un susseguirsi impressionante di guglie e pareti strapiombanti che, d’estate, sono dominio incontrastato di climbers ed alpinisti. Verso est la val Badia, con vista sulle Tofane di Cortina, il Lagazuoi e il parco naturale Fanes-Sennes-Braies e la strapiombante gialla parete del Sass d’la Crusc

Alle nostre spalle gli aghi dei Cir, ultime propaggini delle già citate Odle.

<<e quel canalino verticale lì di fronte cos’è ? >>

<< Daniele làssa pèrder, va beh che ti sei lanciato nel fantasmagorico mondo del fuori pista ma non sei ancora pronto per la val Culèa >>

<< perché vorresti dirmi che scendete di lì con gli sci ? e poi con quel nome lì, no, no, sono ancora  di vecchio stampo, io >>

<< anch’io non ci volevo credere >> interviene Gi << ma poi l’anno scorso mi ci hanno portato e ti assicuro che è stupenda >>

<< ed è solo uno dei tanti canalini, da fare con gli sci, che scendono dall’altipiano del  Sella. Questo arriva proprio al passo Gardena >>

<< guarda ci sono due che stanno lanciandosi con il parapendio, è proprio vero che qui c’è di tutto >>

<< eeh, va  be’ il panorama, va be’ i canalì e le dolomiti patrimonio mondiale dell’umanità e dell’universo cosmico, adess po’ al parapendio….. ma n’dom a scià o stòm chè a fa  le càmole ?(bresciano….o forse ladino ? )

Fabio è sempre il solito, quando si tratta di sciare non capisce più niente.

Ci sbizzarriamo su tutte le varianti possibili delle piste che scendono a Selva; rosse, nere, azzurre va tutto bene, ce n’è per tutti i gusti e le capacità. Provo a portare Daniele nel bosco ma la neve è crostosa e difficile; dopo avermi mandato a quel paese in tutte le varianti del dialetto bergamasco ritorniamo in pista.

Alle due, puntuali, ci ritroviamo tutti al rifugio Panorama, una splendida baita

situata lungo la pista rossa  e splendidamente gestita da Otto Mussner e dai suoi figli che ci accolgono in costume tipico, calzoni di pelle con tiracche e pettorina.

Ci mettiamo a tavola ed “8” si avvicina per salutarci (siamo degli habitueè) ed intona ( anche lui come hollalàdioooò-Bruno del Salei) un gorgheggio jödel.

<< allora, Anna, com’è andata la ciaspolata ?>>

<< stupenda il bosco della Vallunga è bellissimo, anche qui c’era un sacco di gente che faceva fondo>>

La Vallunga, lo dice il nome stesso, è una lunga vallata, pianeggiante, incastonata tra le pareti dei Cir, nel parco naturale Puez-Odle. Partendo a piedi da Selva ci si inoltra verso nord-est, controllati dall’alto dai ruderi del castello Wolkenstein, gli antichi signori di Gardena, in un fantastico mondo fatto di silenzio e di neve immacolata.

Rientriamo tutti a casa per i saluti e a preparare i bagagli.

Purtroppo la nostra vacanza virtuale è finita, ma voi potrete sicuramente riprenderla, in modo reale, semplicemente recandovi in uno qualunque dei paesi della valle(Selva, Santa Cristina, Ortisei o una delle numerose altre località) per scoprire le bellezze di questi luoghi e la cortesia della sua gente.

Un giro in val Gardena vale la pena  farlo, sia che sciate o siate semplici escursionisti, d’inverno o d’estate; troverete sempre panorami nuovi da scoprire e gente pronta ad accogliervi con calore e sicuramente vi innamorerete, come è successo a noi, di questa meravigliosa vallata dolomitica.

Un ciao a tutti i lettori di “VIAGGIARENEWS” e…..

……..a s’udëi te Gherdëina” (Ci vediamo in Val Gardena)

 

Testo ed immagini di Adriano Gatta

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