Tabarka, una delle perle della costa nord della Tunisia, nota come costa del corallo, è un’apprezzata stazione balneare conosciuta proprio per la lavorazione del corallo e per l’industria del sughero. Lungo il litorale si alternano grandi picchi rocciosi e lunghe spiagge di sabbia fine.

Per l’ acqua trasparente e i suoi fondali mozzafiato è un vero paradiso per gli appassionati di diving.  Sul promontorio si staglia il forte di Tabarka (costruito dai Genovesi nel XV secolo) che non può essere visitato, senza un permesso speciale che si può ottenere tramite il Commissariato del turismo locale. Il panorama dalla sommità è notevole dove si possono ammirare le colline verdi e la costa, a partire dall’insenatura delle Aiguilles (le caratteristiche rocce simili ad aghi).

Tabarka, situata a 175 chilometri da Tunisi, è rinomata anche per il celebre festival del Jazz che si tiene in estate. Vicina alla frontiera con l’Algeria, la città dispone di un aeroporto internazionale, che si aggiunge a quello di Tunisi – Cartagine, dove fanno scalo i più importanti vettori e naturalmente la compagnia aerea di bandiera “Tunisair”, ben collegata con le nostre regioni meridionali grazie alla Tunisair Express.

L’aeroporto di Tabarka in particolare ha una capacità di trecentomila viaggiatori per anno, cosa questa che ha consentito lo sviluppo turistico di tutta la costa su cui sono sorti dei prestigiosi alberghi, a cominciare dagli storici tour operator italiani e dai villaggi vacanze, che hanno lasciato il loro segno di esperienza turistica oltre frontiera. «Qui c’è una ricettività notevole con seimila posti letto che vanno dall’una alle cinque stelle.

Da noi – dice Anouar Boukhari, commissario regionale del turismo di Tabarka  e di Ain Draham – si viene perché si ama la natura. Il futuro del turismo di questa città è l’ambiente e val la pena di scoprire anche l’entroterra e le molteplici piante diffuse nella zona come quelle officinali, peraltro presenti solo qui, e che attirano un gran numero di appassionati italiani di botanica».

Ventisei chilometri di coste di una bellezza incredibile hanno reso celebre questi luoghi in tutto il mondo, anche perché scelti come location di diversi film, sia per la diversità e la ricchezza dei paesaggi, sia per il campo da golf a 18 buche, contornato da una foresta di eucalipti che degrada dolcemente verso il mare. Il commissario Boukhari ci ha presentato l’ interessante progetto “Tabarka Millennium”, che nei prossimi anni porterà delle grosse novità a Tabarka senza stravolgere il suo ambiente naturale. Esso prevede un finanziamento di 250 milioni di euro per la ristrutturazione del porto, la costruzione di una zona residenziale che prevede anche un palazzo dei congressi con mille posti a sedere e la realizzazione di una zona industriale con aziende che opereranno solo nel settore elettronico-navale, quale supporto agli yacht.

Un po’ più a sud – ovest Dougga, Patrimonio dell’Unesco, si erge da tempi immemori su una collina, in quella che era una delle aree più importanti dell’antica Numidia. La città, che conobbe la fase di splendore sotto il dominio cartaginese, è oggi uno dei più importanti siti archeologici della Tunisia, con i suoi monumenti ben conservati come: il Campidoglio, le terme di Licinio, la Piazza dei Venti, l’Anfiteatro, l’arco di Alessandro, le mura numidiche, il Mausoleo di Massinissa, i templi di Caelestis, di Saturno e di Minerva.

Ad accompagnarci questa volta è una guida, che da 45 anni scorta i turisti, il quasi ottantenne Chemithi Moed Arbi, che ci ricorda come sia stata meravigliosa questa città ai tempi dei Romani e come la Tunisia sia tutto un paese che invita a sognare ad occhi aperti. Altro sito archeologico di notevole interesse (si contano in un anno solo qui 35.000 visitatori) è quello antico di Bulla Regia.

In questo sito sulla strada che da Tabarka porta a Tunisi, sono da vedere le abitazioni romane parzialmente interrate, e in particolare la Venere della casa della Caccia, mosaico bellissimo che si potrà ammirare meglio versandovi sopra un po’ d’acqua così da poter scoprire i colori originali, vivaci e contrastati. La Tunisia viene visitata ogni anno da sempre più numerosi turisti che ripercorrono tremila anni di storia visitando i suoi musei ed i 50 siti archeologici.

Ed è proprio il turismo culturale che «permetterà di allungare la stagione turistica a dieci mesi all’anno – ha detto Abdel Malek Behiri, responsabile dell’Ente del Turismo Tunisino per il Centro Sud Italia – consentendo così ai tour operator italiani di predisporre itinerari specifici per coloro che vogliono andare alla riscoperta del nostro prestigioso passato». È con Proust che vogliamo concludere il nostro tour. “L’unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi ma nell’avere nuovi occhi”. Viaggiare è come sognare, ma mentre i sogni difficilmente si ricordano, di un viaggio rimangono impresse a lungo le emozioni provate.

Harry di Prisco

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