La 38° sessione del Comitato per il Patrimonio mondiale dell’Unesco, svoltasi a fine giugno a Doha in Qatar, ha inserito nella apposita lista 26 nuovi siti.

Ebbene ben sei di questi – ed esattamente il pozzo monumentale a gradini e gallerie sotterranee di Rani-ki-Va presso Patan in Gijarat (India); il tratto centrale della Via della Seta tra Cina occidentale, Kirghizistan e Kazakistan; l’antico bazaar di Tabriz in Iran; il delta interno del fiume Okavango in Botswana; la città coloniale mineraria di Potosi a 4.000 m di altezza sull’altopiano andino in Bolivia e la riserva naturale di Selous Game in Tanzania – rientrano già da tempo tra le mete incluse in altrettanti itinerari programmati da I Viaggi di Maurizio Levi nel proprio catalogo Alla scoperta dell’insolito.

Dopo l’ultimo aggiornamento i siti riconosciuti dall’Unesco come Patrimonio dell’umanità hanno raggiunto e superato il fatidico traguardo di quota 1.000, ammontando esattamente a 1007, con 779 siti culturali, 197 naturali e 31 misti.

Nella classifica per nazioni in testa l’Italia con 50 località (ultimo ad entrare il paesaggio vitivinicolo del Piemonte), seguita da Cina (47) e Spagna (44). Nel 2013 Viaggi Levi è stato insignito del prestigioso premio Turismo Cultura Unesco per un suo viaggio nella Nubia sudanese che tocca le località di Meroe e del Jebel Barkal, entrambi siti Unesco, dal titolo Nel regno dei faraoni neri.

Info: www.viaggilevi.com; tel. 02 34 93 45 28.

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