La Borsa Mediterranea del Turismo, organizzata dalla Progecta di Angelo de Negri e svoltasi nel primo week end di aprile alla Mostra d’Oltremare di Napoli, ha registrato  quest’anno un incremento del 20% del numero di visitatori a conferma che, a dispetto di crisi e di problemi, il mondo del turismo mantiene intatta tutta la sua bellezza e tutto il suo interesse.

Il diciottesimo appuntamento con i professionisti del turismo è coinciso quest’anno con una rinnovata volontà di ripresa del turismo, espressa a più voci, a cominciare da quella del Sottosegretario ai Beni Culturali e al Turismo Francesca Barracciu che, intervenendo all’inaugurazione, ha sottolineato l’urgenza di rivedere la struttura dell’Enit e il Titolo Quinto della Costituzione per evitare la frammentazione della promozione e tornare al vertice della classifica mondiale del turismo. «BMT è uscita fuori dalla territorialità del centro sud per l’affluenza record di visitatori arrivati dalle regioni settentrionali, ha commentato il Presidente della BMT, Angelo de Negri. Il successo dell’edizione di quest’anno conferma l’entusiasmo degli espositori che hanno già opzionato la partecipazione alla prossima edizione. Per i tour operator, le compagnie aeree, di crociera e di trasporto in genere, per le catene alberghiere e le società di servizio, l’alta affluenza di agenti di viaggio alla BMT è stato il fattore che determinerà poi le fortune della stagione estiva». Dunque il mezzogiorno d’Italia tira e può davvero tornare in vetta alle classifiche mondiali del turismo.

Nel corso della BMT i nostri passi si sono fermati allo stand del G.A.L. (Gruppo di azione locale) “Golfo di Castellammare”, in Sicilia. A Luigi Amato, funzionario del G.A.L., abbiamo chiesto le strategie d’intervento del Gruppo. «Gli obiettivi delle azioni previste nel Piano di Sviluppo, che si basano sugli interventi infrastrutturali per l’Agricoltura della Regione Sicilia, sono la promozione finalizzata allo sviluppo del potenziale turistico, alla valorizzazione delle emergenze naturalistiche, culturali e storico – architettoniche, alla crescita di adeguati canali di commercializzazione dei prodotti locali ed alla promozione delle produzioni tipiche, in una logica di gestione integrata del territorio tesa a far crescere le zone interne». Per i G.A.L., voluti dall’Unione Europea per lo sviluppo di alcune zone dell’Europa, la parola d’ordine è coinvolgere nella crescita del territorio tutti gli attori. In quello di Castellammare non manca niente… tradizioni produttive  di  qualità, l’ aeroporto internazionale di Palermo, ferrovia e autostrade. Ben lo sanno i comuni che vi fanno parte quali: Terrasini, Cinisi, Partinico, Balestrate,Trappeto, Alcamo e Scopello. Ed è il Presidente del G.A.L. Golfo di Castellammare, Pietro Puccio che ha identificato meglio la funzione del GAL. «Non è solo un acronimo, è una filosofia di partecipazione democratica allo sviluppo armonico e partecipato verso l’economia di un territorio. Ecco perché nel nostro GAL, che abbraccia un territorio tra i più belli del Mediterraneo, contiamo sull’azione di sindacati, imprenditori, enti locali, associazioni ambientaliste, aziende di credito, tutti in campo per la partita del cuore e delle menti per offrire alle giovani generazioni la chance di vivere e lavorare in questa splendida terra».

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