Verso Expo 2015 è stato questo l’invito rivolto da Sysdat Turismo Spa, azienda del Gruppo Informatico Siges, che opera da oltre 35 anni nel settore TMT (Technology, Media & Telecommunications) a diversi operatori per assistere ad una tavola rotonda su:
- Mobility Management: l’impatto delle Infrastrutture e dei Trasporti sui flussi turistici in Arrivo .
- Impatto, rischi e opportunità per l’industria del turismo: segmentazione della domanda.
- Il territorio ed Expo: iniziative e azioni per “essere” in Expo, accogliere i visitatori e proporre le eccellenze.
Al seminario gratuito hanno partecipato anche gli studenti del Master in Tourism Sales Management (MTSM) guidato dal professor Ugo Arrigo con l’obiettivo di raccogliere anche adesione da parte delle strutture alberghiere presenti per futuri tirocini nell’ambito Sales-Marketing.
Il Dottor Giacomo di Foggia, Docente di Economia Politica all’ Università di Milano-Bicocca, ha moderato la tavola rotonda ed ha focalizzato fin da subito l’attenzione sui 20 milioni di visitatori attesi chiedendo ai relatori di “analizzarli” dalla propria prospettiva.
E’ chiaro che la discussione non poteva non partire dal nodo cruciale relativo ai trasporti ed in particolare dall’eterna vicenda di Malpensa ed in generale della compagnia di bandiera Alitalia.
La “democratizzazione” del trasporto aereo grazie alla forte riduzione dei prezzi portata dalle compagnie Low Cost e la libera concorrenza è stato al centro dell’intervento di Andrea Giuricin, economista e Professore dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, esperto in Mobility Management .
I clienti hanno ormai una grande possibilità di scelta e il mercato italiano in soli quindici anni è raddoppiato, passando da 53 milioni di passeggeri nel 1997, anno della liberalizzazione, a circa 116 milioni di passeggeri nel 2013. “In molti casi le compagnie low cost hanno supplito alla crisi dei vettori tradizionali, come è stato ad esempio il caso di Milano Malpensa, dove dopo il de-hubbing di Alitalia, easyJet è diventato l’operatore con il maggior numero di aeromobili e di passeggeri.”
I clienti possono scegliere sempre più destinazioni grazie alla tipologia di network che offrono queste compagnie e soprattutto quest’ultime facilitano l’Intermodalità che significa che il turista che vuole andare a Milano può anche atterrare a Zurigo per poi spostarsi comodamente sulla città grazie al treno o altri servizi.
Il dott Alvise De Sanctis, responsabile del piano di comunicazione di Expo in città, ha in pochissime parole focalizzato il l format previsto ed il target di riferimento :
• Partecipazione attuale: 147 paesi, con ben 63 padiglioni e per la prima volta con la presenza anche della società civile .
• Sito Espositivo: 1,1 milioni di metri quadrati con la stessa visibilità per tutti i padiglioni e l’aggregazione per cluster tematici.
• Investimenti pubblici per l’Evento: 1,3 miliardi di Euro per le infrastrutture.
• Contributo del Settore Privato per la gestione operativa: circa 1,2 miliardi di Euro
• Investimenti dai Partecipanti Ufficiali: circa 1,2 miliardi di Euro
“ Expo è un evento principalmente consumer, solo in parte B2B, che per tipologia rientra nella casistica di parchi divertimento, casinò e crociere quindi un evento per le famiglie che per tipologia di format (parco tematico) doveva essere fatto in un luogo chiuso e doveva rispondere a specifici requisiti che nulla potevano avere a che vedere con le fantasiose (se pur valide) proposte che si sono proposte dal 2008 ad oggi”.
Il Direttore di FederViaggi, il dott. Francesco Sottosanti, in conclusione ha focalizzato il suo intervento sul cosiddetto “effetto intermezzo”, cioè sfruttare adeguatamente le opportunità per il dopo. In tale contesto, peraltro, Milano avrebbe davvero grandi potenzialità da esplorare ma è fondamentale che la Progettazione, Pianificazione e Realizzazione tengano conto delle aspettative, quindi per esempio , nell’ambito ricettivo che ci sia una corretta tariffa ripetibile che crei relazioni durature nel tempo.
Manca solo un anno alla partenza di Expo, ma dubbi e perplessità continuano ad aleggiare attorno a questa importante opportunità che al momento continua a fare vedere solo il lato peggiore dell’Italia in termini di mancanza di coordinazione e sfiducia generale, meno male che i non operatori, quindi il pubblico, risulta dai sondaggi molto più ottimista degli operatori.
Monica Basile